Sono entrato per la prima volta in questa Sala nel 1990.
Allora quattro consiglieri che oggi siedono sui banchi consiliari o erano
appena nati o non erano ancora venuti al mondo, il nostro consigliere anziano
Giacomo Possamai del 1990, la sua coetanea Silvia Dalle Rive e i consiglieri
Stefano Dal Prà Caputo e Bianca Ambrosini che sono addirittura del 1991.
Vi è stato spesso un ricambio notevole nei banchi
consiliari, ma questa volta
probabilmente si è battuto ogni record: su quaranta consiglieri uscenti solo
dieci sono rientrati come consiglieri e tre sono stati promossi al ruolo di
assessori (Balbi, Sala, Zanetti).
Mi permetterete di salutare tutti quei consiglieri uscenti
(sia coloro i quali hanno deciso di non ricandidarsi, sia quelli che si sono misurati
nuovamente con l’elettorato) che non sono ritornati su questi banchi e di
ringraziarli per quello che hanno fatto nei cinque anni precedenti. Un
particolare ringraziamento vorrei rivolgere al mio predecessore, Luigi Poletto; non nego che sostituirlo
mi spaventa un po’, se penso alle cose che sono state fatte nel mandato
precedente quando si è provveduto ad applicare norme per la razionalizzazione
dell’opera dei consiglieri attraverso il minor utilizzo della carta stampata,
attraverso l’introduzione della posta certificata, quando abbiamo votato un nuovo statuto ed un nuovo
regolamento del consiglio comunale, quando abbiamo provveduto ad approvare
delibere importanti e strategiche quale l’adozione del Registro dei cittadini
di Vicenza che hanno redatto una dichiarazione anticipata di trattamento
sanitario (il cosiddetto testamento biologico)
e sulla costituzione delle famiglie anagrafiche per vincoli affettivi
(il registro delle coppie di fatto), quando abbiamo completamente rinnovato lo
splendido ambiente in cui ci troviamo. Certo il lavoro non è finito: dovremo
approvare ancora i regolamenti sugli istituti di partecipazione e il
regolamento sul Consiglio degli Stranieri, che oggi l’art 26 dello Statuto,
instituisce senza definire nei contorni e nel funzionamento. Dovremo procedere ulteriormente sull’informatizzazione
del lavoro dei consiglieri, compatibilmente con le risorse economiche e
nell’ottica di un risparmio delle spese generali.
Luigi Poletto è stato un Presidente che ha sicuramente
evitato qualunque accusa di parzialità mantenendo un ruolo di assoluto garante
per le forze di maggioranza e di minoranza ed io ritengo di ispirarmi al suo
tratto e alla sua impostazione che è troppo importante per un’equilibrata
condotta dei lavori consiliari.
Non a caso nel mio ruolo di Capogruppo di Maggioranza ho
avuto in qualche momento l’occasione per scontrarmi verbalmente su alcune
decisioni assunte dal presidente, ma, oggi con assoluta serenità, posso
ribadire di aver colto lo spirito con cui Poletto ha guidato i lavori
consiliari con il giusto distacco e totale equanimità.
Oltre che per il ricambio generazionale questo consiglio si
caratterizza per l’importante presenza femminile. Permettetemi di salutare
Bianca Ambrosini, Lorella Baccarin, Gioia Baggio, Paola Sabrina Bastianello,
Manuela Dal Lago, Silvia Dalle Rive, Monica De Bortoli, Valentina Dovigo,
Alessandra Marobin, Benedetta Miniutti, Liliana Zaltron, e di rilevare come ben
tre di loro entrano in questa Sala dopo essere state candidate alla carica di
Sindaco.
Sono ben undici le donne elette che rappresentano il 34 %
del totale dei consiglieri. Nel precedente mandato avevamo sette donne pari al
17,5 % del totale. Il che significa che la presenza femminile si è raddoppiata
da un mandato all’altro e non penso che la causa di questo debba essere
ricercata solo nella normativa di legge che ha introdotto una presenza minima
nelle liste e il doppio voto di preferenza. Non è per piaggeria che affermo che
oggi la presenza femminile è significativa ed importante e rappresenta un
motivo di riequilibrio per l’impegno e la dedizione ma soprattutto per l’acume,
il senso pratico, e per la concretezza.
Margareth Thatcher soleva dire “In politica, se vuoi che qualcosa venga detto, chiedi ad un uomo".
Se vuoi che qualcosa venga fatto, chiedi ad una donna”
Auguro un
buon lavoro, ovviamente anche alle
quattro donne che siedono sui banchi della Giunta, Cristina Balbi, Michela
Cavalieri, Anna Maria Cordova, Isabella
Sala: hanno compiti impegnativi ma sappiamo che non si tireranno indietro nel
loro lavoro.
L’augurio di
buon lavoro lo estendiamo agli altri assessori e ovviamente al signor Sindaco.
Nel suo complesso la Giunta non si attenda sconti: chiederemo che alcuni
istituti che abbiamo normato già lo scorso anno quale quello della verifica
degli ordini del giorno, quale la risposta alle interrogazioni e alle
interpellanze entro il termine di trenta giorni e la loro trattazione nelle
commissioni all’uopo delegate, sia attuato come da regolamento e da Statuto e
con la massima tempestività.
Il ruolo del
consigliere è importante proprio perché egli può esercitare funzioni di
verifica e di controllo e come presidente intendo garantire che questo ruolo sia
svolto nel modo migliore e senza ritardi.
Durante un recente
incontro ho ricordato come io abbia svolto nella mia vita un’intensa attività
politico amministrativa, quando terminerò questo mandato sarò stato sui banchi
consiliari per vent’anni; mentre per tre anni sono stato assessore. Credo di
aver svolto con buona efficacia il compito di amministratore, ma ritengo di essermi
molto di più adoperato sui banchi consiliari, credendo moltissimo nella
funzione e nel ruolo, e se potrò trasmettere ai giovani consiglieri un
messaggio, questo sarà: non pensiate di svolgere l’attività da consiglieri come
un punto di partenza per altre mete o per altri obiettivi. Voi, noi siamo stati
votati dai cittadini perché essi sono convinti che ognuno per la propria parte,
come consigliere di maggioranza o di minoranza, possiamo dare il nostro
apporto, in termini di intelligenza, di operosità, di vigilanza, di
puntigliosità, affinché l’attività amministrativa si svolga nel miglior modo
possibile. Siate orgogliosi e fieri di
sedere su questi banchi.
Viviamo un
momento difficile in cui molti guardano a noi.
Facciamoci apprezzare, almeno noi nelle periferie, per alto senso civico
ed amore per le istituzioni.
Martin Luther King ha detto “Ognuno può essere
grande, perché ognuno può servire..”
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