venerdì 24 dicembre 2010

Viaggio in America. Quarta Puntata.

Las Vegas ovvero l'esagerazione...
Dopo i Canyon dell'Arizona e il deserto spoglio e selvaggio del Nevada, Las Vegas appare come un miraggio quando ancora mancano venti miglia abbondanti all'arrivo.
La  skyline disegnata nel cielo da edifici di dimensioni monumentali si staglia in lontananza e ti da già il senso di che cosa rappresenti questa città incredibile e multiculore.
Arrivando a Las Vegas (foto dell'autore)

Per noi che veniamo da Salt Lake City, città dai rigidi costumi e dalla stretta osservanza, capitale mondiale dei Mormoni di tutto il mondo, l'arrivo a Las Vegas rappresenta un'esperienza assolutamente contrastante e nuova.
Mentre Salt Lake è una  metropoli di tre milioni di abitanti, Las Vegas è "solo" una città di mezzo milione di cittadini, ma su Las Vegas Boulevard, che tutti chiamano semplicemente "Strip" sono concentrati alcuni dei più importanti alberghi-casino del mondo, dal Bellaggio al Bally, dal New York New York al Montecarlo, dal Paris al Venetian, dal Mandalay al Luxor.
In un ideale viaggio intorno al mondo si passa attraverso la Torre Eiffel e le fontane del Bellagio, dal Ponte di Broklyn alla Statua della Libertà, da Piazza San Marco alle montagne russe del New York New York, dall'antica Roma all'Egitto dei Faraoni, senza dimenticare l'Isola del Tesoro (Treasure Island) e il Grande Castello dell'Excalibur.
Qualcuno potrebbe definirlo uno spettacolo mozzafiato, qualcuno il kitch più costoso del mondo, rimane il fatto che Las Vegas non può non colpire e lasciare sorpresi. La riproduzione della Nike di Samotracia o del parigino Arc de Triomphe possono apparire un pò pacchiani, ma certamente lo spettacolo di luci e suoni delle Fontane del Bellagio o la Strip illuminata come Times Square a New York sono sicuramente degni di una visita e di un soggiorno.
Lungo la Strip vi sono i negozi della Coca Cola e della M&M's, dei bar della Harley Davidson e della Planet Hollywood, la Chinatown Plaza e il Center MGM con i cinema e l'arena degli spettacoli.
Fontana di Trevi (Cesar Palace)

Impossibile non essere presi dalla smania del gioco: ogni albergo ha sale interminabili dove si può giocare di tutto, dal buon vecchio Poker al Black Jack, dalla Roulette ai dadi, mentre le diaboliche slot machine continuano avidamente ad inghiottire monetine e banconote verdi da più dollari. Le slot divengono sempre più sofisticate perchè accanto alle vecchie e ancora molto amate macchine a manovella, si affiancano nuove e rilucenti slot che riproducono il gioco delle carte, o la roulette, o il Black Jack.
Si può giocare a partire da un centesimo di dollaro.
In un angolo riservato di ogni Casinò ci sono le macchine che accettano anche puntate più alte. Alle Slot dopo un pò vedi sempre le stesse facce: signore attempate che si mangiano la pensione e incalliti giocatori che appaiono un tutt'uno con l'ambiente del casino.
Graziose cameriere  in minigonna passano dai tavoli a raccogliere le ordinazioni che in molti sale da gioco sono gratuite, per chi gioca, ovviamente, nella presunzione che i soldi che lascerà nelle fameliche bocche delle slot o nei tavoli del black jack compenseranno abbondantemente il costo del servizio bar.
Domani racconterò che cosa significa il trascorrere il Natale ai 20 gradi di questa città.

Nessun commento: