domenica 28 settembre 2008

LA SCUOLA ITALIANA FA MARCIA INDIETRO con il parere di Lucia Carli e Adriano Verlato


FRA MAESTRO UNICO E VOTO IN CONDOTTA, LA SCUOLA ITALIANA FA MARCIA INDIETRO!!!!

Il parere di Adriano Verlato
Sulla stampa nazionale la Scuola e le proposte del Ministro Gelmini hanno dato inizio ad un vasto dibattito. Anche sul nostro GdV sono stati ospitati interventi in merito. A questi vorrei aggiungere anche il mio punto di vista, quello di un già operatore del settore. Mi sembra che le proposte Gelmini , più contestate, siano state quelle per la reintroduzione del maestro unico alle elementari e la necessità di ridurre il numero degli insegnanti in servizio. Quando in qualsiasi settore si deve diminuire il numero degli operatori il problema è sempre delicato e va gestito con la massima responsabilità. Nessuno può tuttavia negare che il numero degli insegnanti italiani, a parità di utenti, sia più alto dei colleghi europei. Questa situazione comporta forse che la qualità italiana degli studi sia superiore a quella straniera? No, e i dati lo confermano nella generalità europea. Va parimenti detto che le razionalizzazioni dei settori, anche per motivi di bilancio, sono necessarie al risanamento del paese... Sul maestro unico mi sento di dire che pur avendo preso buona nota delle ragioni che hanno suggerito l'utilizzo di 3 docenti, non ho mai ritenuto che si trattasse di una innovazione particolarmente valida. Le nostre scuole elementari, a maestro unico, sono state studiate in tutto il mondo e ne è stata sempre riconosciuta l' eccellente qualità. Se mi dovessi, quindi, preoccupare della scuola elementare lo farei solo nei riguardi della preparazione dei docenti ai quali, vista la delicata età dei bimbi loro affidati, chiederei anche una particolare sensibilità e una buona formazione psicologica… I genitori, salvo poche eccezioni lodevoli, sono diventati ipercritici sulla scuola e ancor più verso gli insegnanti dei quali, più che la qualità, cercano la generosità nei voti. I decreti delegati che avevano istituito degli organismi nei quali la partecipazione delle famiglie, oltre che degli studenti consentiva di addentrarsi nei problemi della scuola e di far sentire l'opinione dell'utente genitore, sono diventati, soprattutto per disinteresse delle famiglie, organi inconsistenti per i quali è sovente difficile trovare persone disponibili. Quando un figlio ha difficoltà nella scuola pubblica, sempre per colpa della stessa e mai del proprio ragazzo, con la scusa che gli insegnanti o lo hanno preso di mira ( mai capitato di vedere) oppure che non lo capiscono, lo si iscrive alle scuole private ( e spesso anche da parte di famiglie che non hanno mezzi appropriati), i famosi diplomifici, nei quali la cosa principale che si richiede è il pagamento della retta. Salvo poche eccezioni. Io penso che sarebbe, invece, fondamentale una stretta collaborazione tra docenti e genitori con la quale gli uni e gli altri si trasmettessero tutte le informazioni sull'allievo in questione, a cuore aperto e con lo scopo di trovare nelle rispettive informazioni una risultante utile allo stesso. Quindi niente “visitoni” affollati ma colloqui approfonditi nelle ore di ricevimento settimanale. E scappato alla Ministro che i docenti meridionali sono meno preparati di quelli settentrionali. Come discente, come docente e come Preside di un Istituto superiore ho avuto plurime esperienze e posso dire che la frase non solo è stata infelice ma non è nemmeno attendibile. I professori bravi e meno bravi ci sono in tutte le regioni del paese, nello stesso modo che ci sono carabinieri bravi e altri meno, politici bravi e altri molto meno, genitori bravi e altri no, impiegati di banca, medici e così via. Purtroppo molti giovani, ed anche chi scrive non ne è stato esente, considerano la scuola come un impegno un pò noioso e che bisogna comunque assolvere….Il recupero dei crediti è una buona cosa; se ne era esteso l'uso in modo esagerato, ed è quindi utile un riassetto della materia. Il ritorno al voto numerico può sembrare più asettico ma si tratta di un metodo che ha funzionato per una vita e che dà subito il polso della situazione. Anche il voto in condotta è un ritorno positivo. Non si può seriamente sostenere che il comportamento scolastico di uno studente non sia particolarmente rilevante ai fini di un giudizio finale. I ragazzi saranno pur cittadini in sedicesimo ma sono comunque persone che vivono in una società in cui vi sono regole da rispettare. Il rispetto dei comportamenti scolastici non è che una anticipazione di quelli che dovranno essere assunti alla fine della scuola. Anche la modifica dello Statuto degli studenti mi sembra positiva per contrastare gli atti di bullismo. L'introduzione dell'educazione civica mi vede del tutto d'accordo proprio per i motivi di cui sopra e per trasmettere agli allievi l'importanza della nostra Costituzione, che pur da rivedere in qualche sua parte, è pur sempre una Carta straordinaria che ci viene invidiata da molti paesi e i cui principi sono di alta civiltà. La maggior durata dei testi scelti è più che una scelta una necessità. Per quanto detto sopra e per quanto attiene agli aspetti da me ricordati non credo che tutta la riforma Gelmini sia da respingere. Adriano Verlato

