Giunta, da Variati mano tesa al Pd
Il sindaco Achille Variati sta meditando sulla composizione della nuova Giunta comunale
Ogni successo ha il suo lato B e il centrosinistra lo sta sperimentando: la coalizione vince, il Pd di più; il sindaco, alla prima uscita, rivendica autonomia nelle nomine; nel Pd la prendono male: più d´uno è «avvilito» e parla di «difesa preventiva immotivata».
LA TELEFONATA DI VARIATI. È una tensione che Variati ha avvertito e che lo ha spinto a lanciare segnali di distensione. Ieri era previsto un incontro con Enrico Peroni, segretario locale del Pd, ma questi era impegnato a Bruxelles, Il vertice slitta a oggi ma già ieri Variati ha voluto rassicurare il Pd. Ha contattato sia Peroni che Federico Formisano, capogruppo uscente, fornendogli “l´interpretazione autentica” del suo pensiero sulle nomine: autonomia del sindaco, certo, ma anche riconoscimento del peso del Pd, che ha vinto con il 28,5%, 12.629 voti, 3.800 in meno delle Politiche, ma 3 mila in più del 2008, e nelle cui file c´è Isabella Sala, “miss 1.122 preferenze”. «Ho sentito il dovere di una telefonata per chiarirci - spiega Variati -. Non ho mai detto: “ho vinto io e gli altri sono comparse”. Io rivendico la libertà di scelta che la legge stessa mi dà. Ovvio che valuto tutto, che intendo creare una squadra in linea con i miei obiettivi e che rispetti la maggioranza politica. Ma l´ultima parola tocca a me». Ora si tratta di tradurlo in assessori e capire se volontà del sindaco e aspettative del Pd s´incontreranno, tenuto conto anche delle attese di Lista Variati e Udc.
«CALMA ED EQUILIBRIO». «Credo che il Pd riceverà un giusto riconoscimento del lavoro svolto nel primo mandato e del risultato elettorale - osserva Formisano -. In 5 anni io ho cercato, da capogruppo, di tenere in equilibrio l´autonomia del sindaco e il ruolo del partito. Ora capisco le aspettative di qualcuno, ma dobbiamo stare calmi e non farci prendere dal nervosismo». «Non penso - aggiunge -che si innescherà un processo di divaricazione tra il Pd e il sindaco. Sarebbe inutile, dannoso e incomprensibile. Il sindaco per legge sceglie in piena libertà gli assessori. Nella Prima Repubblica avvenivano trattative, transazioni e ricatti, ma oggi non è così ed è un bene. Ma i gruppi consigliari conservano un potere enorme nei confronti dell´esecutivo: basta farlo valere. Chi ha vinto le elezioni? Variati ha dato un contributo decisivo, ma le vittorie sono sempre imprese collettive».
DAL GIORNALE DI VICENZA
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