domenica 28 settembre 2008

Rassegna stampa dal 22 al 29 settembre

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LA DOMENICA DI VICENZA DEL 25/9

LA MAGGIORANZA. FORMISANO e Soprana
«I cestini allestiti dal centrodestra ricordano Craxi»
Il Giornale di Vicenza del 26/9
«Gettare il voto dei cittadini in un bidone della spazzatura? Il centrodestra ha paura del confronto democratico e imbocca la scorciatoia dell’arroganza». Federico FORMISANO, capogruppo del Pd in consiglio comunale, commenta l’iniziativa della minoranza contro la consultazione del 5 ottobre. «L’invito al non voto mi ricorda quando Craxi invitò gli italiani a boicottare il referendum sulla legge elettorale. “Andate al mare”, disse agli elettori. Sappiamo tutti come andò a finire. La consultazione popolare consentirà ai vicentini di esprimersi in modo pacifico sul tema del Dal Molin. Perché la minoranza teme così tanto la parola dei vicentini? Se il centrodestra considera sbagliata la posizione dell’amministrazione comunale, allora dovrebbe invitare i vicentini a scegliere il no. Invece boicotta il referendum».D’accordo con FORMISANO anche Stefano Soprana, capogruppo di Vicenza Capoluogo: «Il lupo perde il pelo ma non il vizio. Quando era al governo della città, il centrodestra ha sistematicamente evitato di ascoltare la voce dei vicentini sul tema della nuova base militare. Ora che è all’opposizione resta coerentemente allergico all’ascolto dei cittadini. Si conferma quello che sapevamo da sempre: il centrodestra locale teme il voto degli elettori....


Le due questioni, introdotte da richieste di dibattito e odg presentati dal Pdl hanno dominato la seduta alla presentazione del rendiconto 2007
Il caso Giglioli e Aim infiammano il consiglio
Il Gazzettino del 26/9
Giglioli e Aim. Le due questioni, introdotte da una richiesta di dibattito e da due ordini del giorno, presentati dal Pdl, ieri hanno dominato la prima parte del consiglio comunale. Il quale si è però infiammato solo alla fine, al momento della presentazione del rendiconto 2007 del Comune (poi approvato dalla sola maggioranza). A quel punto ha fatto capolino la vicenda dei debiti "fuori bilancio", le famose "fatture nel cassetto", quelle cioè senza copertura finanziaria riguardanti in particolar modo Aim e Aimcps - ammontanti a 1milione e 200 mila euro. Il botta e risposta tra maggioranza e minoranza si è scatenato con l'intervento del consigliere Pdl Maurizio Franzina: «Se votate questo rendicondo potrebbero esserci delle conseguenze penali: dovete fare i nomi dei dirigenti responsabili di quelle fatture». Secca la risposta del capogruppo Pd Federico Formisano : «Con i debiti fuori bilancio e con il disalliniamento siete stati dei grandi pasticcioni, una gestione indegna che adesso dobbiamo sistemare noi» ....

PARTITO DEMOCRATICO
Formisano e Soprana: «Il centro destra ha paura che i vicentini si esprimano» Il Gazzettino del 25/9
«Gettare il voto dei cittadini in un bidone della spazzatura? Il centrodestra ha paura del confronto democratico e imbocca la scorciatoia dell'arroganza». Federico Formisano , capogruppo del Pd in Consiglio Comunale, commenta l'iniziativa della minoranza contro la consultazione del 5 ottobre. «L'invito al non voto mi ricorda quando Craxi invitò gli italiani a boicottare il referendum sulla legge elettorale. Andate al mare, disse agli elettori. Sappiamo tutti come andò a finire. La consultazione popolare consentirà ai vicentini di esprimersi in modo pacifico sul tema del Dal Molin. Perché la minoranza teme così tanto la parola dei vicentini? Se il centrodestra considera sbagliata la posizione dell'Amministrazione comunale, allora dovrebbe invitare i vicentini a scegliere il NO. Invece boicotta il referendum. Evidentemente, il centrodestra è così presuntuoso da pensare che i vicentini non siano in grado di scegliere. Oppure, più semplicemente, non ha nulla di serio da proporre. Ed ecco che si affida ad un cestino della spazzatura».

Giglioli si fa vedere e si scalda il dibattitoAim: martedì si fa il cda
Il Giornale di Vicenza del 26/9
Discutere sul caso-Giglioli per parlare anticipatamente di Aim. Ha scelto di fare così, ieri sera il consiglio comunale, andando avanti per due ore in schermaglie praticamente senza risultato. Nessuno ha detto una parola chiara in più sulle ‘colpe’ imputabili all’ex-assessore improvvisamente dimissionario all’inizio della settimana. Nessuno ha esplicitato i sospetti di otto giorni fa sui rapporti tra il professionista Giglioli, il Giglioli advisor-consulente di Aim e il Giglioli pubblico amministratore. Solo la leghista Manuela Dal Lago ha ripetuto: «Meglio che ad occuparsi di Aim per la giunta non fosse un professionista che aveva avuto incarichi in Aim». Solo l’aennista-Pdl Valerio Sorrentino ha “svelato” una vecchia verità dei tempi delle Aziende a gestione An-centrodestra: Giglioli era stato chiamato tra gli advisor per le strategie di Aim, ha detto, per avere una copertura a centrosinistra (che in realtà Giglioli non aveva poi dato).Giglioli di qua, Giglioli di là… e in effetti l’ex-assessore “di là” era proprio davvero, di passaggio in municipio per parlare con il capogruppo del Pd Federico FORMISANO (che due settimane fa ne aveva per primo proclamato l’esclusione dalla giunta). Occasione ghiotta, per l’opposizione. Abilissimo, l’aennista-Pdl Francesco Rucco: «Facciamolo parlare sùbito».
FIDUCIA A VARIATI. Variati ha parlato così chiudendo una seconda parte di dibattito fatta di scaltrezze e controfurbizie a base di ordini del giorno da votare o negare. Il più clamoroso è quello che è stato votato da tutti, destre e sinistre (escluso il sindaco che non poteva certo dare raccomandazioni a se stesso….), per iniziativa del forzista-Pdl Maurizio Franzina e del variatiano Giovanni Rolando: per Aim, martedì prossimo nell’assemblea della società, Variati socio unico della SpA decida in piena autonomia e responsabilità quale vertice nominare. Per il Pdl ovviamente nessuna “fiducia” al sindaco: le parole di ieri a verbale saranno utilizzate magari tra pochi giorni per provare a inchiodarlo sulle scelte fatte. Ma intanto la maggioranza ha incassato buone parole dall’opposizione proprio sulla linea decisionista-autonomista che Variati propaganda per se stesso ogni volta che può.