Ecco la lettera che mi ha invitato Lucia Carli, Dirigente Scolastico della Scamozzi di Vicenza.

L’OSSIMORO DEL MAESTRO UNICO
L’ossimoro è una figura retorica usata nella lingua italiana sia in prosa che in poesia. Il termine deriva del greco e significa “acuto - sciocco”, cioè due parole in contrasto tra loro. L’ossimoro è, quindi, una contraddizione. Un esempio è dato dall’espressione “Ghiaccio bollente”. Oggi, per attuare la riforma del maestro unico, art. 4 del Dl. 137 dell’1.09.08, viene utilizzato un ossimoro. (In verità in tutti gli articoli del decreto sono presenti ossimori). Da un lato, infatti, la ministra Gelmini presenta una riforma della scuola che prevede il ritorno al maestro unico e alle 24 ore di lezione nelle classi delle elementari, in maniera da tagliare selvaggiamente posti di lavoro e soddisfare, in questo modo, le brame del ministro Tremonti di tagliare le spese, esose e superflue, a loro dire, della Scuola italiana; dall’altro lato, la ministra afferma che manterrà il tempo pieno e le ore aggiuntive oltre le 24, come è adesso, se i genitori ne faranno richiesta. Ci ha assicurato questo nei vari interventi televisivi, anzi ha precisato che con i risparmi sarà attuato un numero maggiore di corsi a tempo prolungato. Per capire il problema è necessario presentare la situazione attuale e fare un po’ di conti. L’orario delle lezioni, in base alla recente riforma Moratti, presenta varie opzioni di orario delle lezioni alla scuola elementare, alias scuola primaria, ossia: 27 ore: Tempo minimo previsto 30 ore: Tempo arricchito dalle attività opzionali (tempo scelto dal 99% dei genitori che scelgono il modulo) 40 ore: Tempo pieno A queste ore vanno aggiunte le ore di mensa per i rientri pomeridiani che variano da 1 a 2 in base al fatto che sia prevista o meno la settimana corta nelle scuole. Il tempo pieno si articola su 5 giorni settimanali, presenta cinque rientri e, quindi, al tempo base di 40 ore vanno aggiunte 5 ore per classe, ore che i docenti devono svolgere per la sorveglianza in mensa. In sintesi il quadro orario è il seguente: 30 h + 2 = 32h Orario Tempo modulo 40 h + 5 = 45h Orario Tempo pieno I docenti delle elementari svolgono, per contratto, 22 ore di lezione e 2 di coordinamento settimanali. A questo proposito, mi si consenta una breve ma necessaria, digressione. Il contratto di lavoro dei docenti prevede altre ore di lavoro per svolgere attività aggiuntive, non di insegnamento, per riunioni dei Collegi docenti, riunioni con le famiglie, consigli di classe ecc.... Ritornando all’orario di insegnamento, se un docente può essere impegnato fino a 22 ore di insegnamento e le ore previste dal modulo sono 32, ovviamente un docente unico non basta, e su due classi, cioè su un monte ore pari a 64, necessitano 3 docenti su due classi, come è attualmente, in quanto le ore residue sono 2 