venerdì 24 settembre 2010

LA TAV SOTTO I BERICI??

L'alta capacità ferroviaria a Vicenza non è perduta». Il sindaco Achille Variati sta davvero esaurendo la pazienza e cerca di stringere per dare definizione ad un progetto che possa poi dare la stura al finanziamento governativo. Troppo importante la TAV per il vicentino. Troppo importante restare agganciati alle assi di collegamento ferroviario veloce sia in ottica nazionale che oltre le Alpi. Non solo. Le pressioni dai più variegati mondi, tra i quali quello economico, aumentano e serve dare una risposta definitiva in tempi brevi.
«C'è un progetto presentato al Cipe nel 2006 che aspettava solo di essere finanziato. Se ora siamo tornati a concertare sulla TAV a livello locale è solo per senso di responsabilità: stiamo, infatti, cercando di proporre un'alternativa che abbia costi più accessibili e con ancor meno impatto ambientale di quella ufficiale, così il governo non avrà più alibi», si pensa a Palazzo Trissino.

«Il Veneto non ha trovato unità di intenti» bacchetta però il senatore della Lega Nord Paolo Franco che si mette alle spalle il progetto Galan. «Bisogna riprendere in mano la tutta la questione e il presidente della Regione Luca Zaia lo sta già facendo in questi giorni. A breve sarà indetta una nuova conferenza dei servizi. Credo che Zaia abbia la volontà di risolvere questo nodo. La Tav è necessaria. Molti i progetti presentati, in passato: è vero che vi era un progetto che aveva trovato adesione, ma la litigiosità degli enti locali non ha giovato. Era un progetto che aveva lacune. Non voglio gettare la croce addosso a Galan, ma in quegli anni è mancata unità, la reale volontà di coordinarsi per progetto univoco. Bisogna ripartire, definire un percorso ed il nodo Vicenza rappresenta una nota critica da risolvere».

Servirà un'altra conferenza, dunque, per dipanare la matassa: «Vicenza deve avere la possibilità di agganciarsi velocemente tramite metropolitana di superficie alla Alta Velocità, anche perché non è pensabile un attraversamento per la stazione attuale. L'idea può essere di passare sotto i Colli Berici in galleria con una navetta che in pochi minuti porti alla fermata Vicenza. Quindi escludo anche il passaggi a sud dei Berici. Serve una soluzione mediamente distante e meno onerosa con prossimità utile alla città. In questi giorni si stanno calendarizzando in Regione date per affrontare la questione in modo organico».


Federico Formisano, capogruppo PD in consiglio comunale: «Io credo che la cosa più importante per Vicenza in questo momento sia quella di poter ottenere dei benefici dal passaggio dell'Alta Velocità e da una rivisitazione globale dell'approccio al trasporto su rotaia. Per noi sarebbe certamente importante l'apertura di un corridoio di comunicazione veloce fra Est ed Ovest, ma più importante ancora sarebbe agevolare il trasporto delle merci su rotaia rispetto a quello su gomma, sarebbe più strategico essere interessati dalla Metropolitana di Superficie che ci metta in comunicazione rapida con Padova, Treviso e Venezia. D'altra parte i benefici che noi otteniamo in senso stretto dall'alta velocità non sono tali da giustificare enormi danni al territorio cittadino. Un passaggio della TAV in affiancamento all'attuale percorso è a mio modo di vedere, assolutamente da scartare. Sono, invece, favorevole alla situazione interrata».

Perdere la TAV significa perdere una reale opportunità legata allo sviluppo in senso generale?


Formisano: «Se vediamo la TAV come un'opportunità globale di cambiamento del trasporto ferroviario che interessi anche le brevi distanze e le merci, si; altrimenti rimane un'opportunità di sviluppo importante, ma in una dimensione sovra regionale, che travalica il mero interesse di una città come Vicenza».


«Senza un progetto è ovvio che i soldi vadano ad altri. Se ne parla da 11 anni, adesso basta, bisogna chiudere» afferma il nuovo consigliere delegato alla Mobilità. Lei concorda?

Formisano: «Cicero è coerente con quanto ha sempre affermato. Il passaggio in galleria ha dei costi, ma Vicenza merita di essere considerata per quello che è, una città strategica sul piano dello sviluppo economico e che ha sempre dato molto di più di quello che ha ricevuto».

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