giovedì 11 dicembre 2008

Intervista alla Domenica di Vicenza

Un immagine del consiglio Comunale, tratta dal Giornale di Vicenza

Federico Formisano, lei in passato è stato assessore ai gemellaggi, tra l'altro. Quella nomina a consigliere delegato è sembrata un contentino da parte di Variati. Lo considera tale?
Il lavoro di consigliere delegato è molto impegnativo: ogni settimana devo ricevere delegazioni, rapportarmi con associazioni che chiedono di gemellarsi con realtà similari di Annecy o di Pforzheim, valutare le proposte di nuovi partenariati che vengono presentati al nostro Comune. Sono stato io a chiedere al Sindaco questo incarico per i buoni rapporti che ho con gli amici della città gemelle. E sono molto contento che il Sindaco abbia accolto questa mia richiesta.

Eppure lei era uno dei nomi più gettonati per ricoprire una carica da assessore. Perché a suo avviso ha perso quel treno?
Sto svolgendo il mio ruolo di capogruppo con molto impegno: è un ruolo che mi dà molte soddisfazioni e una notevole visibilità. In questo ruolo mi sento libero da condizionamenti e da imposizioni di qualunque natura.

C'è chi dice che, essendo non proprio vicino al sindaco, ( altra corrente, altri riferimenti) lei abbia preferito non rischiare d'essere 'fatto fuori' da Variati. Vero?
Il Sindaco è una persona intelligente e capace: sa valutare il lavoro delle persone per quello che sono, non per le amicizie o per le appartenze a correnti o a gruppi. Io cerco di lavorare per una causa in cui credo, la crescita della mia città. So di essere su questo obiettivo in linea con il mio Sindaco. Il resto sono solo chiacchiere e io, generalmente, non mi lascio tentare dalle dietrologie.

Ma se lei avesse dato l'ok, Variati l'avrebbe nominata in giunta?
Le persone talvolta tendono a sopravalutare loro stessi, a credere di meritare qualcosa di più di quello che effettivamente valgono. In questi casi è meglio evitare di scontrarsi con la realtà: anche perché puoi rischiare di intaccare il tuo Ego e di rimanerci male. Io sono convinto di aver fatto bene l’Assessore in passato: perché dovrei andare a inficiare questa mia convinzione?? Così non potendo dire di sì ad una eventuale richiesta in tal senso, ho preferito non pormi nemmeno questa domanda e essere apprezzato per quello che faccio.

“Un nuovo gemellaggio? Costerebbe troppo. Meglio studiare altre forme di legame con altre città, tipo “patti di fratellanza” e “patti di amicizia”.Ci sono già due candidature. La prima e più prestigiosa è quella avanzata da Cleveland, capoluogo della contea di Cuyahoga, nell’Ohio”. Questo il suo pensiero: ma è solo un fatto economico quello dei gemellaggi? E se costano troppo a che servono di fatto?
Io sono assolutamente convinto che i gemellaggi siano molto utili. In dieci anni oltre cinquantamila persone si sono mosse solo sull’asse Vicenza-Annecy. Se la metà di queste persone hanno acquisito una maggior apertura mentale verso l’Europa e verso quello che ciò rappresenta, l’Amministrazione Comunale ha già ottenuto un grande risultato. Con le attuali ristrettezze economiche bisogna, però, mettere davanti altre esigenze, altri problemi. Per questo motivo la strategia globale verso i gemellaggi deve cambiare, per assumere una connotazione maggiormente rivolta verso una collaborazione sul piano economico, delle relazioni commerciali, ecc. E quello che sto portando avanti in accordo con la Giunta.


A livello di promozione dell'immagine di Vicenza quanto resta da fare? Non siamo in una sorta di serie 'B' Veneta?
Vicenza ha sempre sofferto di un provincialismo dal quale deve sganciarsi. Tra le cose importanti che Variati ha già fatto in questi pochi mesi, c’è una diversa centralità di Vicenza nei rapporti con altre amministrazioni. L’incontro con i sette sindaci dei capoluogo veneti la settimana scorsa, l’asse con Verona sui temi della collaborazione in materia energetica e di aziende municipalizzate, il ritrovato rapporto con molte amministrazioni della provincia, la diversa posizione rispetto alla stessa amministrazione di Palazzo Nievo che ha portato al raggiungimento di importanti accordi, come quello per la bretella della Pasubio, sono gli indici di questa ritrovata volontà di uscire dall’isolamento. Contiamo di arrivare presto in serie A e di restarci a lungo, magari (perché no??) anche con la squadra di calcio.

Il turismo sembra essere una delle fonti reali di sviluppo del prossimo futuro. In cosa è carente Vicenza e cosa servirebbe fare da subito?
Non si inventa da oggi al domani una politica turistica: apprezzo il lavoro fatto da enti come la Provincia, la Camera di Commercio, i Consorzi. Qualcosa di più bisogna fare, per esempio sul piano della promozione dell’immagine. Magari facendo capire che Vicenza non è solo una città di basi militari.

