venerdì 31 agosto 2012

Nicolai sbaglia ( da nuova Vicenza)

La lunga telenovela dello stadio Menti si arricchisce di un nuovo capitolo. Dopo quattro anni in cui l’amministrazione ha lavorato all’ipotesi di spostare tutto a Vicenza Est, l’assessore allo sport Umberto Nicolai ha rimescolato le carte in tavola: invitando a riconsiderare il progetto, immaginando per Cà Balbi un futuro da arena per gli eventi dedicata ai giovani, e rilanciando l’idea di restaurare il caro vecchio Menti. Un’uscita a sorpresa che, se confermata, rimetterebbe in discussione uno dei progetti più forti, e al tempo stesso più discussi, della giunta Variati. L’accordo tra Comune e società Vicenza Futura è infatti uno dei pezzi forti del Pat: un’area da quasi 300 mila metri quadrati, dove si immaginano stadio, palestre, alberghi, negozi e residenze, per un valore ben al di sopra dei 100 milioni di euro.
Proprio da Vicenza Futura, però, arriva la prima doccia fredda. Per il presidente della società Paolo Caoduro, l’operazione nuovo stadio a Vicenza est deve andare avanti. «Non so cosa abbia pensato l’assessore, che tra l’altro è un amico, e non è un problema nostro: non ci tange – commenta – Noi rimaniamo al programma concordato col Comune, che prevede degli incontri nelle prossime settimane per portare avanti le cose già discusse». Come dire che lo stadio deve rimanere lì. Perché pensare ad un’operazione senza lo stadio all’interno non ha molto senso. «Noi siamo tranquilli – aggiunge – In Comune abbiamo parlato con tutti, anche con il sindaco. Il progetto deve andare avanti, anche perché, e questo nessuno lo dice mai, in questo modo il Comune recupererebbe un’area centralissima e di grande valore».
Anche sul piano politico l’uscita di Nicolai trova subito la strada sbarrata. «Senza voler far polemiche, non sono d’accordo – commenta il capogruppo del Pd in consiglio Federico Formisano – Il Menti è a 150 metri da piazza Matteotti e a mezzo chilometro dalla Basilica: è una posizione che non va bene. C’è prima di tutto un problema di sicurezza. Inoltre per lo stadio sono già stati spesi miliardi in interventi tampone: oggi molti lavori sarebbero da rifare e la capienza resta limitata. Se il Vicenza tornasse in A cosa facciamo, continuiamo così? Quando si parla di uno stadio bisogna guardare ai prossimi decenni, e il Menti non può essere il futuro».
E nemmeno nel mondo dei tifosi, almeno stando a quello che si legge sui forum più frequentati, c’è quel consenso unanime che ci si potrebbe aspettare. Il cuore dei supporter biancorossi batte sicuramente per il Menti, ma più di qualcuno sottolinea i tanti problemi legati alla collocazione attuale. Se non è una bocciatura totale, insomma, poco ci manca. E i punti critici non sono finiti. La proposta di Nicolai parte da considerazioni in parte condivisibili (la crisi che frena gli investitori privati), in parte più discutibili (la scarsità di pubblico che segue il Vicenza: basterebbe un’annata buona per riportare migliaia di persone allo stadio). Ma in ogni caso non entra nel cuore del problema: quello di un progetto enorme, sovradimensionato, da molti giudicato troppo sbilanciato a favore dei privati, e che da solo consuma tutta la superficie agricola che il Comune può urbanizzare nei prossimi anni. È questo che dovrebbe far riflettere, davvero, sul senso dell’operazione nuovo stadio.

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