sabato 20 aprile 2013

Invece di parlare di programmi parliamo delle ferie di Bulgarini.

Federico Formisano, Capogruppo del Partito Democratico - A Vicenza il sindaco Variati si è guadagnato la stima e la considerazione personale della maggioranza dei cittadini. Lo dicono i sondaggi e lo dicono le impressioni che si ricavano da questa prima fase di campagna elettorale. Nei gazebo o nei mercati, all’angolo delle strade o nelle piazze, si raccoglie questo gradimento nei confronti del primo cittadino.
Gli avversari politici del sindaco, si trovano a dover inseguire il primo cittadino sul piano delle proposte e sul piano delle idee. Spiace dover assistere invece ad un modo di condurre la campagna elettorale, basato sugli attacchi alle persone del suo entourage, attacchi costruiti sulla contumelia continua, sulle illazioni gratuite.
Non è un bel modo di approcciarsi ad una campagna elettorale nella quale si dovrebbe parlare di programmi e di progetti: come pensiamo di risolvere il problema della mobilità e della qualità dell’aria a Vicenza? può il Comune farsi parte diligente per contribuire ad affrontare le tematiche del lavoro soprattutto giovanile? Possiamo ritenere che le problematiche degli anziani possano trovare una risposta nel accordo di programma con USL, Regione, Ipab e comune medesimo? Come possiamo continuare a investire nel turismo e nella rivalutazione del centro città?
Sono stanco che qualcuno continui a svicolare da questi temi per sollevare questioni che io ritengo del tutto irrilevanti, come quelle che vado a ricordare e che riguardano Jacopo Bulgarini d’Elci, portavoce del Sindaco e capo di gabinetto
- Abbiamo tutti visto che Bulgarini si è dimesso dall’incarico per occuparsi della campagna elettorale di Variati. Ha usufruito delle ferie che gli spettavano. Possiamo polemizzare su questo ? Ovviamente no, visto che come sa chiunque si occupi di temi legati alle problematiche del lavoro, le ferie sono un diritto irrinunciabile, per cui una persona non può sostituirle con un trattamento economico, né può fare a meno di esercitare il sacrosanto diritto a goderne. Non si capisce in che modo Bulgarini avrebbe dovuto agire, visto che nel periodo feriale ogni persona può scegliere di fare ciò che più gli aggrada, soprattutto se si è già dimesso dal lavoro che lo occupava fino a quel momento.
- Si sostiene che Bulgarini scrivesse commenti sui social network durante l’orario di lavoro. E’ notorio e al riguardo esistono anche le attestazioni dei responsabili del personale, che una persona assunta con incarico fiduciario e che riveste un ruolo dirigenziale non è tenuto all’orario d’ufficio. E’ evidente anche ai più sciocchi che in realtà Bulgarini svolgeva un lavoro a tempo pieno e che andava ben oltre quello sindacale delle quaranta ore alla settimana previsto per la generalità dei dipendenti. Io stesso posso testimoniare di aver ricevuto telefonate dal portavoce anche negli orari serali, prefestivi e festivi, non stupendomi di ciò, visto che era notoria la circostanza della totale flessibilità d’orario del collaboratore del sindaco e il suo attaccamento al lavoro.
- Bulgarini, dicono i suoi detrattori, ha mantenuto il ruolo di socio di imprese commerciali. Chiariamo una volta per tutte che non vi è alcuna incompatibilità fra l’essere socio di un’azienda e lavorare come dipendente per un’altra. Si tratta di cose distinte che vedono l’impegno di risorse economiche in un caso e di energie fisiche e mentali nell’altro caso.
Allora, cari amici che vi dilettate di fare queste piccole attività investigative, vi rivolgo un consiglio, cercate di proiettare i vostri sforzi nell’attività propositiva e nel cercare di parlare alle persone di fatti e cose concrete. Non è in questo modo, pettegolo e poco propositivo, che si vincono le elezioni.

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