Petizione boomerang Poche simpatie nel PD per "Salva l'Italia", contro le leggi del Cavaliere
La petizione “Salva l’Italia” promossa dal Partito democratico nazionale, a Vicenza ha suscitato reazioni e posizioni contrastanti. Il capogruppo in consiglio comunale Federico Formisano però non è preoccupato.Il sindaco Variati non la firma neanche per sogno. Anzi, rispedisce l’invito al mittente criticando i vertici romani del Partito democratico e descrivendoli come una oligarchia.Dunque, la petizione “Salva l’Italia” contro il governo Berlusconi non incontra unanimi simpatie a Vicenza. A partire dalla coordinatrice provinciale del PD Rosanna Filippin che ha espresso immediatamente solidarietà a Variati.Freddino anche Antonio Dalla Pozza, che con Francesca Lazzari rappresenta il PD in Giunta. L’assessore alla sicurezza, già segretario diessino e primo segretario cittadino del neonato PD, la petizione la firmerà ma senza tanti entusiasmi. “A 3 mesi dalle elezioni – fa notare dalla Pozza – è un modo come un altro per dimostrare che il partito è vivo, mentre si lascia intendere che la sconfitta è ancora dura da digerire. Dò ragione a Variati – prosegue Dalla Pozza -, quando sottolinea che Veltroni appare sotto tutela di capetti romani che presumono di bastare a se stessi. Per il Pd sarebbe più utile, segnala Dalla Pozza, pensare seriamente a come affrontare le nuove scadenze elettorali. Federico Formisano, capogruppo del Partito di Veltroni in consiglio comunale, la petizione la firmerà, considerando la posizione di Variati legittima in quanto presa in un contesto di fase costituente del partito, e quindi in un periodo magmatico, ricco di dialettica. Spetterà invece al PD, che sostiene quasi come un monocolore la giunta di Vicenza, dimostrare che a Roma sta operando un gruppo di lavoro e non una oligarchia, e confermare vicinanza e sostegno all’amministrazione Variati. (s.s.)
domenica 10 agosto 2008
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento