Era il 5 giugno del 1996: su Viale Roma gremito di migliaia
di vicentini (il Giornale di Vicenza parlò di 100.000 presenze lungo il percorso)
Mario Cipollini, il velocista più forte dell’epoca, arrivò davanti a tutti con
una volata imperiosa delle sue. Stefano Ferrio scriveva sul nostro quotidiano “Il Giro si vive. Vederlo è secondario. Figurarsi
quando a trionfare è un moderno replicante degli dei greci di nome SuperMario.
Se sul video Cipollini schizza come un proiettile, dalla curva della stazione fino
al traguardo davanti a Campo Marzo, dal vivo è un’invisibile saetta”.
Iniziava così la memorabile due giorni ciclistica che
mantenne Vicenza all’attenzione dei media nazionali, al centro delle immagini
televisive. Cristina Troncia sul GdV parlò di una Vicenza allo specchio “ Tra dirette, speciali e collegamenti vari,
Vicenza è apparsa per parecchie ore sui canali Fininvest e Rai. La città ha
superato l’esame. E gli organizzatori locali possono stare contenti: hanno
fatto bella figura.” Replicava il Gazzettino “Grazie anche al contributo dei tanti che hanno lavorato perché Vicenza
sfoggiasse l’abito di festa, ne è uscita un’immagine che ha incantato i milioni
di telespettatori che seguono ogni giorno la corsa rosa. Protagonisti in Tv
sono stati i tifosi vicentini, corretti composti e sportivi nell’incitare tutti
e le bellezze naturali e architettoniche che circondano la città del Palladio”
Dopo l’arrivo della tappa in Viale Roma, il giorno dopo da
Piazza dei Signori partiva la Tappa a Cronometro destinata a decidere il giro:
un percorso di sessantadue chilometri interamente snodato nella nostra
provincia da Vicenza a Montecchio Precalcino, a Sarcedo a Thiene, fino alla
Rosina e poi a Bassano prima di ritornare a Marostica, vicino alla Piazza degli
Scacchi. Allora furono stimati
240.000 spettatori lungo le strade della
provincia.
Furono giorni intensissimi, caratterizzati anche da aspre
polemiche: chi non ricorda la querelle scatenata dall’Avvocato Ugo Dal Lago
sulla pericolosità della curva davanti alla Stazione Ferroviaria di Vicenza
? Il Prefetto della città allora era
Anna Maria Cancellieri, oggi ministro della Repubblica (e per qualche momento
potenziale Presidente della Repubblica). Il Comitato per l’Ordine Pubblico con
la stessa Cancellieri, con il questore Fersini, con i comandanti dei
Carabinieri e della Polstrada, con il sottoscritto nella sua veste di Assessore
allo Sport della Giunta Quaresimin, aveva valutato con attenzione l’esposto del
legale vicentino, noto per le sue battaglie nel mondo dello sport, e aveva
deciso di intervenire rettificando la carreggiata. La larghezza della curva fu
portata da 9 metri e 70 a 12 metri e 20 mediante la spianatura dell’aiola
spartitraffico. I lavori furono realizzati dall’AMCPS con un costo
supplementare non previsto dall’intervento comunale di circa 30 milioni delle
vecchie lire.
Ma al di là delle polemiche rimase l’impressione vivissima
di una grande festa di popolo. E non poteva che essere così, visto il grande
amore dei vicentini per il ciclismo. Nelle strade del Veneto e del Trentino, in
occasione delle grandi e decisive tappe del Giro non si contano gli
appassionati provenienti dalla nostra provincia, nei bivacchi improvvisati a
margine delle salite, compaiono come per incanto risorse alimentari e bevande.
C’è un connubio stretto ed indissolubile, tra il mezzo meccanico e lo
spettatore entusiasta di partecipare ad un happening popolare che non ha
eguali.
Fu così in quei giorni anche per la nostra città e per il
suo territorio; sarà così anche nelle prossime intense giornate. Per questo
motivo plaudo al ritorno del Giro d’Italia a Vicenza dopo 17 lunghissimi anni.
Per questo motivo mi sono battuto perché ciò avvenisse. A fianco
dell’Amministrazione fin dai primi incontri al Ristorante La Nogarazza, fianco
a fianco con gli appassionati che hanno permesso che questa rentree in città
fosse caratterizzata dal successo. Adesso attendiamo di sapere solo chi sarà il
campione che iscriverà il suo nome in un albo d’oro ricco di storia e di
ricordi indelebili.
Federico Formisano
Con Marino Basso e Paolo Rossi in Viale Roma, poco prima dell'arrivo della tappa |
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