mercoledì 22 febbraio 2012

Non ci si improvvisa politici

Ritengo che chi alle spalle venti anni nei Palazzi Romani possa farsi da parte per lasciare spazio a persone dotate di entusiasmo e voglia di fare, in grado di portare avanti un serio rinnovamento della politica.
Di converso sono fautore convinto che la politica e l'amministrazione non potrà mai improvvisarsi in questi ruoli delicati.
Una volta se uno voleva fare il consigliere comunale doveva dapprima svolgere la sua azione nei consigli di circoscrizione o fare la gavetta nei partiti. Oggi qualcuno sbarca nei massimi consessi senza alcuna preparazione e senza cultura politica.
E si vede..
Ho in mente un sindaco che ha messo la fascia tricolare senza aver mai fatto nemmeno l'amministratore del suo condominio e si è visto e si vedeva. Reputo che i danni da lui fatti torneranno a riemergere anche ad anni di distanza.
Oggi c'è una forza politica che pensa che il naif dell'improvvisazione paghi.
Sbagliano. Non avere personale politico prima o poi finisce con il farti commettere marchiani errori, ti fa prendere fischi per fiaschi. I
noltre non c'è tensione ideale, non c'è stata una selezione naturale per arrivare a svolgere un determinato ruolo. Questa forza politica si picca di non cercare il voto di preferenza, di avere alti consensi per il simbolo e poco appeal di tipo personale. E personaggi inqualificabili con 40 voti di preferenza (madre, padre, fratelli, cugini, mogli, parenti della moglie e pochi affezionati amici, bastano ad avanzano) arrivano in Consiglio e si danno l'aria di politici arrivati.
In ventidue anni ho sentito Giuliari e Bressan, Giulianati e Carta, Porelli e Zocche, Buffarini e Romano, Alifuoco e Poletto, dissertare di politica: preparati sull'argomento, abili nell'esposizione, lucidi nella disanima. Oggi mi tocca ascoltare Mazzuoccolo.

1 commento:

Anonimo ha detto...

Con 134 preferenze Mazzuoccolo paglia l'Ass. Lago fermo a 62 e molti altri consiglieri anche del tuo partito. Forse un motivo c'è.