sabato 8 novembre 2008

Catania si mangia da sola metà dei soldi destinati a tutti gli altri comuni d'Italia e la Lega che fa? Tace!!!

Berlusconi e l'ex sindaco di Catania, Scapagnini

Il Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi ha regalato alla giunta di centro destra del Comune di Catania 140 milioni di euro per risanare un buco nelle casse della città sicula.

Il commento del redattore del blog

Oggi all'Assemblea Regionale del Partito Democratico del Veneto, il coordinatore Regionale, senatore Giaretta, ha denunciato la gravissima situazione di Catania; Giaretta ha fatto presente che questo Comune, amministrato negli ultimi anni da esponenti del PDL in modo perlomeno spregiudicato, otterrà dal Governo 140 milioni di Euro.

Tale somma rappresenta la metà dell'intera cifra che lo Stato trasferirà ai Comuni per coprire (in maniera assolutamente parziale) lo scippo dell'ICI. Gli ottomila comuni italiani che hanno visto ridotto considerevolmente i trasferirimenti dello Stato dovranno spartirsi 280 milioni di Euro in tutto. La sola Catania per risanare un bilancio dissestato da spese incredibili ( vedi sotto) otterrà 140 milioni di euro.

E quando sarà il momento i parlamentari della Lega voteranno per questo provvedimento. Anche la signora Manuela Dal Lago, anche il senatore Stefano Stefani, anche il senatore Alberto Filippi, voteranno per tagliare ai comuni del Nord le spese essenziali per sopravvivere e per regalare, invece, 140 milioni di euro, ad un amministrazione ed un sistema che ha perpretato le incredibili nefandezze di cui vi diamo una sintesi in calce a questo commento.

Il Comune di Vicenza al quale, con la manovra dell'ICI, vengono sottratte risorse per una barca di quattrini, si troverà obbligato ad intervenire di mannaia su tutte le spese: tagliando i contributi alle famiglie bisognose, agli anziani, ai giovani, riducendo il personale, indebolendo il corpo dei vigili e le spese per la sicurezza dei cittadini, non intervendo sulle misure minimali di garanzia per gli studenti delle Scuole. Eppure gli amministratori vicentini non hanno mandato in dissesto le casse comunali!!

Nel frattempo il Governo darà un pacco di milioni agli spendaccioni di Catania, a coloro i quali hanno assunto centinaia di persone a pochi giorni dal voto, hanno promosso quasi tutti i vigili in forza, hanno permesso che venisse tagliata la luce anche nelle strade più degradate, hanno elargito quattrini a pseudo consulenti brasiliane o eritree..
Da voi, parlamentari leghisti, ci aspetteremo uno scatto d'orgoglio: subito! Invece come sempre attuerete la regola del doppio forno: da una parte criticherete gli sprechi delle regioni del Sud, il malgoverno, il centralismo, per raccogliere il consenso di coloro i quali sono disattenti rispetto a questi problemi; sull'altro versante, quello romano, non farete mancare al vostro padrone il vostro fedele ed incondizionato appoggio: vi accontenterete dell'osso che lui vi elargirà con la stessa generosità con cui sfama i suoi cani...
Ma non provate almeno un pò di vergogna???

La situazione di Catania

1- Un dissesto economico enorme: come ci informa Gian Antonio Stella sul "Corriere" i Catanesi risultano avere un debito municipale di 3.379 euro a testa per un totale di un miliardo e sette milioni di euro.

2- l'Enel stufa di aspettare il pagamento delle bollette ha tagliato la luce a larga parte dei lampioni cittadini. Anche e soprattutto nei quartieri a rischio

2- Vigili urbani che per motivi elettorali sono stati via via promossi in massa col risultato che oggi su 540 poliziotti municipali solo 5 sono vigili semplici e 535 ispettori i quali, sia pur carichi di onori, devono uscire in strada il meno possibile perché spesso mancano i soldi per la benzina.

3- 24 mila euro dati come consulente per lo sviluppo industriale, a una sventola ventenne nota per essere stata Miss Eritrea e il dirottamento alle casse catanesi di soldi tolti dai fondi dell'8 per mille per pagare tra l'altro i ballerini brasiliani che avevano danzato sotto l'Etna per la gioia di Surama De Castro, la bella carioca che allietava il primo cittadino.

