martedì 28 maggio 2013

Stracciati da Variati


1) Stracciati tutti da Variati:

           
Achille Variati ci ha creduto da subito e la sua campagna elettorale è partita per vincere al primo turno o, almeno, per arrivare al ballottaggio in pole position. Protagonista di questa campagna una grande squadra in cui spiccano moltissimi giovani. Parafrasando qualche giornalista che poco sportivamente a poche ore dal voto, evocando la spigolatrice di Sapri, aveva parlato di solo trecento giovani a vedere Matteo Renzi sotto la pioggia durante la serata di chiusura della campagna elettorale vien da dire : “eran più di trecento giovani e forti e non sono morti”.

La campagna di Variati è stata ben pianificata e organizzata con un mix vincente di politica “classica” fatta di una miriade di incontri con piccoli gruppi di elettori e una interessante campagna sui social media.

A bocce ferme sarà un bell’esempio da studiare.

 

2) Grande performance del Partito Democratico:

 

Tra tutti svetta il risultato clamoroso del Partito Democratico con il suo 28,54 per cento.

Un risultato che sicuramente ha spinto verso la vittoria al primo turno Achille Variati e sul quale non si può non soffermarsi per cercare di capire le radici di questo successo.

Calcisticamente parlando a Vicenza il PD ha schierato una squadra con tutti gli attaccanti giovani spalleggiati dai militanti con maggiore esperienza a centrocampo e alle ali.

Da questo mix è nata una squadra caratterizzata da molto entusiasmo che sul campo si è mossa molto sapientemente. Certamente sarà sollevata l’obiezione che il successo del PD è frutto soprattutto dell’astensionismo che ha visto rimanere a casa soprattutto elettori del centrodestra. Se si vanno a leggere con attenzione i dati questa affermazione viene facilmente invalidata, basta notare che solo le preferenze dei due candidati consiglieri più votati nel PD (Sala e Dalla Pozza) insieme superano i voti di liste come la Lega Nord per intero, il che indica un fortissimo radicamento sul territorio del partito.

Una grande prestazione della dirigenza cittadina che forse andrebbe esportata o almeno studiata a livello nazionale.

 

3) Lista Dal Lago:

           

Una campagna elettorale spesa a passare per moderata, forse però l’orgoglio leghista dei tempi d’oro, di quando si giurava sulla bandiera della Padania e non sul Tricolore non è stato dimenticato dagli elettori. Né lo staff ipertrofico di cui si era circondata quando era Presidente della Provincia.

Né le dichiarazioni da Presidente della commissione attività produttive in cui spiegava che soldi per i danni dell’alluvione del 2010 a Vicenza  non ce n’erano. Su tutto poi probabilmente ha pesato anche il crepuscolo degli dei leghisti.

 

 

4) Liste minori KO:

            Il messaggio chiaro dato dagli elettori alle elezioni politiche si è ripetuto forte e chiaro anche alle amministrative: le liste minori, specie se con forte caratterizzazione personalistica non hanno futuro. Se si vuole incidere sul cambiamento della società è meglio apportare idee e concentrare gli sforzi sui partiti più grandi.

Proprio alla luce di questo chiaro segnale degli elettori Diritti e Libertà aveva deciso di non proseguire nel progetto di una ennesima lista di candidati alle elezioni amministrative a Vicenza perché una volta accertata la volontà di Achille Variati a ricandidarsi abbiamo deciso che era lui il più valido rappresentante del centrosinistra per indossare la fascia tricolore ed era lui il candidato da sostenere. 

5) Movimento 5 Stelle: 

            Valutando il deludente risultato del M5S a Vicenza si può affermare che sicuramente la demagogia venduta in saldo alle amministrative non paga. Lo testimonia la polemica montata ad arte sulle Aziende Industriali Municipalizzate  descritte come un’azienda sull’orlo del barato solo pochi giorni prima che presentasse un bilancio in  utile di 8 milioni di euro (che visti i tempi non ci pare proprio poco). Un’autogol elettorale degno di essere riportato negli annali della politichetta vicentina.

Certo si dirà che elezioni amministrative sono un’altra cosa rispetto alle elezioni politiche e che la cosa più importante è quella di entrare  in Consiglio Comunale.

Un forte ridimensionamento degli obbiettivi in città, ora l’obbiettivo è diventato partecipare e non vincere ad ogni costo mandando a chi non è d’accordo un “consiglio su un viaggio sessuale” come dice Grillo. Sarà comunque duro in futuro convincere a tornare alle urne chi non volendo rivotare il M5S è rimasto a casa.

 

Postato da Diritti e Libertà Vicenza su Diritti e Libertà Vicenza il 5/28/2013 05:22:00 PM

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