sabato 6 marzo 2010
Vergogna!!! Contributi di Michele Serra, Marco Travaglio,ecc
L’AMACA di Michele Serra (Repubblica 07/03/10)
Avrei bisogno anche io di un «decreto interpretativo» che mi chiarisse, finalmente, perché ho sempre pagato le tasse. Perché passo con il verde e mi fermo con il rosso. Perché pago di tasca mia viaggi, case, automobili, alberghi. Perché non ho un corista vaticano di fiducia che mi fornisca il listino aggiornato delle mignotte o dei mignotti. Perché se un tribunale mi convoca (ai giornalisti capita) non ho legittimi impedimenti da opporre. Perché pago un garage per metterci la macchina invece di lasciarla sul marciapiede in divieto di sosta come la metà dei miei vicini di casa. Perché considero ovvio rilasciare fattura se nei negozi devo insistere per avere la ricevuta fiscale. Perché devo spiegare a chi mi chiede sbalordito «ma le serve la ricevuta?» che non è che serva a me, serve alla legge. Perché non ho mai dovuto condonare un fico secco. Perché non ho mai avuto capitali all’estero. Perché non ho un sotto banco, non ho sottofondi, non ho sottintesi, e se mi intercettano il peggio che possono dire è che sparo cazzate al telefono.
Io — insieme a qualche altro milione di italiani — sono l’incarnazione di un’anomalia. Rappresento l’inspiegabile. Dunque avrei bisogno di un decreto interpretativo ad personam che chiarisse perché sono così imbecille da credere ancora nelle leggi e nello Stato.
Travaglio: Forza Mussolini
di Marco Travaglio, da Il Fatto Quotidiano, 5 marzo 2010
Le firme sono macroscopicamente false!”, tuonava il Giovanardi, “procure e uffici preposti escludano le liste presentate in modo irregolare!”. “Le autorità competenti facciano controlli a campione sull’autenticità delle firme!”, strillava il Tajani. “E’ una truffa agli elettori!”, fremeva il Landolfi. Era il marzo 2005, vigilia delle Regionali, e s’era appena scoperto che Alternativa Sociale, la lista di Alessandra Mussolini allora in guerra con la Cdl, aveva presentato centinaia di firme false, per giunta autenticate da uomini del centrosinistra. Tutta la Cdl, temendo l’emorragia di voti verso la transfuga che nel Lazio avrebbe favorito Marrazzo contro Storace, si trasformò in un sinedrio di giureconsulti ultralegalitari che, legge elettorale alla mano, ne invocavano il rispetto fino all’ultimo codicillo.
“E’ una partita a carte truccate”, si stracciava le vesti Storace, “qui si gioca sporco, la campagna elettorale va combattuta ad armi pari”. Ciccio Epurator denunciò la Duciona alla magistratura per farla escludere dalle Regionali. E il 12 marzo As fu cancellata dal Tar. La Nipote gridò al golpe e avviò lo sciopero della fame, mentre la Cdl intonava esultante il De Profundis. Storace: “Ha raccolto firme false, è finita”. Martusciello: “Quando ci sono le elezioni bisogna rispettare le regole”. Gasparri: “Diamo un premio ai pochi che han messo la firma vera”. La Russa: “Possono capitare 2,3,10 firme contestabili, ma qui si parla di centinaia! Pecioni! Dicono di aver dietro falangi, poi non mettono insieme 4 firme regolari”. Gasparri nei panni di pm: “E’ un reato associativo, un attentato alla democrazia. Cosa c’è di più antidemocratico che falsare la competizione elettorale con firme false? Il capo dello Stato non ha nulla da dire?”. Calderoli: “Predicano bene e razzolano male, parlano di moralità e poi ricorrono a mezzucci”. Formigoni (ma sì, lui): “Le regole vanno sempre rispettate. E’ giusto che ci sia un controllo rigoroso degli eventuali abusi e che siano puniti coloro che ne hanno commessi. Gli organi preposti verifichino se le firme sono corrette o false”. Ri-Gasparri: “Non è una vicenda politica, ma giudiziaria. La democrazia è in pericolo, ci sono profili penali. Vanno cancellate le liste con firme false e vanno perseguiti quelli che le han facilitate. Il capo dell’associazione si chiama Prodi”. Maroni: “Voglio sanzioni ancor più gravi della semplice esclusione delle liste: chi raccoglie firme false fa una truffa elettorale”. Alemanno: “Decidano i giudici. Moltiplichiamo i controlli: sono regole fondamentali per la democrazia”. Capezzone (periodo rosa) stava per chiamare i Caschi blu: “S’impongono controlli a tappeto anche con l’ausilio di osservatori internazionali (chiedendo un intervento immediato dell’Ocse), su tutte le liste presentate in tutt’Italia”. Matteoli: “Falsari”. Bondi: “Comportamento disgustoso e immorale della sinistra che non condanna chi viola le leggi”. La Russa: “Bastava che la Mussolini raccogliesse qualche migliaio di firme in più”. Castelli: “Le firme van raccolte onestamente secondo la legge”.
