mercoledì 17 agosto 2011

Porta Padova: Necessario un rapido intervento

Il recente fatto di sangue accaduto a Borgo Casale non deve farci precipitare nella frenesia e nell’angoscia.
Vicenza rispetto ad altre realtà continua a essere relativamente tranquilla. Però è giusto valutare i segnali per quello che sono e accogliere le proposte che salgono dal territorio.
Da molto tempo risiedo nella zona di Porta Padova: a Borgo Casale, poi a Sant’Andrea e da poco tempo in Corso Padova e posso dire di essere un buon conoscitore dell’area “trasteverina”.
La denominazione di "Trastevere" nasce, con chiaro riferimento a memorie romane, nel 1891 a designare una realtà abbastanza organica, uscita però da un processo di formazione lungo e travagliato. Infatti da un gruppo di rioni distinti, di borghi separati e alquanto eterogenei, si consolida progressivamente un complesso urbano di quartiere "proletario", piuttosto amalgamato nella sua fisionomia d'insieme. Si tratta delle contrade di S. Lucia, di S. Pietro, di S. Domenico, di P.ta Padova e, fuori porta, di S. Giuliano: esse ospitano, fin dalla seconda metà del 1500, artigiani ed operai (murari, pellettieri, sartori, lanari, tessari ecc.), con un addensamento demografico maggiore di quello d’altre parti della città, in case fatiscenti e malsane che si aprono su strade fangose. (Maria Teresa Bompani)






Soprattutto dopo il 1 novembre 2010, quest’area è profondamente cambiata: da Ponte degli Angeli all’incrocio di Corso Padova ho contato una quindicina di attività commerciali chiuse o in affitto. Alcune attività già da qualche tempo sono state riconvertite in garage.
L’alluvione ha provocato un ulteriore impoverimento dell’area. E questo è un fatto indiscutibile.
Intervenire come Amministrazione Comunale è doveroso.
Sappiamo tutti che questi non sono i momenti delle vacche grasse per le casse comunali, ma con qualche sforzo di fantasia e soprattutto attraverso la collaborazione di tutti ritengo che sia possibile attuare interventi di minima, dai ridotti costi economici che possano permettere di rilanciare una zona che è ai margini del centro storico di Vicenza.
I motivi di crisi credo possano essere riassunti in quattro punti fondamentali:

1- Difficoltà logistiche nella sosta e nella mobilità;
2- Poca attrattiva dell’area dal punto di vista commerciale e artigianale;
3- Arredo urbano carente che impoverisce l’aspetto estetico della zona.
4- Mancanza di sicurezza dal punto di vista idraulico.
Da tempo immemorabile i commercianti di questa zona hanno denunciato il problema dei parcheggi. Ora forse esiste una possibilità che può essere attuata:
L’area di Via Legione Gallieno che confina con la Scuola di Porta Padova è stata lasciata libera dal deposito di materiali edili che la occupava. Si tratta di un’area abbastanza ampia in grado di ospitare un buon numero di automobili: l’area è sicuramente privata. Potrebbe essere vagliata la possibilità di una collaborazione con il privato per la realizzazione di un parcheggio con prezzi convenzionati. Un parcheggio in quella zona potrebbe essere utile anche ai visitatori degli anziani del Salvi o per la Casa di Cura Villa Berica. Ma soprattutto potrebbe risolvere la carenza di parcheggi su Porta Padova.

Una possibile alternativa a quest’area è rappresentata dalla zona antistante le mura storiche di Viale Margherita. Anche quest’area ha dimensioni sufficienti per intervenire con un parcheggio abbastanza capiente che potrebbe risolvere la problematica evidenziata.

L’area di Viale Margherita


Secondariamente è venuto il momento di aprire un tavolo di confronto con i commercianti e i residenti della zona per l’introduzione del senso unico su Porta Padova. In passato questa proposta è stata respinta. Ma oggi è doveroso riprenderla. Il senso unico in uscita dal centro potrebbe produrre benefici indiscutibili con maggior possibilità di transito per biciclette e motorini, con più possibilità di sosta, con corsie privilegiate per gli autobus. Questa diversa organizzazione della mobilità dovrebbe essere associata con un senso unico in entrata da Via Quattro Novembre e con la revisione globale di tutta la mobilità della zona, che dovrebbe essere studiata dai tecnici che si occupano del PUM e che seguono il settore della mobilità in comune per valutare quale sia la soluzione migliore, una volta verificati gli attuali flussi.