o 5, nel caso in cui la ministra si ricordi dei docenti di Religione e del Concordato con la Chiesa Cattolica. Tali ore, 2 o 5, non sono tempi morti, ma sono utilizzate per la sostituzione dei colleghi assenti, per i progetti a favore degli alunni in disagio, vuoi perché, pur in presenza di disabilità i genitori non presentano la certificazione, vuoi perché esistono casi sociali che non prevedono una certificazione. Inoltre, tali ore servono per corsi immediati d’Italiano, visto l’inserimento di alunni stranieri, che non conoscono la lingua italiana, in qualsiasi periodo dell’anno scolastico e che vanno iscritti, in quanto devono soddisfare l’obbligo scolastico. Vanno iscritti e, soprattutto integrati, perché la devianza è sempre in agguato e le ripercussioni sulla nostra società deleterie. In pratica, di quelle poche ore in più non avanziamo niente, anzi vengono incentivati i docenti che sono disponibili ad operare per altre ore...Per il tempo pieno, il discorso è identico. Esso prevede un orario complessivo di 45 ore per ogni classe: date le 22 ore di insegnamento sancite dal CCNL, non basterebbero nemmeno i due docenti previsti attualmente; per fortuna che entrano in campo l’insegnante di Religione e, in alcune classi, ma non tutte, l’insegnante specializzato di Inglese. In sintesi: la Riforma del maestro unico si può attuare solo se l’orario viene riportato a 24 ore, ma se si manterranno le promesse della ministra di rispettare i tempi di lezione scelti attualmente dalle famiglie, vuoi per il modulo a 32 ore, vuoi per il tempo pieno a 45, come previsto dalla Riforma Moratti, il D.L. 137 dovrà essere disatteso. Si tratta, infatti, di un ossimoro: maestro unico – 32 h o 45h. Di fatto, una contraddizione. Quando ho spiegato tutto ciò alla mia DSGA Giuliana, ossia la segretaria capo, ben nota per la sua capacità di sintesi, ha commentato così: ”Ossimoro? Be’, ’na busìa! ” Giusto, tradotto in lingua veneta la parola ossimoro significa busìa. Abest a me iniuria, naturalmente. Este, 26 Settembre, 2008 Lucia Baccaro Carli Dirigente scolastica IC 3 “Scamozzi” Vicenza

3 commenti:

Giovanni Diamanti ha detto...

non sapevo che il capogruppo fosse anche un blogger!
ciao federico, seguirò anch'io il tuo blog d'ora in poi.
giovanni

Anonimo ha detto...

E non hai visto quello calcistico..
www.usdaltair.blogspot.com, quello è stato un cult per tutta l'estate!!

Leggiti l'ultima uscita di stamattina sull'autogol di Cattaneo e Zanettin e dammi il tuo parere, grazie!

Anonimo ha detto...

Le maestre del comprensivo 8 ci hanno invitato a partecipare con loro alla manfestazione davanti al Provveditorato agli Studi di Vicenza con corteo che proseguirà fino in centro: sabato 18.10 ore 15.00.
Diffondete perchè mi sembra che alcune scuole si stiano mobilitando ma per altre scuole nessuna informazione è stata passata ai genitori.