mercoledì 11 giugno 2014

Dopo i ballottaggi

L’ottimo risultato delle elezioni Europee di quindici giorni fa ha avuto un buon riscontro anche sulle elezioni amministrative e sui ballottaggi, dove complessivamente il centro sinistra ha guadagnato ancora nei capoluoghi di provincia passando da sedici a venti città amministrate (mentre il centro destra ha visto dimezzata la sua rappresentanza passata da 12 a 6 soli capoluoghi ancora retti da sindaci del centro destra). Il dato è ancora più evidente sui comuni superiori ai 15.000 abitanti dove il centrosinistra passa da 112 a 144 comuni con una crescita superiore al 30% ed il centrodestra anche in questo caso dimezza la sua forza passando da 72 a 35 comuni amministrati.

Questo risultato è evidente anche nella nostra regione dove il Centro destra vince in soli 5 comuni mentre il centro sinistra vince in undici comuni su un totale di 20 centri con più di 15.000 abitanti.

Il dato nella nostra provincia è in linea con tale tendenza se non fosse per il caso Schio, particolarmente eclatante visto la tradizionale scelta di campo attuata nella città laniera. Certo il nuovo Sindaco non è certo stato espresso né dal centro destra che ha rifiutato l’apparentamento né dal Movimento Cinque Stelle che nella nostra provincia rimane fermo al solo sindaco di Sarego. Questo, tuttavia, deve provocare comunque una riflessione nel nostro partito, dove , evidentemente la scelta dei candidati, pur attuata attraverso il meccanismo delle primarie, deve necessariamente tenere conto del particolare momento che esige la presenza di volti nuovi e di nuove proposte. Non a caso a Bassano e a Valdagno hanno vinto candidati giovani ed in grado di rappresentare un chiaro segnale di discontinuità con il passato. Ad Arzignano e a Montecchio, pur nella sconfitta, i candidati del centro sinistra sono andati al ballottaggio dove hanno perso con uno scarto assolutamente minimo. Il centro sinistra che già amministrava Vicenza, Lonigo, Thiene, Marano e altri comuni, rimane saldo a Bassano e Valdagno, e torna ad esprimere candidati comunque di area in centri importanti della provincia come Dueville, Breganze, Nove, Sarcedo, ecc. Una considerazione a parte merita l’effetto indubbio che su queste elezioni hanno avuto le notizie provenienti da Milano e da Venezia in materia di scandali legati ai fenomeni della corruzione. E’ evidente che nel sistema veneto la nuova tangentopoli si richiama ad un sistema di potere ventennale tutto in mano al centro destra con la chiara corresponsabilità della Lega. Quanto emerge dai primi riscontri a carico dell’ex governatore Galan e dei suoi collaboratori era stato più volte pubblicamente denunciato dagli esponenti del nostro partito in Regione e non solo. Le denunce, però, spesso sono cadute nel silenzio e nel disinteresse.

Rimangono, tuttavia, zone d’ombra anche a carico di amministratori eletti con i voti degli elettori del centro sinistra. E quello che appare come un consociativismo almeno nel sistema degli appalti deve essere fortemente ripudiato dal nostro Partito. Se l’elettorato dimostra ancora una volta di aver fiducia dei nostri amministratori locali e premia con il voto (anche regionale) i nostri esponenti è perché in grado di discernere fra chi ha il forte senso delle istituzioni e l’amore per la gestione della res pubblica e chi ha amministrato ovunque pensando al tornaconto personale e al clientelismo più becero.

Ma non possiamo tollerare nemmeno i casi isolati che comunque riverberano un’immagine negativa sulle istituzioni e sulla politica in generale. Le responsabilità andranno accertate e la magistratura deve svolgere il suo compito fino in fondo. Ma intanto gli accusati devono essere messi di fronte alla grande responsabilità di inquinare e distruggere l’opera diuturna svolta con impegno e dedizione da centinaia di pubblici amministratori espressi dal nostro Partito.

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