Palladio è stata una occasione persa o siamo ancora in tempo per recuperare terreno?
Si è partiti male ma credo che stiamo crescendo e che finiremo in bellezza. E’ stata sbagliata la programmazione sui lavori presentandoci all’appuntamento del 50° anniversario con i monumenti impraticabili, con poche idee, con una piano promozionale quasi inesistente, ma poi il grande successo della Mostra al CISA, l’idea della visita al cantiere della Basilica, la suggestione delle immagini proiettate nel mega schermo, le iniziative collegate, hanno restituito centralità all’avvenimento. La settimana scorsa erano presenti due delegazioni delle città gemelle e mi hanno parlato espressamente di una città viva e di iniziative degne dell’avvenimento. Non credo fossero i soliti complimenti di circostanza.

Lei è anche capogruppo del PD ed è stato fortemente critico con il sindaco in passato: contano ancora troppo poco i partiti all'interno della maggioranza rispetto a sindaco e giunta o si è riequilibrato qualcosa?
Premetto che Variati ha una caratteristica che altri sindaci del passato non avevano: il carisma e una forte personalità. E che, anche per le esperienze che ho vissuto sulla mia pelle, preferisco pagare qualcosa in termini di autonomia piuttosto che subire le incursioni dei partiti sull’amministrazione. D’altra parte nemmeno il sottoscritto è disposto sempre ad abbassare la testa, con l’intento però di far rispettare il ruolo importante dei consiglieri comunali. Il mio atteggiamento che qualcuno vedeva negativamente qualche mese fa oggi credo sia più apprezzato perché ha permesso di pervenire ad una maggior collegialità fra Giunta e Consiglieri. Questa settimana, ad esempio, abbiamo fatto due importanti incontri di maggioranza su temi strategici e urbanistici. Mi piace pensare di avere avuto un ruolo in questo riequilibrio delle forze in campo. Per esempio ho ricevuto molti apprezzamenti per l’intervento che ho fatto durante l’ultima Assemblea del mio partito, intervento con il quale semplicemente rivedicavo per noi un ruolo di proposta e di pungolo nei confronti dell’amministrazione comunale.
Veltroni segretario cittadino del PD: è la miglior scelta possibile? Sarà un traghettatore verso un congresso vero e proprio del PD?
Claudio è una persona onesta e capace. Dobbiamo aiutarlo, tutti, a creare i presupposti per fare del PD un luogo di dialogo e di elaborazione politica importante. Non sono in grado di disegnare scenari politici quando mancano molti mesi alla fase congressuale. E la politica in questo momento ha scenari che mutano anche da un giorno all’altro.

Quanto contano ad oggi i riformisti all'interno del PD?
Molto in termine di proposta e di progettazione politica. Spesso non siamo stati capiti e qualcuno ha cercato di ridurci a quello che proprio non siamo, dei cacciatori di incarichi. Chi ha usato questa strategia voleva delegittimarci o relegarci ad un ruolo marginale. Ma non ci è riuscito.

Quero e Giglioli out dopo pochi mesi: nomine affrettate da parte del primo cittadino?
L’operazione rinnovamento voluta da Variati comportava qualche pericolo: quello di incappare in incidenti di percorso era previsto. Sono sempre dell’idea che questa operazioni di rinnovamento della classe politica possano nascondere sorprese e rivelazioni. In questo senso avevo detto che il processo di assestamento poteva essere non ancora concluso dopo il doppio terremoto di Settembre. Sono ancora di questo avviso anche se spero di essermi sbagliato allora ed oggi.
Perché la Sala non fa l'assessore?Eppure ha raccolto più voti di tutti. Forse perché si chiama Sala? Lei che idea si è fatto?
Isabella Sala sta svolgendo molto bene il ruolo di presidente della Commissione Sviluppo. Ma non perché si chiama Sala, bensì perché è una persona capace, ricca di spirito, impegnata. Verrà sicuramente il momento anche per Lei per ripercorrere le orme paterne. Se si ritorna alla storia politica del passato si vede che non sono molti gli esponenti politici che hanno fatto gli Assessori senza prima fare un’esperienza sui banchi consiliari. Diamo tempo al tempo..

Lei ha definito prevedibile l'opposizione: come si governa però la città con la maggioranza relativa dei consensi, raccolti più da Variati che dalla coalizione?
Sono sinceramente deluso dalla minoranza consiliare: il quadro di divisione e di disabitudine ai ruoli è stato bene illustrato proprio da un consigliere di minoranza, Pigato, che ha spiegato l’attuale situazione della truppa che fu della Lia Sartori: fra divisioni, indecisioni e assenze siamo in presenza di una totale mancanza di un disegno di città alternativo. La città non po’ che cogliere questa fase d’incertezza e sposare l’azione amministrativa del Sindaco.


Infine Dal Molin: Balzi lo ha detto chiaro, basta protestare pensiamo alle contropartite, Rolando la pensa in maniera opposta. Lei?
Di solito cerco di tenere fede alla parola data: avevo detto in Consiglio che non avrei più parlato del Dal Molin se non in presenza di fatti veramente nuovi. Non mi pare di avere colto elementi di novità, quindi non ho intenzione di entrare nella questione.



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