venerdì 10 agosto 2012

Il PUM e la Posizione dell'ASCOM


COMUNICATO STAMPA

Il PUM e la posizione dell’ASCOM di Vicenza



1-      La maggioranza ha approvato le linee del PUM, che, rappresentando la nostra politica sul piano della mobilità,  trovano risposte strategiche in questo documento d’indirizzo. La scelta di ricercare forme alternative all’uso dell’auto mediante il rilancio nell’uso del mezzo pubblico ( di qui la necessità delle corsie riservate agli autobus e della riorganizzazione delle linee urbane in termini di efficacia, efficienza ed economicità) e della bicicletta (che fa diventare importante il piano per la mobilità ciclabile)  è stata unanimemente condivisa dalla maggioranza e su questo non siamo disposti a tornare indietro.

2-      Va ricordato, inoltre,che l’attuale sforzo fatto dall’Amministrazione Comunale di Vicenza, anche ricorrendo a risorse straordinarie e purtroppo non ripetibili nel futuro, si è rivolto con molta attenzione verso lo stato delle strade. Nel contempo sono state realizzate numerose opere per snellire la circolazione e velocizzare il traffico cittadino.

3-      Comprendiamo il difficile momento delle aziende commerciali che scontano una difficile crisi economica che ha prodotto un evidente calo nei consumi. Attribuire questo calo a cause diverse da quelle macroeconomiche (disoccupazione in aumento, redditi diminuiti,  timore per il futuro, ecc.) in realtà porta solo a creare polemiche inutili e fuorvianti. Non spetta a noi individuare quali debbano essere le politiche di rilancio del commercio, ma certo queste non passano attraverso il semplice mantenimento e la cristallizzazione della situazione attuale in materia di viabilità.

4-      In alcune aree della città ( ad esempio Porta Padova, Santa Lucia, Viale Milano, Viale Trieste) o nei quartieri intervenire con cambiamenti anche radicali nella viabilità può solo essere uno stimolo al miglioramento della vivibilità, dell’accessibilità, e della riqualificazione e innovazione dei servizi commerciali.

5-      La scelta di arroccarsi su posizioni esclusivamente di difesa dell’esistente non solo non permette il tanto auspicato salto di qualità nei consumi ma anche non sviluppa strategie di marketing che valorizzi il patrimonio del tessuto sociale e urbano della città, compreso il commercio di qualità,  con politiche integrate di servizi e strumenti  così come avviene a livello europeo.



A nome della maggioranza i capigruppo Appoggi, Formisano, Guarda, Zanetti

Che cosa ha scritto il Giornale di Vicenza

Nessuna retromarcia. Il Pum procederà a passi spediti, o se si preferisce a pedalate spedite, verso l'approvazione e la successiva attuazione. Senza modifiche e senza cambi di rotta. L'ordine arriva direttamente dai box, dove il sindaco Achille Variati, assorbiti i duri attacchi da parte di Ascom, replica alle accuse, inserendo la marcia e scattando indisturbato verso il traguardo. NO ALLA GUERRA. Il primo cittadino schiva i colpi e affida la risposta ai capigruppo di maggioranza, contattati in mattinata dopo le dichiarazioni del direttore di Ascom, Andrea Gallo. I consiglieri, con un breve briefing di metà agosto, rispondono uniti e compatti ai commercianti. «Non cerchiamo battaglie», premette Filippo Zanetti, di Vicenza capoluogo ma di certo, tra una stoccata di fioretto e l'altra, non mancano gli attacchi diretti. Variati preferisce glissare, cercando di non gettare benzina sul fuoco delle polemiche. Tra una telefonata e l'altra, però, non nasconde la sua amarezza per una polemica che, come ha sottolineato lo stesso sindaco due giorni fa «è più pretestuosa che reale». CI VUOLE CORAGGIO. La prima considerazione è anche una dichiarazione di intenti. «Dal Pum non ci si allontana», dicono. «In questi casi - afferma il capogruppo dell'Udc, Daniele Guarda - credo sia necessario avere il coraggio di prendere determinate scelte». Il concetto è semplificato dal numero uno di Vicenza capoluogo in Consiglio: «Quando si cambia - precisa Filippo Zanetti - bisogna soffrire. Mi riferisco alle critiche che riceviamo. Siamo consapevoli che nuove strategie possono comportare dubbi o perplessità, come nel caso di Ascom, ma siamo assolutamente convinti di quanto è stato preparato». SPECIALIZZAZIONE. Già, ma dall'altra parte le critiche dei commercianti non mancano. «Gli affari - dicono - latitano per colpa della crisi. E se in più il Pum scoraggia l'uso dell'automobile allora le conseguenze per il centro storico saranno pesanti. Con numerosi negozi costretti a chiudere». Una tesi inattaccabile, secondo Ascom. Ma per i capigruppo di maggioranza la soluzione per combattere il calo delle vendite è un'altra. «Bisogna specializzarsi - afferma Marco Appoggi, della Lista Variati - perché il commercio è cambiato. Per rivitalizzare il centro è necessario migliorare la qualità e non la quantità. Attiriamo i clienti con prodotti particolari». Secondo Federico Formisano, capogruppo del Partito democratico, ognuno deve fare la propria parte. «In primis noi come amministratori - afferma - dobbiamo essere in grado di riqualificare il territorio. Ma dall'altra parte i negozianti devono puntare di più sulla riqualificazione del commercio». TUTTI COINVOLTI. E se Ascom ribatte parlando di «isolamento e di mancato coinvolgimento» la maggioranza risponde: «Sono stati tutti coinvolti - assicura ancora Formisano - e Confcommercio lo sa bene. Senza dimenticare che molte delle loro ragioni sono state ascoltate». E il riferimento recente è a quanto fatto in viale Trieste «dove - precisa Daniele Guarda - si è cercato di venire incontro alle esigenze dei piccoli negozianti, modificando in parte il progetto». PAESI DEL NORD. Si guarda quindi avanti. «E non indietro», precisa Zanetti. E mentre si studia il piano per modificare la mobilità vicentina si prende spunto dai paesi che della mobilità sostenibile hanno fatto il loro punto forte. «Sono appena stato a Salisburgo - racconta Daniele Guarda, dell'Udc - e non trovi nemmeno una macchina parcheggiata lungo le strade. Tutti usano le biciclette o gli autobus. Ed è proprio per questo che per quanto mi riguarda ci vuole coraggio». E aggiunge: «Qui, o si vive o si muove». NESSUNO CONTRO. «E - concludono in coro - non c'è alcuna battaglia contro negozianti e associazioni. Stiamo facendo gli interessi di tutti, perché ne guadagni la città intera. Siamo convinti che i clienti si possono muovere nei negozi anche con mezzi alternativi. E lo dimostrano le esperienze maturate all'estero. Dobbiamo imparare».

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