venerdì 10 aprile 2009

Il Pdl fa retromarcia e lascia l’ostruzionismo


Foto dal Giornale di Vicenza
Antonio Trentin sul Giornale di Vicenza di venerdì 10 Aprile 2009
Come può procedere il “tavolo anti-crisi” di Achille Variati, in via di allestimento in Comune con la partecipazione di consiglieri di maggioranza e opposizione, enti locali con in testa la Provincia, forze sindacali e associazioni imprenditoriali? Secondo il Partito democratico, principale gruppo in sala Bernarda, che risponde con il capogruppo Federico Formisano «la particolare situazione economica, che avrà riverberi importanti anche sulla situazione sociale, impone di attuare tutte le misure possibili per portare ad un miglioramento generale della situazione». Bene, quindi, «un luogo unitario per affrontare e dare risposte concrete, e subito, alla drammatica situazione economica che stiamo vivendo tutti» aggiunge il parigrado della lista Variati, Giovanni Rolando.
Le indicazioni principali sul “che fare” possibile in Comune sono state fornite dall’Amministrazione in occasione del voto sul bilancio 2009: attivazione di nuovi lavori pubblici, appalti rapidi per opere di manutenzione, investimenti da parte delle Aim, avvio dei progetti finanziati dalla Fondazione Cariverona e rimasti fermi, aumento degli stanziamenti per l’assistenza sociale. Dall’opposizione è arrivato l’altro giorno il pacchetto-proposte degli ex-amministratori del Popolo della libertà: il Patto per la città da portare al confronto con la maggioranza di centrosinistra.
«Una cosa sono gli strumenti e un’altra cosa sono le scelte politiche» distingue Stefano Soprana, capogruppo di Vicenza capoluogo. Sui primi, dice, l’accordo avverrà proprio intorno al “tavolo” del gruppo di lavoro voluto dal sindaco: «Poi, sulle scelte amministrative, le differenze ci saranno e ciascuno assumerà le proprie responsabilità davanti a una città che affronta, impreparata come tutti, una crisi di proporzioni ancora non note, un periodo buio da affrontare con energia».
Tema-clou è quello del Pat-Piano di assetto territoriale. Gli ex-assessori hüllweckiani che non erano riusciti a completarlo, premono perché arrivi presto al voto del consiglio comunale. «Idea condivisibile, ma a patto che il futuro urbanistico della città sia disegnato con completezz» commenta Vicenza capoluogo.
Fare in fretta? «È nostro primario obiettivo giungere a definire l'iter di questo strumento urbanistico nei tempi più rapidi possibili - conferma Formisano -. Come maggioranza abbiamo già calendarizzato una serie importante di incontri e credo che tutti i consiglieri di maggioranza siano disponibili a procedere a tappe forzate, se questo si rendesse necessario per accelerare i tempi di approvazione». Poi, però, ci sono i “ma” collegati all’attività di revisione e completamento che l’assessora Francesca Lazzari ha in corso: «Uno strumento urbanistico significativo ed importante come il Pat, che indicherà scelte strategiche per il nostro territorio per molti anni a venire, non può essere definito senza i necessari approfondimenti. Quando sarà votato - completa il capogruppo del Pd - dovrà esserci la consapevolezza di avere rappresentato fino in fondo in consiglio comunale le giuste esigenze e necessità dei nostri concittadini».Rolando - dopo essersi detto d’accordo sulla velocizzazione del Pat e del Piano degli interventi edilizi in risposta al bando degli interessi diffusi - rimarca le connotazioni politiche della fase nuova che si apre in Comune. «Il gruppo Pdl fa retromarcia e cambia linea strategica nei confronti dell’Amministrazione Variati? - si chiede - Dopo i fallimentari tentativi a gamba tesa contro la maggioranza, rivelatisi velleitari e anzi dei veri e propri boomerang vista la compattezza della maggioranza, c’è ora una più realistica linea di confronto? È un buon segno di realismo politico rispetto agli ostruzionismi notturni inconcludenti».
«Naturalmente non sfugge a nessuno - dice ancora Rolando - che il gruppo Pdl è solo nel suo Patto per la città: non vi aderisce la Lega Nord, sempre più in collisione con il Pdl a Roma come a Venezia, né l'Udc. Ma io prendo per buono il documento, o almeno la parte che più mi sembra costruttiva, quella sullo stimolo economico. Lo considero un passo in avanti, non per noi ma per l'interesse generale della città.

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