domenica 3 maggio 2009

Questione Stadio pareri in libertà

Sul Giornale di Vicenza del 1 Maggio è uscito un confronto fra il Sindaco di Vicenza Variati e il presidente dei Club biancorossi Avvocato Arena sul tema dello Stadio Menti. E' noto come sulla vicenda ci sia un serrato confronto fra chi sostiene che il Menti debba rimanere lì dove si trova e chi sostiene che debba essere trasferito fuori dal centro storico.
Vorrei dire la mia al riguardo, da tifoso, da consigliere comunale e da ex assessore allo sport.
Facendo innanzialmente due premesse:
- lo Stadio Menti è nel mio cuore da quarantasei anni: andai con mio padre a vedere la prima partita del Vicenza e ancora ricordo a memoria la formazione di quella squadra (Luison, Zoppelletto, Savoini, De Marchi, Carantini, Stenti, Menti, Colausig, Vinicio, Dell'Angelo, Vastola). Lì ho visto il Vicenza di GB Fabbri, la spettacolosa macchina da gol di Cerilli, Salvi, Rossi, Faloppa, Filippi; lì ho seguito i primi passi calcistici di Roby Baggio; lì ho visto Lopez e compagni vincere la Coppa Italia, ecc.
Ciò non toglie che se il cuore mi dice che il vecchio e glorioso Menti è per definizione lo stadio di Vicenza, la ragione mi invita a pensare a soluzioni diverse.
- non sposo la tesi del nuovo Stadio per piaggeria nei confronti del mio Sindaco, visto che quattordici anni fa da Assessore appena eletto e con il Vicenza che tornava in serie A dopo una lunga parentesi nelle serie minori, dichiaravo la volontà di impegnarmi perchè a Vicenza si realizzasse un nuovo Stadio; per un anno quello divenne il tormentone giornalistico della città finchè la Giunta non decise di archiviare il ragionamento rinviandolo a tempi migliori.
Sono per il nuovo Stadio perchè il "Romeo Menti":
1- non è e non sarà mai uno Stadio sicuro. Il Menti fu costruito negli anni quaranta; allora in quella zona c'era solo campagna. Poi attorno allo Stadio sono nate molte abitazioni e oggi lo Stadio è inserito in un tessuto fittamente urbanizzato. La sicurezza diventa quindi un problema ogni qualvolta si gioca una partita a rischio. I tifosi avversari che arrivano in treno devono attraversare tutta la città: è successo spesso che abbiamo provocato danni ai pulmann con cui venivano trasportati e a vetrine od auto parcheggiate lungo il loro passaggio a piedi. Non c'è alcuna possibilità di isolare le due tifoserie. Transenne e cordoni di poliziotti sono solo un paliativo: spesso è successo che un lancio di sassi ha scatenato la battaglia e più di qualche volta si è arrivati al contatto fisico.
Solo uno Stadio nuovo concepito con una divisione fisica fra le tifoserie e con una stazione nelle vicinanze può risolvere il problema della sicurezza.
2- è vecchio come concezione e come struttura: Dopo gli ultimi controlli della Commissione di vicinanza lo Stadio attuale è stata ridotta a 9900 spettatori. Se il Vicenza torna in serie A si trova in grossa difficoltà perchè perderebbe i grossi incassi delle partite clou con Inter, Juventus, Milan, Roma, Napoli, ecc.
Il "Menti" inoltre è decrepito: del vecchio Stadio ante guerra non è rimasto più nulla ma Tribuna e Distinti risalgono agli anni 60-70 e il cemento armato dopo 40-50 anni ha bisogno di essere sistemato. Le crepe allo Stadio non si contano. Negli ultimi anni ci sono stati problemi di statica: ricordiamo il caso del crollo di parte dei distinti sul parcheggio sottostante e delle gabbie di cemento armato arruginite venute alla luce durante alcuni lavori sulle curve.
3- è ubicato troppo vicino al Centro Storico: a duecento metri dall'ingresso dello Stadio troviamo il Museo Civico e Piazza Matteotti. Uno Stadio così vicino al centro comporta problemi di sicurezza, di ordine pubblico, ma anche e sopratutto di traffico. Basti pensare a quello che succede al Sabato pomeriggio con una vasta zona della città paralizzata dal traffico dello Stadio.
4- costa troppo in manutenzione.
Le situazioni descritte comportano oneri notevolissimi per la manutenzione che sono a carico del Comune. Quando ero assessore stimavamo questi oneri sul milione di euro ogni anno.

