venerdì 21 maggio 2010

Una manovra oscura sul PAT???


La foto è tratta dalla Domenica di Vicenza
Da LA DOMENICA DI VICENZA del 21/5/2010

L'assessore Dalla Pozza afferma che in Regione c'è qualcuno che vuole tenere fermo il Pat di Vicenza. Lei che ne pensa?
Federico Formisano, capogruppo PD: «Questo comportamento, se accertato, deve essere denunciato alla città con forza e con assoluta decisione. Non può essere che chi presiede un organo amministrativo di livello superiore applichi l'arroganza del potere ad organismi locali solo perché amministrati da esponenti politici "rivali". Sarebbe la fine di una prassi amministrativa e democratica secolare che ha sempre visto primeggiare l'interesse dell'elettorato e della popolazione sul tornaconto politico. Sarebbe la fine del rispetto dei ruoli istituzionali».

Marco Zocca, Forza Italia-PdL: «Io penso che siano solo congetture. Non ci sarebbe nessun interesse da parte della Regione Veneto di tenere fermo un piano territoriale di una città, salvo che non ci siano effettivamente alcuni problemi tecnici che già avevo evidenziato in sede di discussione in aula consiliare».

Ciro Asproso, Verdi: «La denuncia è grave e Dalla Pozza, che è una persona seria, avrà certo i suoi buoni motivi. Tuttavia, faccio osservare che spesso la teoria del complotto, per quanto affascinante, poggia su terreni sdrucciolevoli. Quando il Pat di Vicenza, nell'imminenza del cambio della guardia sul Canal Grande, ottenne una corsia preferenziale al suo iter burocratico, molti gridarono all'inciucio. Sospetti che si riaccesero allorché il PdL (capitanato da Lia Sartori), rinunciò inaspettatamente alla "filibustering" sul Pat e in cambio ottenne l'appoggio di Variati ad un vecchio progetto del centrodestra: concedere maggiore libertà edificatoria ai richiedenti del BID (Bando Interessi Diffusi). Questo dimostra che in mancanza di prove, un'accusa vale l'altra».

Massimo Pecori, UdC: «Credo sia una provocazione finalizzata a segnalare a chi di dovere che il Comune ha fatto la sua parte, e ora è il momento che si dia una risposta rapida anche a livello Regionale. Se, invece, fosse vero che qualcuno per scopi politici tende a rallentare l'iter, sarebbe una cosa gravissima perché farebbe lotta politica sulla pelle dello sviluppo della Città di Vicenza».

Negli ultimi giorni del governo Galan il Pat aveva avuto il via libera sulla valutazione ambientale strategica, mentre si è poi registrata una frenata sulla Valutazione tecnica regionale. Normale amministrazione o come ha affermato Ciambetti, troppa fretta prima?

Formisano: «Faccio fatica a capire l'affermazione di Ciambetti: per mesi ci siamo sentiti dire che eravamo in ritardo sul Pat. I consiglieri del PdL e della Lega hanno continuato a sostenere che già l'Amministrazione Hüllweck aveva predisposto il lavoro preparatorio, che tutto era pronto e che bastava mandarlo in Regione perché il Pat fosse approvato. Che era la maggioranza che voleva ridiscutere molti passaggi sullo strumento urbanistico e che questo portava a ritardi e rallentamenti. Quando siamo arrivati alla stretta finale improvvisamente siamo diventati troppo veloci???».

Zocca: «Nessuna fretta prima né rallentamento oggi. La vas ha avuto la fortuna di essere discussa in un momento ancora lontano dalla fase delle elezioni regionali, mentre per il Pat si è arrivati a ridosso delle elezioni e quindi gli uffici hanno preferito attendere la nomina del nuovo assessore regionale».

Pecori: «Certamente l'agenda comunale relativa al Pat ha previsto tempi molto rapidi di analisi; tuttavia, ricordiamoci che il lavoro è stato fatto a quattro mani coi tecnici regionali per cui non si capisce perché, se c'erano esigenze di approfondimento, dalla Regione ce lo dicono solo ora».

Asproso: «Come ben sanno gli addetti ai lavori, la valutazione tecnica regionale viene formulata da un apposito Comitato, il quale ha 90 giorni di tempo per convocarsi, non prima di aver acquisito i pareri sulla valutazione ambientale strategica. Considerato che vi sono state le Elezioni e si è proceduto al rinnovo del Consiglio e della Giunta regionale, direi che i tempi non sono affatto scandalosi».

Fretta prima o rallentamenti ora, dettati da quali motivi a suo avviso?

Formisano: «Personalmente reputo che abbiamo provveduto nei tempi giusti. Questo è uno strumento che servirà alla città per i prossimi dieci anni. La necessità di dare delle risposte tempestive ha viaggiato di pari passo con l'esigenza di fare le cose nel miglior modo possibile».

Zocca: «Ripeto, tutto va nei tempi e modi indicati dalla legge regionale 21, piuttosto mi domando se invece il vero rallentamento sia dovuto ad una modalità di contro-deduzione alle osservazioni da me fortemente criticata e che ha visto il sindaco accettare un emendamento alla delibera che ha introdotto alcuni parametri e metodi da rispettare nel dare risposta alle numerose osservazioni giunte in Comune. Non so se quell'emendamento possa bastare o se da parte della Regione vengano piuttosto richieste altre risposte».

Pecori: «Non voglio credere che i mutati scenari siano da mettere in relazione col cambio di guida politica della Regione Veneto. Sarebbe una grave intromissione della politica a danno del territorio locale».

Asproso: «Ognuno è libero di pensarla come vuole, per quanto mi riguarda il motivo del contendere è un altro. La procedura di co-pianificazione regionale, prevista dall'art. 15 della L.R. 11/2004, consente una forte accelerazione al processo di approvazione del PAT, ma soprattutto, evita ai sindaci e alle rispettive giunte un faticoso e impegnativo confronto in Consiglio Comunale, sul merito delle osservazioni critiche formulate dai cittadini.

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