giovedì 30 settembre 2010

Non toccatemi sul Federale,OVVERO STORIA DI UNA BRUTTA VICENDA!!

Ieri sera doppia scivolata del magico duo Zocca- Franzina: con una spudoratezza degna di miglior causa sollevano la questione del campo Federale di Vicenza, attribuendomi responsabilità nella conduzione della vicenda.
BREVE CRONISTORIA

Il Comune di Vicenza ha più volte chiesto negli anni fra il 1993 ed il 1998 di avere dalla FIGC il campo di Via Goldoni,il mitico ed obsoleto "Campo Federale". Esiste a questo riguardo un importante carteggio, che è possibile visionare presso l'Assessorato dello Sport di Vicenza, ma del quale conservo copia e che quindi posso esibire in qualunque momento. Dal 1995 al 1998 come Assessore allo Sport ho personalmente avuto più di un colloquio con il Presidente della Federcalcio SRL, società costituita dalla FIGC per occuparsi della gestione degli impianti sportivi. La FIGC non può, per statuto, gestire beni di proprietà e quindi si avvaleva della collaborazione della SRL. Il presidente di questo braccio operativo della FIGC era in quegli anni il Geom. Enrico Galuppo di Vicenza, che è stato Presidente Regionale del Comitato Veneto e che conosco bene per essere stato in quegli anni Consigliere Regionale e componente della Consulta della stessa Federazione.
Galuppo mi aveva sempre assicurato che appena risolte alcune problematiche
burocratiche (stima dell'impianto, comportamenti da tenere dal punto di vista fiscale, ecc,) la FIGC avrebbe operato la cessione di quel bene, non più funzionale agli obiettivi federali e bisognoso di urgenti interventi di sistemazione.
In caso di cessione, Galuppo si era impegnato ad informare e a coinvolgere prioritariamente il Comune di Vicenza.
Pochi giorni prima di concludere il mio mandato di Assessore (Giugno 1998) ebbi l'ultimo incontro con Galuppo, in occasione di premiazioni effettuate proprio al Campo Federale, e tornai a ribadire la necessità di un accordo fra Comune e FIGC.
Nel frattempo l'esperienza della Giunta Quaresimin si chiudeva e quindi anche la mia funzione assessorile.
Sulla possibile acquisizione da parte del Comune del Federale, si stese un velo di silenzio, fino al mese di gennaio 1999.
La FIGC infatti decise per la vendita dell'impianto ma non solo non comunicò alcunchè al Comune come aveva più volte promesso, ma addirittura fece in modo che la cosa passasse praticamente sotto silenzio. Venne pubblicato un annuncio economico di poche righe sul Giornale di Vicenza "importante organismo federale cede impianto sportivo in Vicenza, telefonare al n.ro..."
Nessuno si accorse di tale annuncio e la FIGC cedette l'impianto per una cifra di circa 500 milioni di lire ad un noto personaggio cittadino, l'ex direttore sportivo del Parma, Giambattista Pastorello.
Non sono in grado di affermare che i personaggi che ho citato avessero cercato di confezionare un "pacco" ai danni del Comune di Vicenza; quello che posso dire con certezza è che i summenzionati avevano frequentazioni abituali e che la circostanza del annuncio economico annegato in mezzo a quelli immobiliari ("aaa.cedesi pizzeria avviata", "magazzino luminoso affittasi") appariva perlomeno "sospetta".
Tant'é che improvvisamente un operatore del mondo calcistico (ex direttore generale, e procuratore di calciatori) divenne improvvisamente proprietario di un'area strategica ubicata nel cuore del Quartiere Italia.
Il quartiere Italia a Vicenza ha sempre avuto per definizione il più alto valore immobiliare in città. Un metro quadro di terreno a San Bortolo poteva valere in quegli anni fino a due milioni al metro quadro. L'area del Federale supera i 30.000 metri quadrati. Se trasformata in residenziale il capitale investito da Pastorello poteva moltiplicarsi molte volte: se la matematica non è un'opinione poteva diventare di cinquanta/sessanta miliardi delle vecchie lire.
Nel frattempo io ero diventato consigliere di minoranza e presentai sulla vicenda una serie di interrogazioni e di domande d'attualità: fui tranquillizzato perchè i vari esponenti dell'amministrazione Hullweck mi dissero all'unisono che quell'area non sarebbe mai diventata edificabile.
Non contento nel dicembre del 1999 presentai un emendamento al Bilancio chiedendo di stanziare 500 milioni di lire per riacquisire alla proprietà comunale il vecchio Federale.
L'Assessore Ancora mi rispose che i soldi non c'erano, che il privato poteva alzare il prezzo e che comunque senza una trasformazione urbanistica il campo rimaneva campo.
Ovviamente rimaneva un impianto chiuso: visto che dal 1999 su quel campo non si è più giocato a calcio. Apro una piccola parentesi per dire: bel servizio che fece qualcuno allora alla federazione (che altro non è che l'associazione delle società sportive) togliendo un campo sportivo al patrimonio comune senza accertarsi che vi fosse almeno la possibilità teorica che lo stesso fosse utilizzato allo stesso fine!! Se allora l'impianto fosse stato venduto al Comune, l'amministrazione avrebbe senz'altro ricavato esclusivamente una struttura al servizio dei giovani e dello sport.
Ahi, venalità senza fine, che fai tradire anche le passioni apparentemente più genuine, che fai sacrificare anche i principi più nobili...
Ovviamente il campo non ritornò più ad essere campo, Pastorello cedette la proprietà ad investitori privati, guadagnandoci probabilmente qualcosa sopra, ecc. ecc.
Qualche anno dopo fu presentato un PIRUEA ( di tutti i Piani urbanistici presentati in quegli anni il più osceno) che prevedeva la realizzazione al posto del campo sportivo di una smazzata elegante di villette. Il privato si impegnava però a sistemare il confinante campo di Via Pascoli, realizzando nuovi spogliatoi, bla..bla..!
Ieri sera, in Consiglio Comunale, ho definito questa operazione immonda.
La faccenda aveva degli aspetti così inaccettabili che persino esponenti del partito, allora, di maggioranza, uscirono dalla stessa disgustati dall'abominio di questa perversità.
Un campo sportivo diventeva terreno residenziale. Qualcuno vedeva accrescrere enormemente il valore del proprio bene, l'interesse pubblico soccombeva clamorosamente a quello privato.
Avete mai sentito parlare di dazioni liberali fatte da imprenditori a non meglio identificati amministratori o esponenti politici??
Beh, diciamo che in quel periodo qualcuno mise in giro voci di questo tenore. Probabilmente si trattava di leggende metropolitane, di venticelli calunniosi, di tentativi di accreditarsi nei palazzi. Resta il fatto - diceva Andreotti - che a pensar male qualche volta ci si azzecca....
Fatto sta che il PIRUEA arrivò fino in Giunta. Era uno dei famosi piani approvati nella notte dei lunghi coltelli.
Ma dalla Giunta non approdò mai al Consiglio Comunale. La consigliera Bettenzoli aveva aderito al Gruppo Misto per non votare tale piano, altri consiglieri di maggioranza comunicarono i loro distinguo.

Chi mi conosce sa che prima di tutto per me viene lo sport. Considero questa vicenda gravissima proprio per il modo in cui viene maltrattato lo sport. E so benissimo chi ha avuto responsabilità pesanti in questa vicenda.
Non accetto che personaggi che in quel periodo avevano pesanti responsabilità politiche e che sanno per filo e per segno come quella vicenda sia andata si permettano di girare la frittata a tutto danno del sottoscritto.

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