4-Un buco di 83 milioni di euro nella Amt, l'azienda municipalizzata dei trasporti




DAL SOLE 24 ORE del 21/7

Sono 40 gli indagati dalla Procura di Catania per il maxi buco in bilancio del capoluogo etneo. Si tratta di ex assessori della giunta comunale, dirigenti pubblici e anche dell'ex sindaco Umberto Scapagnini ( Medico personale di Berlusconi, NDR) dimessosi a febbraio ed eletto ad aprile nelle file del Pdl alle consultazioni nazionali. I reati ipotizzati sarebbero di abuso d'ufficio e falso. I magistrati stanno passando ai raggi x tutti i documenti contabili del Comune a partire dal 2003, anno in cui si registrò il primo deficit. A oggi, secondo quanto anticipato dal Sole24Ore a maggio, i debiti di Palazzo degli Elefanti, sede del Comune di Catania, ammonterebbero a 778 milioni di euro. (sembra in realtà che il deficit assommi ad oltre un miliardo di euro!!!! NDT)

Un conteggio fatto dal ragioniere generale della Regione Siciliana,Vincenzo Emanuele, nominato commissario straordinario dopo la dimissione di Scapagnini e che vede, in particolare, 565 milioni per i mutui contratti con varie banche e la Cassa depositi e prestiti, 130 milioni per debiti accumulati nei confronti dei fornitori del Comune, 83 milioni di disavanzo finanziario relativi al periodo 2003-2004....


RAI NEWS 20/09

A Catania, la notte scorsa, una trentina di cassonetti dell'immondizia sono stati distrutti dalle fiamme in incendi che si sono verificati in quasi tutti i quartieri cittadini. I vigili del fuoco, infatti, hanno ricevuto un centinaio di chiamate. Nella citta' dell'elefante, da lunedi' scorso, sono in sciopero i dipendenti di diverse imprese e cooperative che si occupano della raccolta dei rifiuti e che protestano per il mancato pagamento degli stipendi. Sarebbero 1.500 le tonnellate di immondizia accumulatesi sulle strade di Catania.


DAL SITO DEL PD

Il Comune di Catania, guidato da ormai 8 anni dalla destra, è in fallimento. Tanto che qualche burlone ha messo in vendita su ebay "U Liotru" la scultura a forma di elefante simbolo della città. L'inserizione è stata, ovviamente, rimossa ma la situazione resta estremamente grave.

L'ex sindaco Scapagnini, eletto deputato nelle ultime elezioni cne il PDL, sebbene sia sotto inchiesta per il dissesto finanziario del Comune e abbia già una condanna a 2 anni e 6 mesi di reclusione per irregolarità nella concessione di contributi previdenziali da parte del Comune ai dipendenti per i danni da 'cenere nera' dell'Etna, non ha dubbi: "La situazione era già grave prima e noi siamo stati martirizzati dal governo di centrosinistra che ci faceva arrivare in ritardo i finanziamenti. Colpa loro e della Sovrintendenza, che ha impedito che vendessimo degli immobili che ci avrebbero permesso di tenere i conti in ordine".Eh già, la colpa è sempre della perfida sinistra, anche se è stata al governo 2 anni su 8 durante l'amministrazione Scapagnini.


DAL CORRIERE DELLA SERA del 18/10 (Sciacca Alfio)

