mercoledì 31 luglio 2013

Non voglio fare polemica ma neanche farmi trattare a pesci in faccia

“Il presidente del Consiglio è un organo di garanzia di tutti i consiglieri comunali e quindi non ho intenzione di scendere nel terreno della polemica con il gruppo consiliare del Movimento Cinque Stelle. Certo che usare espressioni del tipo di «motivazione demenziale ed offensiva» non è il miglior approccio ad un rapporto che dovrebbe essere basato sulla correttezza istituzionale. Basta andare a risentire sul sito del Comune la registrazione dell’intervento con cui ho ritenuto irricevibili le domande d’attualità presentate, per capire che la motivazione non può essere considerata ne demenziale né offensiva, visto che ho fatto semplicemente riferimento ad articoli dello Statuto e del Regolamento.
I Consiglieri Ferrarin e Zaltron hanno presentato due domande d’attualità in cui si citano fatti abbastanza circostanziati e datati, episodi che sono stati ripresi dalla stampa con vari articoli. I quesiti posti nei due documenti sono sovrapponibili come si può rilevare dalla lettura degli stessi: nella prima del giorno 19 si chiede se risulti vero che l’assessore Zanetti abbia chiesto agli uffici una relazione in materia, se sia nota la lettera del Genio Civile del 30 luglio e se a parere dell’Amministrazione non risultino illiceità di varia natura, ecc. Nella seconda del giorno 25 si chiede se risulti che l’assessore Zanetti per avere ragguagli in materia abbia chiesto agli uffici competenti una relazione in materia, se sia nota la lettera del Genio Civile del 30 Luglio, e se, a parere dell’Amministrazione, non risultino illiceità di varia natura, ecc.
Chiedo, pertanto, con tutto il rispetto possibile che i due consiglieri spighino che cosa intendano con l’espressione che il Presidente «nella sua arroganza» non ha nemmeno letto o compreso il testo della seconda che trattava di temi diversi, visto che in realtà nel costruire le due domande di attualità si è ricorso in dosi massicce alla tecnica del copia ed incolla. Credo che usare certe espressioni rappresenti un approccio forzato, irrituale e contrario allo spirito che ha sempre animato i rapporti fra le parti rappresentante in Consiglio. L’articolo 61, comma 1, che ho citato nel momento in cui ho deciso di considerare irricevibili le due domande di attualità, al riguardo è chiarissimo e non si presta ad interpretazioni: ciascun consigliere può formulare domande d’attualità su fatti recenti e sopravvenuti all’invio dell’avviso di convocazione del consiglio comunale che interessano l’amministrazione comunale.
Come ho spiegato in maniera dettagliata e chiara i quesiti posti nelle due domande non fanno riferimento a fatti sopravvenuti e sicuramente rappresenta una forzatura del senso logico e della lingua italiana considerare come fatti intervenuti successivamente articoli di stampa che riprendano argomenti sicuramente non recenti. Se un consigliere mi presenta una domanda sulla battaglia di Adua o sulla caduta del Muro di Berlino, non posso certo considerare l’argomento d’attualità per il solo fatto che un Giornale ne abbia fatto una rievocazione puntuale ed esaustiva.”

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