venerdì 4 ottobre 2013

Vivrò l'alleanza cresce e chiama i consigli comunali

Marco Scorzato dal Giornale di Vicenza Formisano incontra i colleghi di Verona e Rovigo «Buone pratiche a confronto: dall´accesso agli atti alla spending review a partire dal taglio della carta» venerdì 04 ottobre 2013 CRONACA, pagina 14 Prima i sindaci Achille Variati, Flavio Tosi e Bruna Piva. Adesso i presidenti dei consigli comunali Federico Formisano, Luca Zanotto e Paolo Avezzù. Vicenza, Verona e Rovigo muovono passi concreti per realizzare nei fatti l´area “Vivrò”, prima che la legge possa (o voglia?) dare dignità istituzionale all´area metropolitana. Il democratico, il leghista e il pidiellino - o se preferite: il renziano, il tosiano e il formigoniano per loro stessa precisazione - si sono dati appuntamento ieri a palazzo Trissino. È stato il primo incontro tra presidenti dei consigli comunali, un confronto in stile “larghe intese” per valutare soluzioni comuni e future sinergie. Presenti anche Antonio Caporrino, segretario generale del Comune di Vicenza, e il vice segretario del Comune di Verona Giuseppe Baratta, visto che si è parlato di collaborazioni concrete e scambi di buone pratiche amministrative. L´AREA VASTA DEI FATTI. Certo è che l´incontro ha anche una forte valenza politica. «Per dare corpo, gambe e anima al progetto dell´area vasta Vivrò occorre è fondamentale coinvolgere anche i consigli comunali, perché rappresentano davvero tutte le forze politiche e, da lì, passerà il voto sulle scelte strategiche», sottolinea Avezzù. «Vivrò è un progetto condiviso» in modo trasversale ai partiti. «Un incontro di Variati con il Pd di Rovigo ha eliminato le perplessità che avevano», svela l´ex sindaco di Rovigo. E il riconoscimento di legge all´area metropolitana? «Se c´è, meglio, ma intanto l´area vasta già si crea nei fatti, sull´asse della Valdastico Sud e della Transpolesana». Anche il veronese Zanotto crede nella collaborazione funzionale, nella politica dei piccoli passi, in una logica simile a quella che ha costruito l´integrazione europea. D´altra parte riconosce che «le incognite sono tante», compreso «il futuro delle Province». Basti ricordare che quelle di Verona e Rovigo scadranno a primaversa ma ancora non è chiaro cosa accadrà. ACCESSO AGLI ATTI. Quello di ieri è stato comunque un vertice tecnico-operativo, cui ne seguirà un altro entro l´anno. «Ci siamo concentrati su 4 questioni - spiega Formisano -. In primis sulla modalità di accesso agli atti per i consiglieri, in particolare in relazione ai rapporti con le aziende partecipate. Sia a Verona che a Rovigo il regolamento prevede che la presidenza del consiglio faccia da filtro, cosa che non avviene a Vicenza». Formisano intende quindi «suggerire la revisione del regolamento del consiglio comunale». SPENDING REVIEW. È stata poi fatta «una valutazione sulla dotazione finanziaria dei gruppi consiliari. A Verona e Vicenza l´entità di tali fondi è modesta». Palazzo Trissino prevede a bilancio 246 euro all´anno per le attività istituzionali dell´ufficio di presidenza e 400 euro per tutti i gruppi, «mentre a Rovigo ha eliminato questa voce. I presidenti hanno quindi avviato «un ragionamento di prospettiva sulla possibilità dei consigli di omogeneizzarsi». L´altra questione affrontata è quella del “decreto taglia carta”. A Vicenza, spiega Formisano, «le minoranze hanno manifestato l´esigenza di disporre di documentazione cartacea per consultare le mappe urbanistiche, mentre ora usiamo supporti informatici. Verona e Rovigo sono allineati con le nostre disposizioni, con una tendenza alla smaterializzazione, sebbene nessuna abbia previsto di dotare i consiglieri di pc o tablet. Solo Verona ha fornito ai consiglieri cellulari di servizio. Se Vicenza dovesse farlo, la spesa non sarebbe esorbitante: dai 200-300 euro l´anno per consigliere». Sul risparmio della carta, interviene il consigliere del Pd Stefano Dal Pra Caputo: «È un risparmio intelligente ed essere consiglieri vuol dire sapersi adattare alle tecnologie base (cd su un computer). Tutti i consiglieri sono stati dotati di posta elettronica certificata, si usi quella. Si possono risparmiare migliaia di euro».

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