«Catania in dissesto, bilanci truccati da due anni»
CATANIA - Quei 140 milioni che tante rogne stanno creando al governo Berlusconi potrebbero non evitare la bancarotta di Catania. E non solo perché la voragine nei conti è impressionante ma anche perché il Comune sarebbe già in dissesto. È la logica conclusione a cui sta per approdare l' inchiesta sul buco di bilancio che coinvolge 40 tra ex amministratori e funzionari con in testa Umberto Scapagnini. Dopo mesi di indagini ora la Procura intende accusarli di aver presentato dei bilanci taroccati: chiusi in pareggio ma solo sulla carta. E ciò vuol dire che Catania è in dissesto da quasi due anni. I magistrati avrebbero infatti accertato che il reato di falso in atto pubblico si sarebbe consumato anche per il bilancio 2006. Cioè l' anno in cui il Comune doveva chiudere in pareggio se voleva evitare il crac. La legge prevede che si debba dichiarare il dissesto nel caso in cui non si riesca a risanare il deficit nei due esercizi successivi. Nel caso di Catania il problema si pone per i buchi del 2003 (40 milioni) e 2004 (43 milioni). Per evitare il dissesto l' amministrazione aveva assoluta necessità di ripianarli entro dicembre 2006. Cosa che formalmente avvenne con la costituzione della società «Catania Risorse» alla quale vennero conferiti immobili da alienare. Ma i magistrati avrebbero dimostrato che quella non è una vera entrata in quanto sottoposta a condizione sospensiva. Cioè la successiva vendita degli immobili si poteva concretizzare o meno. Lo aveva detto anche la Corte dei Conti: «L' entrata a copertura del disavanzo 2003 non è stata effettivamente accertata né riscossa, lasciando quindi scoperto il deficit». Per non dire che parte di quegli immobili non era neanche alienabile. Tradotto: il buco fu coperto con un gioco di prestigio. Con l' arrivo dei 140 milioni, per certi versi, la questione si è complicata. I soldi, secondo il nuovo sindaco Stancanelli, dovrebbero servire a ripianare i buchi 2003, 2004 e anche 2006. Ma facendo ciò, di riflesso, si certifica che nei due anni precedenti il Comune è stato in condizione di dissesto non dichiarato rendendo palesi, quantomeno, le responsabilità penali dei suoi predecessori.


Dalla Stampa del 28/9 (Alfio Caruso)

Dopo esser stato riverito e lisciato per sette anni, ora Scapagnini rappresenta l’oggetto di qualsiasi critica. Eppure non è l’unico responsabile dello sfascio. Era soprattutto un elegante incompetente, l’uomo sbagliato nel posto sbagliato, capace di definire il «mio Tremonti» l’assessore al Bilancio D’Asero, accusato da tre indagini della Corte dei Conti e da una del ministero delle Finanze di aver presentato nel 2003 e nel 2004 bilanci non veritieri: risultavano in pareggio, viceversa nascondevano deficit di 40,6 e di 42,7 milioni di euro. E’ stato l’inizio del crac. Ma alle spalle del vanesio sindaco, attento a sfoggiare una mise diversa in ogni cerimonia, ha campeggiato fino all’ultimo il malinconico, ma tosto Lombardo, prima vicesindaco, poi azionista di riferimento della maggioranza politica, da tre mesi anche presidente regionale.


LA DICHIARAZIONE DI GIARETTA all'ASSEMBLEA REGIONALE del 8/11

Lo scandalo dell’intervento straordinario di 140 milioni a favore del malgoverno del Comune di Catania, il regno delle spese clientelari fuori bilancio, dei dirigenti pagati a peso d’oro, delle assunzioni clientelari, che ha il solo merito di essere governato da un Sindaco che è medico personale del presidente del Consiglio, è un’offesa alle migliaia di Sindaci italiani che amministrano i denari dei contribuenti come se fossero denari propri.

Mancano risposte adeguate alla gravità della crisi. Si premia la cattiva spesa, si scoraggia la responsabilità pubblica e privata, si abbandonano i più deboli. E’ perciò una politica da respingere.



Per sistemare i conti ne servirebbero secondo alcuni 300 ancora, secondo altri ce ne vorrebbero almeno 700 e forse di più. Il buco del comune di Catania è un pozzo senza fondo e l’intervento del Cavaliere rischia di essere solo un palliativo. L'Onorevole Roberto Fiore di Forza Nuova è irritato dal regalo di Berlusconi. Ritiene che servirebbe sapere come sono andate le cose, pretende “chiarimenti su come e dove sono stati buttati i soldi di Catania”. “E' evidente il trattamento di favore nei confronti del farmacologo di Berlusconi, il sindaco Umberto Scapagnini, che nel luglio 2008 risulta indagato, assieme ad altri 40 funzionari comunali, per il buco di bilancio creato durante i suoi 8 anni di amministrazione".

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