lunedì 29 giugno 2015
Venti anni di gemellaggio con Annecy
Un gemellaggio che resiste, quello con l´Annecy. Malgrado i contraccolpi dovuti alla spending rewiev imposta dal Governo che ha fatto sì che i francesi dell´Alta Savoia diventassero i gemelli “ricchi”, con oltre 130 mila euro nelle casse da spendere all´anno per incontri, manifestazioni, scambi, idee, progetti, arte, cultura, cinema. E dall´altra parte sono rimasti i gemelli “poveri”, i vicentini, che in 365 giorni possono contare su un budget di 2.500 euro. No, non mancano altri zeri, si tratta solo di uno “stipendio” da utilizzare in dodici mesi. Per carità non ci sono grandi esigenze, ma se torniamo un po´ indietro negli anni, precisamente tra 1995 e il 1998, Palazzo Trissino, alla voce gemellaggi, metteva in bilancio 60 milioni di lite l´anno.
Altri tempi, altre monete, altre disponibilità, altre iniziative e tra le città c´era anche Pforzheim e un patto di amicizia con Osijek. Ma quello che resiste e che ha compiuto vent´anni è proprio quello con la cittadina francese, conosciuta anche come la Venezia della Savoia. Il paragone è un po´azzardato, ma in questi giorni si sono festeggiate le “nozze di cristallo” con appuntamenti ufficiali a Palazzo Trissino dove non potevano che esserci i due sindaci Jean-Luc Rigaut e Achille Variati che proprio nel 1995 aveva suggellato il patto. Mutano i tempi, ma le persone restano. In realtà c´è stato un lungo intermezzo, che non ha comunque impedito alle due cittadine di proseguire lungo un percorso di scambi con le scuole, di iniziative legate all´arte, alla fotografia. In questi quattro lustri circa 30 mila vicentini si sono spinti ad Annecy e altrettanti francesi hanno lasciato l´Alta Savoia per immergersi nelle bellezze palladiane. Comunque al di là dell´ufficialità la visita voleva gettare ponti per trovare nuove forme di incontro. Un gemellaggio che si vorrebbe rinnovare, che vorrebbe togliersi un po´ di polvere, non perché ne abbia accumulata molta, ma per ricominciare lungo un cammino fatto di cinema, di fondi e progetti europei che possono incentivare altre forme di partecipazione legate al mondo del lavoro con esperienze che possono nascere coinvolgendo associazioni di categoria oppure privati.
«Ho accompagnato il vice sindaco Mireille Brasier e il resto della delegazione in giro per la città - racconta il presidente del Consiglio comunale, Federico Formisano, per anni delegato ai gemellaggi - devo dire che tutti hanno notato come Vicenza sia cambiata. Con una connotazione molto più spinta verso il turismo. Piazza dei Signori sabato era piena di gente, visitare la mostra in Basilica è stata un´impresa, trovare posto in un bar impossibile. Non era mai accaduto. Ecco perché le coordinate vanno cambiate».
Quindi avanti Savoia, la cui capitale è proprio Annecy, e via con le riunioni come quelle che si sono tenute ieri mattina (la delegazione è ripartita nel primo pomeriggio) con il consigliere delegato Giancarlo Pesce. «Abbiamo pochi soldi - ammette - ma riusciamo a trovare percorsi che ci permettono di organizzare appuntamenti insieme e i progetti dell´Unione europea spianano molte difficoltà. Organizzeremo un concorso fotografico per smarthphone e tablet dal titolo “Instants de vie”, istanti di vita, e ospiteremo in città una mostra itinerante con opere di sessanta artisti realizzate, utilizzando come tela, la tavola da skateboard. E poi ancora il cinema: vorremmo portare ad Annecy il festival dell´Alto Vicentino sui cortometraggi. E ancora qualcosa sul lavoro: stage di tre settimane per iniziare. Il primo a partire sarà un ragazzo che poi lavorerà in un ufficio informazioni in Savoia». Saremo i gemelli “poveri”, ma non di iniziative.
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