mercoledì 24 novembre 2010

Da che pulpito....

Scrive Federico Brusardelli su FFwebmagazine:

"Basta esibizionismi. Basta personalismi. Più sobrietà e più responsabilità. Finisca il tempo degli scandali e degli scontri, delle offese e degli insulti. Il paese ha bisogno d’altro, la politica deve volare alto, deve recuperare l’austerità necessaria in momenti di crisi come questo, deve evitare di annegare i problemi del paese nel gossip, nella spettacolarizzazione, nello scontro personale. E il governo deve pensare a governare, affrontando i problemi e rispettando gli elettori. Che dire, parole sante.
Però non arrivano da Giorgio Napolitano, queste parole. E non sono citazioni di Alcide De Gasperi o di Aldo Moro. No, questa volta l’invito a ritrovare il “senso dello Stato” giunge dal capo del governo. Nulla di strano, se il capo del governo non fosse, attualmente, Silvio Berlusconi.
Il quale ha, legittimamente (e con buoni risultati elettorali, peraltro), scelto per la sua avventura politica una strada tutt’altro che “sobria”, tutt’altro che “austera”, tutt’altro che “immune dal personalismo” e da “esibizionismi” vari. Adottando piuttosto, come marchio della sua discesa in campo, il carisma personale e l’edonismo, la “bellezza” e l’ostentazione, con uno stile poco istituzionale e molto televisivo. Tra belle donne e case da sogno, culto personale e potenza mediatica, Silvio Berlusconi ha costruito la sua mitologia e l’ha “venduta” agli italiani, nel tentativo culturale prima che politico di plasmare su di sé la fisionomia di un’intera nazione. Ha creato e distrutto partiti, ha divorato i suoi delfini, ha estromesso il dissenso, ha imbastito polemiche attorno ai suoi fantasmi personali e ha innestato il dibattito pubblico sui suoi (talvolta reali) problemi privati.
Ecco perché questo richiamo non sfugge al rischio dell’involontaria ironia.

O quanto meno del “fuori luogo”. Si chieda piuttosto, il presidente Berlusconi, quanta parte della degenerazione del dibattito politico (della sua trasformazione in “cinepanettone”, come ha sottolineato qualcuno) cui assistiamo negli ultimi tempi, sia sua responsabilità diretta. Si chieda quanto hanno influito i cesarismi e i probiviri, ma anche i vulcani finti, le barzellette e le feste danzanti, su quello che sta succedendo in questo paese. Perché di “sobrietà” finora se n’è vista poca. Ma, dicono, non è mai troppo tardi…"


Dato che i commenti possono essere sempre faziosi, commenterò queste affermazioni del nostro premier con alcuni immagini:





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