Per cercare di rendere commercialmente più appetibili i negozi della zona bisognerebbe organizzare un importante momento d’incontro con le associazioni di categoria e le forze economiche.
L’Amministrazione Comunale dovrebbe farsi carico di introdurre nella zona facilitazioni di varia natura, in collaborazione con le AIM e con l’agenzia delle entrate, quali:

- Agevolazioni di carattere fiscale e tariffario (ICI, Plateatici se richiesti, tasse pubblicitarie, ecc)
- Riduzione sui costi delle tariffe rifiuti, ecc.

Un altro aspetto riguarda il ritorno e la rivitalizzazione delle botteghe artigiane. Una volta su Porta Padova gravitavano molte botteghe artigiane (restauratori dei Mobili antichi, corniciai, orafi, meccanici di biciclette, calzolai, pellicciai, ecc.) Oggi alcuni di questi rimangono ma altri o hanno cessato l’attività o si sono trasferiti. Il rilancio dell’artigianato nell’attuale situazione di crisi economica va portato avanti con decisione. Per gli artigiani valgono innanzitutto le misure di sostegno proposte per i Commercianti. Ma non solo: propongo l’istituzione di un tavolo tecnico-programmatico del Comune con la partecipazione delle Associazioni di categorie e del mondo del lavoro e dell’istruzione, che permetta di studiare forme di apprendistato e tirocinio per i giovani che vogliono apprendere una professione, sostenuto con fondi regionali sulla formazione. E che Porta Padova possa divenire un luogo importante per il rilancio di queste attività.

Un altro settore su cui intervenire riguarda l’aspetto estetico della zona, che pure lo ricordiamo è caratterizzato dalla presenza di significativi palazzi e edifici.

Appare doveroso un intervento sull’arredo urbano: lo stacco tra la bellezza delle fioriere e dell’aiola di Piazza XX Settembre e di Ponte degli Angeli con la rimanente parte della zona è stridente. Una volta conclusi gli interventi idraulici, sarà opportuno provvedere ad un adeguata asfaltatura della strada, dotando la stessa di idonei punti luce e di fioriere da acquistare anche in collaborazione con i commercianti della zona come già fatto per il centro storico cittadino.
Per quanto attiene al problema idraulico, ritengo che gli attuali interventi su Via XX Settembre da parte di Acque Vicentine siano importanti per gli aspetti legati alla contingenza del momento. Ma che non siano assolutamente risolutivi. L’eliminazione delle isole di sabbia, la pulizia dell’alveo, e la revisione degli scarichi delle acque reflue possono evitare solo le situazioni “normali”, ma l’eventuale ripetersi di gravi fenomeni come quelli dello scorso autunno potrebbe essere esiziale per questa zona. Qui è necessario che ad attivarsi siano gli organi amministrativi regionali (la Regione stessa, il Genio Civile, il Magistrato alle Acque) nei confronti dei quali vanno esperite forme di pressione continua.



Con Acque Vicentine ed AIM che hanno fatto un ottimo intervento soprattutto di carattere preventivo, vanno studiate azioni specifiche di studio e d’intervento per evitare il ripetersi di episodi drammatici.
Infine, Le chiedo di disporre affinché uno degli Assessori sia delegato nello specifico a seguire la tematica complessiva della zona, raccordandosi con gli altri membri della giunta, divenendo una sorte di commissario per le zone colpite dall’alluvione, riferendo a brevi scadenze alla Giunta medesima e comunicando ai consiglieri comunali lo stato del suo lavoro.


La ringrazio per l’attenzione che dedicherà a questa comunicazione.

IL CONSIGLIERE COMUNALE
Federico Formisano

Vicenza, 12 agosto 2011



















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