lunedì 17 ottobre 2011

La strategia della paura-

La strategia della paura


I cittadini di Vicenza, abituati alle logiche della politica romana, forse pensano che anche a livello locale vada in porto una rappresentazione, in tono minore, del teatrino della politica. E che il nostro consesso comunale sia un luogo di discussioni sterili e inutili, dove si ripetono i giochetti delle alchimie politiche romane.

Generalmente non è così: dall’inizio dell’anno abbiamo effettuato solo 16 sedute consiliari, tutte assai produttive ed utili: cito l’esempio della seduta del 28 settembre quando sono stati approvati tutti e nove i punti posti all’ordine del giorno. Nei tre anni e mezzo trascorsi fin qui, la maggioranza non ha mai fatto mancare il numero legale e spesso abbiamo esaurito tutte le delibere previste in trattazione.

In questa logica l’andamento del consiglio comunale di mercoledì 12 deve essere spiegato, per non lasciare nei cittadini, dubbi ed incertezze.

Il Consiglio Comunale era stato convocato su richiesta di nove consiglieri del PDL per dibattere un argomento, già ampiamente trattato, come quello della sicurezza.

La maggioranza ha preso atto della richiesta, non ha sminuito la rilevanza del tema trattato, ha affrontato con serietà l’argomento.

La nostra proposta di sentire il Questore di Vicenza, Sanna, è stata accolta; abbiamo avuto modo come capigruppo di partecipare ad un interessante discussione con il Questore sui temi della sicurezza, di apprendere dati, di fare domande e proposte.

Sul tema della sicurezza, che non snobbiamo affatto, abbiamo elaborato un ordine del giorno, alla cui stesura hanno partecipato Sindaco, Assessore e consiglieri. Nell’Ordine del giorno sono contenute alcune premesse e molte proposte che per brevità riassumo.

Abbiamo chiesto di costituire una commissione consiliare paritetica che analizzi i fenomeni anche mediante audizioni degli interessati e che possa formulare proposte all’Amministrazione Comunale;

Abbiamo chiesto di richiedere alle competenti autorità il potenziamento delle risorse a disposizione delle forze dell'ordine.

Abbiamo proposto di considerare come misura prioritaria, nel rispetto del Patto di stabilità, il potenziamento delle risorse (umane ed economiche) per la Polizia Locale e per le forze dell’ordine e di implementare la rete di videosorveglianza esistente.

Abbiamo proposto di ricercare tutte le forme di collaborazione possibile con tutti coloro che sono impegnati nel mantenimento della sicurezza del cittadino, compresi i cittadini e le imprese, attraverso forme di prevenzione del degrado, agendo anche nel campo dell’urbanistica, dell’edilizia privata, dei lavori pubblici (ad esempio con il miglioramento della pubblica illuminazione).

Infine abbiamo chiesto di inserire, nella prossima revisione del regolamento di Polizia Urbana, il recepimento delle ordinanze sindacali nel rispetto della normativa, e della recente sentenza della Corte Costituzionale e di sensibilizzare i rappresentanti vicentini presenti nel Parlamento italiano perché vengano affrontate, senza indugio ulteriore, le tematiche dei poteri di pubblica sicurezza in capo ai Sindaci, dell’assenza di regolamentazione del fenomeno prostituivo, della legge di riforma dei corpi di polizia, con particolare riguardo a quello di Polizia Locale.

Insomma abbiamo dato rilevanza al tema, abbiamo elaborato delle proposte e le abbiamo anche votate, mettendo le basi per la costruzione di una strategia globale sulla sicurezza a Vicenza.

Sull’altro versante abbiamo ascoltato la solita tiritera di frasi scontate d’effetto, sulle carenze dell’ordine pubblico che hanno finito con l’investire anche il signor Questore (basta riascoltare l’intervento del Capogruppo Franzina per sentire chiaramente il passaggio in cui spiega le motivazioni in base alle quali non ha gradito il comportamento del dottor Sanna).

E’ evidente che il PDL locale risente delle enormi mancanze del Governo per cui le norme sul federalismo non decollano, le tasse sono più pesanti di prima, i tagli ai servizi pesanti, i posti di lavoro a rischio, le famose riforme sono ferme nei meandri della politica, il palazzo è sempre più lontano dai cittadini. Di fronte a questa incapacità e insipienza, di fronte al fatto che gli amministratori locali del PD, sanno, per contro, guadagnarsi consensi e stima (si veda al riguardo al recente studio di Monitor Città con Fassino primo e trentuno sindaci di centrosinistra nelle prime posizioni), si cerca di riaffermare in maniera trita e ovvia il solito canovaccio stantio del Partito dell’ordine e della sicurezza. E si finisce con l’ingenerare paure non vere anche laddove non avrebbero motivo di esistere.

Abbiamo respinto con forza questo modo non corretto di fare politica. E abbiamo agito di conseguenza.

Alle 20.00 dei nove consiglieri del PDL che avevano chiesto di poter dedicare una seduta monotematica al tema della sicurezza, ne erano rimasti in aula solo due e tra l’altro nemmeno concordi tra di loro sulla strategia da adottare con Abalti che chiedeva di demandare l’esame dei documenti ad una commissione e con Sorrentino che proponeva di procedere al voto.

Noi abbiamo ritenuto di avere esaurito il nostro compito ed il nostro lavoro con l’approvazione del documento che ho ricordato. E che quel consiglio meritava di chiudersi così, mettendo fine alle ciarle e facendo parlare finalmente i fatti.

Ritengo, dunque, sia improprio parlare di consiglio saltato per mancanza del numero legale. Semplicemente la tematica è stata trattata in tutte le sue sfaccettature in tre ore e mezza di discussione e i documenti più importanti sono stati presentati e votati.

Federico Formisano

Capogruppo PD in Consiglio Comunale

Nessun commento: