mercoledì 29 aprile 2009

Silvano Sgreva: riflessioni dopo un anno da consigliere

Dopo un anno da Consigliere Comunale

Vicenza, 28 Aprile 2009
- Riflessioni dopo un anno da Consigliere Comunale del Comune di Vicenza -

Un anno da consigliere comunale mi ha invecchiato forse più di un anno solare, ma mi ha sicuramente maturato e motivato molto di più.
Le difficoltà che un consigliere al primo mandato deve affrontare sono molte.
Nel mio caso il cambiamento è stato più radicale e perciò più complesso. Il giorno prima ero un lavoratore dipendente che nel contempo si occupava di sport giovanile da circa trenta anni, il giorno dopo, un nuovo mondo mi si prospettava davanti.
Portare, o almeno, provare a portare, l’impegno, il sacrificio, ma soprattutto, l’onesta che caratterizza l’ambiente sportivo all’interno di una amministrazione comunale e della politica in generale, non è cosa così semplice.
Va inoltre tenuto presente la mia posizione all’interno della Lista Civica creata dal Sindaco Variati, il quale mi vedeva, e mi vede ora in Consiglio Comunale, presente anche, e soprattutto, come rappresentante dell’Italia Dei Valori, di cui condivido gli ideali e gli scopi, ne vado fiero e li sento miei, al di là delle persone che compongono questo partito, che possono avere, come tutti del resto, le loro fragilità.
Ogni singolo uomo può fare la differenza quando si parla del bene e della dignità di un qualsiasi cittadino, dipende da lui.
Un primo anno problematico ma che mi ha dato l’opportunità di apprezzare pregi e difetti dei membri del Gruppo Consiliare a cui appartengo.
Si, non solo pregi, ma anche difetti, il che potrebbe sembrare strano ma ritengo che entrambi, in talune circostanze, possano tornare utili a risolvere i problemi di una comunità come quella della città di Vicenza.
Un gruppo ben strutturato che progressivamente si è creato un metodo di comunicazione preciso e sereno, che si è trovato a collaborare con il suo Sindaco, con la Giunta e con gli altri Gruppi Consiliari in modo proficuo su problemi importanti, ma soprattutto, che ha saputo affrontare i numerosi scheletri negli armadi ereditati da un organismo amministrativo, a mio avviso, abituato più ad ubbidire che a collaborare.
Una macchina amministrativa, senza nulla togliere alla qualità ed alla buona volontà delle persone coinvolte, ubbidiente ma ferma, una macchina che appare incapace di trovare soluzioni alle questioni nevralgiche.
Di tutto ciò noi tutti stiamo ancora pagando le conseguenze, ma non solo noi come nuovi amministratori, ma purtroppo anche Voi come cittadini, di qualsiasi colore o opinione siate.
Il futuro è di tutti, gli ideali possono e devono democraticamente renderlo il migliore possibile, non solo per questa ma per tutte le altre generazioni che verranno.
Siamo di fronte ad una opposizione sterile, ma furba, perché riesce ancora ad influire nel palazzo.
Allo stesso tempo, però, siamo al cospetto di un Sindaco, e lasciatemelo sottolineare, coraggioso e corretto, con una buona Giunta, che, a mio parere, dovrebbe essere solo un po’ più decisionista, a dei Gruppi Consiliari di maggioranza, di cui alcuni uniti, e altri in parte separati in casa, ma sempre pronti a compattarsi, quando il loro condottiero, con correttezza e coerenza, spiega le ragioni delle scelte fatte pensando al miglior risultato.
Lasciatemi spendere una parola, che vuole essere anche un sostegno, per la collega Cinzia Bottene, che non ha solo a cuore, come qualcuno vorrebbe far credere, il problema Dal Molin, bensì i problemi di ogni singolo cittadino di questa città, così come dovrebbe fare ogni consigliere al di la della zona in cui vive.
Se non è così non si potrà mai parlare di Bene Comune.
Ci si è trovati di fronte ad una eredità a dir poco tragica, ad un futuro difficile oltre che ad una crisi internazionale a mio avviso annunciata.
Quest’ultima ha portato, la nuova amministrazione a gestire con serietà, equilibrio ed efficacia le sempre più urlate necessità del sociale per poi proseguire con il problema della sicurezza, dell’ambiente, a sua volta collegato al PAT ed al disegno di una città a misura di donna e di uomo.
In Consiglio Comunale spesso si affrontano verità opposte, e i loro indubbi tornaconti.
Una politica spesso di interesse e non una politica intelligente, come questa amministrazione con il coraggio del suo Sindaco, della sua Giunta e dei Consiglieri di maggioranza vuole portare avanti.
Il mio obiettivo quest’anno era quello di ascoltare per imparare e non di sparlare od urlare, come tanti invece fanno solo per dire l’inverso di quello che afferma l’altro, con un sistema più distruttivo che costruttivo.
Quanto più facile sarebbe se i cosiddetti poteri forti, di cui si parla tanto, si unissero.
Quanto più facile sarebbe fare politica intelligente con un po’ di equilibrio, buon senso e amore per la propria città.
Il vero potere, non si misura con i soldi, ma con il bene che con gli stessi si può fare dal più giovane fino al più anziano cittadino presente sulla faccia della terra.
Cittadini, non è un’utopia.
E’ giunto il momento che, seppur nel suo piccolo, ognuno di Voi si occupi del rispetto della propria ed altrui dignità, per il bene del nostro futuro che così risulterà migliore.

Silvano Sgreva
Consigliere Comunale – Vicenza
Coordinatore Cittadino IDV - Vicenza

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