mercoledì 22 maggio 2013

Diciasette anni dopo torna il GIRO D'ITALIA !!!


Era il 5 giugno del 1996: su Viale Roma gremito di migliaia di vicentini (il Giornale di Vicenza parlò di 100.000 presenze lungo il percorso) Mario Cipollini, il velocista più forte dell’epoca, arrivò davanti a tutti con una volata imperiosa delle sue. Stefano Ferrio scriveva sul nostro quotidiano “Il Giro si vive. Vederlo è secondario. Figurarsi quando a trionfare è un moderno replicante degli dei greci di nome SuperMario. Se sul video Cipollini schizza come un proiettile, dalla curva della stazione fino al traguardo davanti a Campo Marzo, dal vivo è un’invisibile saetta”.

Iniziava così la memorabile due giorni ciclistica che mantenne Vicenza all’attenzione dei media nazionali, al centro delle immagini televisive. Cristina Troncia sul GdV parlò di una Vicenza allo specchio “ Tra dirette, speciali e collegamenti vari, Vicenza è apparsa per parecchie ore sui canali Fininvest e Rai. La città ha superato l’esame. E gli organizzatori locali possono stare contenti: hanno fatto bella figura.” Replicava il Gazzettino “Grazie anche al contributo dei tanti che hanno lavorato perché Vicenza sfoggiasse l’abito di festa, ne è uscita un’immagine che ha incantato i milioni di telespettatori che seguono ogni giorno la corsa rosa. Protagonisti in Tv sono stati i tifosi vicentini, corretti composti e sportivi nell’incitare tutti e le bellezze naturali e architettoniche che circondano la città del Palladio

Dopo l’arrivo della tappa in Viale Roma, il giorno dopo da Piazza dei Signori partiva la Tappa a Cronometro destinata a decidere il giro: un percorso di sessantadue chilometri interamente snodato nella nostra provincia da Vicenza a Montecchio Precalcino, a Sarcedo a Thiene, fino alla Rosina e poi a Bassano prima di ritornare a Marostica, vicino alla Piazza degli Scacchi.  Allora furono stimati 240.000  spettatori lungo le strade della provincia.

Furono giorni intensissimi, caratterizzati anche da aspre polemiche: chi non ricorda la querelle scatenata dall’Avvocato Ugo Dal Lago sulla pericolosità della curva davanti alla Stazione Ferroviaria di Vicenza ?  Il Prefetto della città allora era Anna Maria Cancellieri, oggi ministro della Repubblica (e per qualche momento potenziale Presidente della Repubblica). Il Comitato per l’Ordine Pubblico con la stessa Cancellieri, con il questore Fersini, con i comandanti dei Carabinieri e della Polstrada, con il sottoscritto nella sua veste di Assessore allo Sport della Giunta Quaresimin, aveva valutato con attenzione l’esposto del legale vicentino, noto per le sue battaglie nel mondo dello sport, e aveva deciso di intervenire rettificando la carreggiata. La larghezza della curva fu portata da 9 metri e 70 a 12 metri e 20 mediante la spianatura dell’aiola spartitraffico. I lavori furono realizzati dall’AMCPS con un costo supplementare non previsto dall’intervento comunale di circa 30 milioni delle vecchie lire.

Ma al di là delle polemiche rimase l’impressione vivissima di una grande festa di popolo. E non poteva che essere così, visto il grande amore dei vicentini per il ciclismo. Nelle strade del Veneto e del Trentino, in occasione delle grandi e decisive tappe del Giro non si contano gli appassionati provenienti dalla nostra provincia, nei bivacchi improvvisati a margine delle salite, compaiono come per incanto risorse alimentari e bevande. C’è un connubio stretto ed indissolubile, tra il mezzo meccanico e lo spettatore entusiasta di partecipare ad un happening popolare che non ha eguali.

Fu così in quei giorni anche per la nostra città e per il suo territorio; sarà così anche nelle prossime intense giornate. Per questo motivo plaudo al ritorno del Giro d’Italia a Vicenza dopo 17 lunghissimi anni. Per questo motivo mi sono battuto perché ciò avvenisse. A fianco dell’Amministrazione fin dai primi incontri al Ristorante La Nogarazza, fianco a fianco con gli appassionati che hanno permesso che questa rentree in città fosse caratterizzata dal successo. Adesso attendiamo di sapere solo chi sarà il campione che iscriverà il suo nome in un albo d’oro ricco di storia e di ricordi indelebili.

Federico Formisano

Con Marino Basso e Paolo Rossi in Viale Roma, poco prima dell'arrivo della tappa

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