mercoledì 13 ottobre 2010

Bossi.. ora basta!

Ricorrentemente il ministro della Repubblica Italiana Umberto Bossi chiede che i soldati Italiani vengono riportati a casa dall'Afghanistan.
Lo faccia. Per una volta s'imponga. E la finisca di fare questo stucchevole e ormai assolutamente scoperto gioco delle tre carte: oppositore al Nord, ma al tempo stesso leader di un partito di governo in Piemonte e in Veneto e ossequiente componente del Governo Berlusconi a Roma.
Oltre ad essere un ministro del Governo di questo paese, è il capo di un Partito assolutamente determinante per questa coalizione.
Se crede che la Missione di Pace abbia esaurito la sua funzione lo dica chiaramente e ponga la questione nel luogo deputato a ciò: Consiglio dei Ministri (dove siede con altri tre ministri leghisti) e Parlamento, dove il voto della Lega è assolutamente determinante.
Altrimenti la smetta. Quando Bossi dice queste cose non può essere trattato come il solito mattocchio personaggio di Cassano Magnago, diplomato perito elettrotecnico per corrispondenza alla Scuola Radio Elettra; in realtà anche se la cosa può apparire a molti sorprendente è il Ministro delle Riforme del nostro Governo.
E parla come tale. Crea imbarazzi indicibili ai rapporti internazionali con gli altri paesi, indebolisce ulteriormente la nostra politica estera, e sopratutto rende i nostri militari bersagli. A chi si spara se non a chi ha già mezza voglia di scappare???
Per una manciata di voti, la Lega e Bossi stanno portando avanti un esercizio di raro equilibrismo politico che deve cessare subito: se si vuole il disimpegno lo si deve dire e immediatamente fare.
Se si vuole rimanere coerenti con  la politica estera espressa dal nostro Parlamento si deve mantenere la barra assolutamente ferma. Costi quel che costi e significhi quel che significhi.

La Lega non può rappresentare contemporraneamente la voce dell'antipolitica e stare in un governo che spende centinaia di milioni di euro per mantenere un esercito negli avanposti del mondo.
Non può essere contro gli sprechi ed il malgoverno e poi votare per Roma Capitale ma sopratutto per i soldi che arriveranno nelle casse del Campidoglio, a tutto discapito dei Comuni virtuosi del Nord.
Capiamo che è molto difficile: ma Senatur.. possiamo chiederLe un pò di coerenza??

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