lunedì 5 settembre 2011

Ciao Mino

Ciao Federico,


Mi scrive Lorenzo:
Ieri a Brescia  è morto uno fra più grandi politici italiani, uno che ha sicuramente reso un servizio vero al nostro paese; parlo di Mino Martinazzoli. Mi ha un po' sorpreso che oggi gli organi di stampa abbiano liquidato la sua morte con poche righe (o poco più), a mio avviso avrebbe meritato un ricordo maggiore, anche se il silenzio a volte è molto più indicativo di tante ipocriti parole.
 
Al tempo in cui Martinazzoli fu segretario dell'ultima DC io ero un simpattizzante leghista, però, a distanza di anni e in particolare dopo la deriva del berlusconismo e le ormai nauseabonde sparate di Calderoli & C., riconosco e apprezzo sempre più la figura, i principi, i valori e la lungimiranza di questo grande statista.
 
Martinazzoli aveva capito che alla DC e all'allora Pentapartito di governo occorreva un rinnovamento vero, però basato sul rispetto dei valori veri e del bene comune. Sapeva che questo rinnovamento non poteva arrivare da Bossi (anchi'io, ma solo dopo qualche anno, l'ho capito) e ovviamente meno che meno da Berlusconi o dagli ex - MSI. Mi auguro che ora dall'alto del Cielo, Mino possa guidare e ispirare tutte le attuali e future classi dirigenti
 
Ho sentito spesso Martinazzoli. E sempre ho avuto la sensazione di un politico lucido e disincantato, aperto alle novità ed integerrimo. Le sue analisi erano come delle schioppettate che arrivano sempre al bersaglio. Fu il Segretario dell'ultima DC e certo non si tirò indietro dall'accettare una patata bollente come poche. I segretari amministrativi o politici andavano e venivano da Tribunali e Patrie galere, ma lui seppe prendere la decisione più difficile, sciogliere la DC e far nascere il Partito Popolare. Questo coraggio molti non lo hanno capito.
Anni dopo in una giornata piovosa ero alla Stazione di Brescia e lui attendeva un treno che andava nella direzione opposta alla mia. Era solo. Come se non fosse stato il capo del più importante partito italiano. Gli rivolsi un timido saluto, presentandomi e spiegandogli che ero uno di quelli che avevano condiviso la sua scelta. Mi rispose con un sorriso, un sorriso stanco.
Ringrazio Lorenzo dell'opportunità che mi ha dato di scrivere un breve ricordo di un uomo che ho molto ammirato.
Federico Formisano

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