venerdì 29 ottobre 2010

Campo Marzo: è scontro aperto fra Giunta ed Opposizione

Dalla Domenica di Vicenza on line...

Il tema della sicurezza è davvero centrale nello sviluppo delle dinamiche politiche cittadine; dopo l'intervista del nostro settimanale all'assessore preposto Antonio Dalla Pozza molte sono state le reazioni che hanno ancor più definito il quadro della situazione cittadina di questo delicato settore.


Le panchine sono già state eliminate. Si parla di manutenzione, ma al di là di questo dopo tante critiche alle ordinanze anti-bivacco o ad iniziative simili a Treviso, Arzignano, da parte del centrosinistra, è una soluzione che davvero servirà e che si allinea con il vostro programma?

Federico Formisano, capogruppo PD: «Il programma politico di una maggioranza non può non tenere conto dell'evoluzione delle problematiche. Se si verifica la necessità di un'azione più incisiva in alcuni settori, bisogna attuarla. Senza esagerazioni e senza stravolgere i ruoli: credo che Prefettura, Questura, Vigili ed Amministrazione Comunale possano e debbano trovare la miglior linea di collaborazione sul tema della sicurezza. Va chiarito, comunque, che il problema a Vicenza non è poi così grave come lo si vorrebbe descrivere. L'azione dell'Amministrazione che condivido pienamente serve soprattutto a prevenire l'insorgere di problematiche più gravi».

Campo Marzo, va recintato?

Formisano: «No. In passato il problema della presenza dei tossicodipendenti era presente anche a Parco Querini che pure è interamente recintato. Una recinzione può essere aggirata e a quel punto diventa una difesa per chi vuole nascondersi. Inoltre in questo modo Campo Marzo verrebbe tolto dalla disponibilità dei Vicentini. E a me questo non sembra assolutamente giusto».

Vivi Campo Marzo è una iniziativa che è servita a "bonificare" culturalmente la zona o no, a suo avviso?


Formisano: «Si è servita. Certo è necessario dare continuità a queste iniziative. Campo Marzo deve essere un luogo di incontro, di cui i vicentini devono necessariamente riappropriarsi. E in questa ottica tutti gli incontri, gli scambi culturali, le opportunità vanno ricercate».


"Di telecamere non ce ne sono mai abbastanza, soprattutto se guardiamo alle richieste dei cittadini. Oggi intanto provvederemo ad aggiungerne una nella zona di Campo Marzo, lato viale Ippodromo, mentre la prossima sarà nella zona retrostante il Bar Moresco, nella zona di Via Gorizia. Queste si aggiungeranno alle tre che abbiamo recentemente provveduto ad installare in Viale S. Lazzaro, in Corso S. Felice, in Piazzale Giusti. Mi piacerebbe monitorare, come richiesto dai cittadini, anche alcuni parchi, come quello delle Fornaci o Parco Città". Questo afferma Dalla Pozza. A suo modo di vedere una posizione da condividere?


Formisano: «L'importante è che tutti i costi importanti di queste misure di prevenzione non finiscano con il gravitare sulle casse comunali. Non dobbiamo dimenticarci che la sicurezza deve essere principalmente a carico dello Stato e che se a Roma latitano non possiamo farci noi carico di queste misure. In qualunque stato federale la Polizia dipende dal governo centrale. Noi siamo ancora lontani da un vero federalismo, ma almeno, non assumiamoci compiti che spettano ad altri». Le amministrazioni comunali devono impegnarsi sopratutto sugli aspetti sociali e sull'attività di prevenzione.

È sufficiente potenziare la illuminazione e posizionare una telecamera per mettere in sicurezza la zona stadio?


Formisano: «Non mi pare sinceramente che la zona Stadio sia una zona caratterizzata da eccessiva insicurezza. Cerchiamo se possibile di evitare casi laddove non ce ne sono. Nella zona Stadio crescerà quanto prima l'Università con tutti gli spazi collegati. Mi pare giusto che quella sia una zona a forte vocazione residenziale».

Dalla Pozza ha duramente criticato le politiche del centrodestra in materia di sicurezza: "Ci è stata lasciata in eredità una zona, quella ovest, già ampiamente degradata anche da errate previsioni urbanistiche, che hanno prodotto situazioni mostruose come quella del "Condominio Campiello". Sempre in quella zona, abbiamo trovato "buchi" di degrado, irrisolti nonostante dieci anni di governo del PdL e della Lega Nord" afferma Dalla Pozza. Lei che risponde?




Formisano: «concordo con l'Assessore. Fino a pochi anni fa ho lavorato in Via Torino, e ho visto giorno per giorno crescere il degrado in quelle zone. Mi pare che le misure che dovevano essere adottate siano rimaste solo sulla carta. E conseguentemente è toccato a noi intervenire».
La foto pubblicata sulla Domenica di Vicenza

Filippo Zanetti, Vicenza Capoluogo interviene a tutto tondo sulla questione sicurezza: «Credo che il tema della sicurezza sia affrontato troppo strumentalmente a fini elettorali, per questo il dibattito di questi giorni mi disturba molto. Chi "usa" la sicurezza per convogliare consenso si assume delle responsabilità molto pesanti nei confronti dei cittadini che rappresenta. La cultura della paura non fa crescere una società, la fa regredire, la abbruttisce, la rende egoista e intollerante. Mi dispiace che anche nella mia città si stia diffondendo questa cultura. . Credo che Vicenza sia città ancora sicura, dove si può circolare liberamente e tranquillamente in quasi tutto il territorio comunale. Ci sono però delle zone mal frequentate, sulle quali bisogna intervenire per stabilire la legalità. Non rappresentano un problema alla sicurezza le comunità di immigrati che si incontrano in campo marzo a socializzare, rappresentano un problema gli spacciatori di droga che frequentano sia campo marzo, ma anche i parcheggi delle discoteche e gli ingressi delle scuole superiori di Vicenza dove i ragazzi (Vicentini DOC, di buon famiglia e con del denaro in tasca acquistano fumo e pastiglie per il venerdì e sabato sera). Recintare i parchi non credo serva a molto, serve solo a limitare il servizio alle persone per bene e serve ai tossici per consumare indisturbati al sicuro da passaggi indiscreti. Far vivere i parchi anche la sera è invece un buon modo per portarci dentro gente, e tenere lontani i male intenzionati. Per questo mi piacerebbe che i parchi principali delle città venissero animati con dei chioschi, tavolini, piccoli concerti e spettacoli, esposizioni artistiche ecc. Vivi Campo Marzo si proponeva proprio questo. Illuminazione e video sorveglianza sono sicuramente strumenti per aumentare la percezione di "sicurezza" di un luogo, anche se non vorrei una città stile "grande fratello di Orwell". Per fortuna l'ordinanza "severa" del sindaco è limitata e circoscritta, serve a rispondere ad un'emergenza, ma non è la cultura della repressione quella che questa amministrazione vuole per Vicenza. Stiamo cercando di far vivere la città il più possibile, animando il centro e i quartieri d'estate proprio perché le strade e i parchi siano vissuti e frequentati. Riguardo a tossicodipendenza e prostituzione, credo che la soluzione può esistere solo con azioni alla radice del problema, che è la testa e la cultura delle persone».

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