martedì 18 ottobre 2011

La strategia della paura (II)

La strategia della paura (II)

Ecco l'articolo pubblicato sul Giornale di Vicenza del 16 Ottobre


Ribolle la polemica Pd-Pdl dopo la seduta consiliare monotematica sulla sicurezza. Il Partito democratico sottolinea che la propria parte l'ha fatta. «Il Consiglio comunale era stato convocato su richiesta del Pdl - afferma il capogruppo Federico formisano - per dibattere un argomento già ampiamento trattato. Ma noi non lo abbiamo snobbato: la nostra proposta di sentire il questore è stata accolta, con lui c'è stato un interessante incontro dei capigruppo; e abbiamo elaborato un ordine del giorno con molte proposte». Tra queste la richiesta di «costituire una commissione paritetica», di «potenziare delle risorse per le forze dell'ordine e la polizia locale», di aumentare la «videosorveglianza e le forme di prevenzione del degrado» e «sensibilizzare il Parlamento».


Secondo formisano, il Pdl ha invece riaffermato in maniera trita e ovvia il solito canovaccio del partito dell'ordine, ma così si finisce solo con l'ingenerare paure non vere».

Dopo il voto dell'ordine del giorno-Pd è venuto meno il numero legale. «A quell'ora, dei consiglieri del Pdl che avevano chiesto il dibattito erano rimasti solo in due; noi abbiamo ritenuto di assolvere al nostro dovere votando il nostro documento, quel consiglio meritava di chiudersi così».

Le altre mozioni (del Pdl) non sono state votate. L'azzurro Valerio Sorrentino ritiene «alquanto pretestuosa la motivazione della maggioranza sulla decisione di far mancare il numero legale. Vero che c'erano solo 4 consiglieri di minoranza» (2 Pdl e 2 Lega), «ma comunque la minoranza non conta più di otto membri. Siamo certi che il numero legale sarebbe stato fatto mancare anche con qualche consigliere in più. Le nostre proposte concrete - spiega il consigliere - comunque rimangono, come quella di mettere una pattuglia dei vigili fissa in via Firenze e qualche custode in Campo Marzo. Ci auguriamo vivamente che il sindaco Variati, recepiti i problemi, sia quello che aveva promesso di essere in campagna elettorale».

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