Addio alla fermata Tav? Corsa a cercare i rimedi
Il Giornale di Vicenza del 24/9 (Antonio Trentin)

Il confronto sulla sorte della futura super-ferrovia Tav con fermata a Vicenza (o no?) si trasferisce in Comune. Prendono posizione anche i gruppi della maggioranza di centrosinistra e la loro attenzione per l’idea dell’Associazione industriali (piuttosto che tener fermo tutto il progetto, rinunciamo alla fermata cittadina e troviamo altre soluzioni) si abbina alle critiche verso «le velleità che la passata Amministrazione di centrodestra si trova adesso smentite».All’ex-assessore hüllweckiano Claudio Cicero che conferma la bontà del progetto preliminare per il passaggio della Tav-Alta capacità a Vicenza concordato davanti al Cipe («costerebbe la nostra galleria? e passare sotto i Berici con un’altra quanto costerà?») replica Federico FORMISANO del Partito democratico.«La nostra posizione sul passaggio dell’Alta velocità - dice - è sempre stata coerente. Mentre qualcuno inseguiva chimere irrealizzabili e vagheggiava gallerie chilometriche, con costi tali da rendere l’intervento utopistico, noi ribadivamo i nostri punti fermi, che valgono ancora oggi».Espressi nel modo seguente: «L’Alta velocità deve portare benefici reali. Una linea lungo il percorso attuale, che impone sacrifici in termine di disagi ed espropri, e non permette alcun effettivo risparmio di tempo, non può essere accolta. Altre soluzioni vanno coltivate solo se rientrano nel campo della ragionevolezza: non è logico pensare che il Consorzio Tav investa un terzo della spesa complessiva per l’attraversamento in galleria di Vicenza. I vicentini, nella stragrande maggioranza dei casi, scelgono il treno per percorrere tratte inferiori ai 50 chilometri». «Nella nostra realtà - conclude FORMISANO - serve di più una metropolitana di superficie che ci metta rapidamente in collegamento con Padova, Mestre, Venezia e l’aeroporto Marco Polo».Per Vicenza Capoluogo, «se non è possibile pensare ad una fermata della ferrovia ad alta velocità a Vicenza, è indispensabile per lo sviluppo viabilistico della provincia che venga realizzata una metropolitana di superficie che colleghi i grandi centri della provincia anche con il Nord: Valsugana e Valdastico sono naturali sbocchi verso il Trentino, strategico per lo scambio di merci e il transito di persone. Indispensabile è anche una metropolitana di superficie che in tempi rapidi colleghi i grandi centri della provincia con le altre città venete»....

Giallo” sul referendum La parola torna ai giudici
Il Giornale di Vicenza del 24/9 ( Gian Marco Mancassola)

C’è uno spettro che incombe sulla consultazione del 5 ottobre: il responso del Consiglio di Stato. L’udienza per discutere l’appello presentato dal comitato favorevole alla Ederle 2 è stata fissata il 1 ottobre, appena quattro giorni prima il gran giorno del referendum. La notizia ha colto di sorpresa buona parte dei sostenitori della consultazione, che credevano l’operazione fosse ormai blindata dopo il via libera del Tar Veneto. La decisione dei giudici amministrativi di secondo grado verrà resa nota quando ormai sarà troppo tardi per fermare la macchina referendaria o per introdurre modifiche nel quesito o nella procedura. Dopo aver atteso le disposizioni del Tar Veneto, a palazzo Trissino non hanno più tempo da perdere. pazienza per il rispetto istituzionale: le lettere da recapitare agli elettori sono in stampa e stanno per essere consegnate alle Poste con la scheda che domenica 5 ottobre dovrà essere depositata negli speciali centro di raccolta che saranno predisposti dal Comune. Il tribunale romano ha concesso la procedura d’urgenza ai ricorrenti patrocinati dagli avvocati Pierantonio Zanettin e Alessandro Moscatelli, entrambi noti esponenti di Forza Italia. L’appiglio va ricercato nel paventato danno patrimoniale alle casse comunali: tesi già respinta dal Tar. Indignata la maggioranza per la celerità con cui il Consiglio di Stato ha convocato la seduta. Federico FORMISANO, capogruppo del Pd, parla di «guerra contro la democrazia». FORMISANO si dice stupito «dalla pervicacia con cui si cerca di fermare questa consultazione. Vogliamo solo dare la parola ai vicentini: perché questa insistenza velleitaria?»...

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