Per questi motivi la scelta di operare con il privato un operazione di project financing è doverosa per una buona amministrazione comunale.
Il nuovo Stadio dovrà però avere alcune caratteristiche essenziali:
1- chiamarsi come il vecchio "Romeo Menti" per mantenere un rapporto con la storia calcistica cittadina più importante.
2- essere uno Stadio da 14.000-15.000 posti con possibilità di essere ampliato successivamente fino ai 20.000 posti;
3- non avere la pista di atletica leggera; non abbiamo la possibilità di inserirci in alcun circuito importante dei meeting internazionali e nazionali di atletica. Il campo scuola di Via Rosmini sarà opportunamente ristrutturato può soddisfare le esigenze minimali dell'atletica vicentina. E un campo con la pista di atletica perde molto del suo fascino e del potere del tifo che deve essere vicino per poter incidere realmente.
4- non essere una cattedrale nel deserto: deve essere per questo inserito in un contesto aperto e fruibile. Con spazi per i giovani, palestre, centri benessere, ecc. E sopratutto deve essere una vera "Arena degli spettacoli" aperto anche alle manifestazioni di musica e di spettacolo.
Se riusciremo a mantenere queste caratteristiche i vicentini accoglieranno positivamente il nuovo Stadio e i problemi saranno superati rapidamente.
Non dimentichiamoci che oggi almeno la metà del pubblico del "Menti" è formato da persone che provengono da fuori città, che potrebbero essere addirittura agevolate da un'ipotesi a Vicenza Est.
E rispetto al fatto che i nuovi Stadi non porterebbero fortuna alle società che li hanno voluti mi sembra che questo dato sia facilmente contestabile: nuovi manufatti esistono in molte realtà di A e di B.

Ho letto con molta amarezza le opinioni del consigliere formisano (Gdv 31 maggio) e del sindaco Variati (Gdv 2 giugno) relativamente all’ipotesi di demolizione dello Stadio Menti per costruire, tramite privati, un nuovo impianto sportivo moderno altrove e vorrei esporre alcune mie riflessioni.
La città di Vicenza è stata inserita nel 1994 dall’Unesco tra i patrimoni dell’umanità con la seguente motivazione: per i capolavori del Palladio inseriti in un meraviglioso contesto urbanistico e paesaggistico. Questi gioielli artistici negli ultimi anni si sono mescolati ad orribili ecomostri (teatro e tribunale in primis) e l’abbattimento del Menti, nonostante le belle promesse, sarebbe quasi sicuramente oggetto di una selvaggia speculazione edilizia (i politici la chiamano project financing!). A mio modesto parere una decisione di questo livello, non può essere di competenza esclusiva del Sindaco Variati e della sua giunta. L’atmosfera indescrivibile che si respira solo al Menti, l’urlo Vi-cen-sa - Vi-cen-sa che solo noi vicentini doc sappiamo scandire correttamente, la vecchia R del Lanerossi che ci sentiamo impressa nella pelle e nel cuore, sono un immenso patrimonio culturale, sociale e sportivo dell’intera Provincia e come è noto nel confronto numerico i sostenitori/tifosi di Vicenza Capoluogo soccombono da sempre al resto della Provincia. Ricordo, quand’ero ragazzino negli anni ’70, l’assalto a Dueville al treno diretto al Menti (lo chiamavamo scherzosamente carro-bestiame) per conquistare un posto tra gli scompartimenti stracolmi di "amici biancorossi" di Schio, Marano e Thiene. A volte non c’era posto per tutti e dovevamo raggiungere la città con mezzi di fortuna, ma eravamo sempre ripagati dal clima di festa e di gioia del Menti. Anche oggi, nonostante la serie B, per trovar posto a Noventa sul pullman biancorosso che porta allo stadio, bisogna sperare nella rinuncia di qualche abbonato. Questo per ribadire il legame profondo che da sempre unisce idealmente il mitico e glorioso Romeo Menti ad ogni angolo della provincia. D’accordo l’impianto è vecchio, avrebbe bisogno di manutenzione e qualche ritocco, ma vi assicuro che, a differenza dei settori popolari della maggior parte degli altri stadi italiani, si partecipa e si vede bene da qualunque settore. L’avv. Arena, in rappresentanza della tifoseria organizzata, non mi sembra stia facendo una opposizione feroce a questo doloroso progetto e pertanto mi permetto di proporre al nostro giornale, che ha una diffusione capillare in tutta la provincia, un sondaggio/referendum aggiornato per capire la reale volontà della gente. Forse è troppo tardi, ma un risultato clamoroso potrebbe smuovere qualcosa o far riflettere qualcuno e... una volta, tanto tempo fa, al Menti, i miracoli nelle ultime giornate di campionato accadevano veramente!
Claudio Carollo
Noventa Vicentina

Lettera pubblicata sul Giornale di Vicenza del 13/6

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