Poi si scoprì che le firme false le aveva infilate qualcuno dello staff Storace con accessi abusivi all’anagrafe della regione. E il Consiglio di Stato riammise As. Apriti cielo: botte da orbi alle toghe rosso-nere. Landolfi: “Sconcertante”. Bartolini: “I giudici stabiliscono il principio di illegalità, gli elettori puniranno i truffatori”. Cicchitto: “Forzatura gravissima”. La Russa: “Abnorme”. Gasparri: “Pagare gli stipendi ai consiglieri di Stato solo il 31 febbraio”. Giovanardi: “Pagina vergognosa della storia italiana”. Berlusconi: “Sentenza paradossale: riammette una lista con firme false. Per salvaguardare la correttezza democratica del voto, il Consiglio di Stato avrebbe dovuto occuparsi del fatto principale, cioè delle firme false, e non di un cavillo”. Per tutti questi motivi, ieri sera il governo Berlusconi ha riammesso per legge le liste fuorilegge di Polverini e Formigoni.
(5 marzo 2010)
Qui non c'era niente da interpretare: solo da applicare.
LEGGE 17 FEBBRAIO 1968, n. 108 (GU n. 061 del 06/03/1968)
NORME PER LA ELEZIONE DEI CONSIGLI REGIONALI DELLE REGIONI A STATUTO NORMALE. (PUBBLICATA NELLA GAZZETTA UFFICIALE N.61 DEL 6 MARZO 1968)
________________________
LE LISTE DEI CANDIDATI PER OGNI COLLEGIO DEVONO ESSERE PRESENTATE ALLA CANCELLERIA DEL TRIBUNALE DI CUI AL PRIMO COMMA DELL'ARTICOLO PRECEDENTE DALLE ORE 8 DEL QUARANTESIMO GIORNO ALLE ORE 12 DEL VENTICINQUESIMO GIORNO ANTECEDENTI QUELLO DELLA VOTAZIONE; A TALE SCOPO, PER IL PERIODO SUDDETTO, LA CANCELLERIA DEL TRIBUNALE RIMANE APERTA QUOTIDIANAMENTE, COMPRESI I GIORNI FESTIVI, DALLE ORE 8 ALLE ORE 20.
LE LISTE DEVONO ESSERE PRESENTATE DA NON MENO DI 400 E DA NON PIÙ DI 600 ELETTORI ISCRITTI NELLE LISTE ELETTORALI DI COMUNI DELLA CIRCOSCRIZIONE.
LA FIRMA DEGLI ELETTORI, INDICANTE IL NOME, COGNOME, LUOGO E DATA DI NASCITA DEL SOTTOSCRITTORE, DEVE ESSERE AUTENTICATA DA UN NOTAIO O DAL SEGRETARIO COMUNALE O DAL PRETORE O DAL GIUDICE CONCILIATORE, CON L'INDICAZIONE DEL COMUNE, NELLE CUI LISTE L'ELETTORE DICHIARA DI ESSERE ISCRITTO.
____________________________
CON LA LISTA DEI CANDIDATI SI DEVE PRESENTARE INOLTRE:
1) I CERTIFICATI, ANCHE COLLETTIVI, DEI SINDACI DEI SINGOLI COMUNI AI QUALI APPARTENGONO I SOTTOSCRITTORI DELLA DICHIARAZIONE DI PRESENTAZIONE DELLA LISTA, CHE NE ATTESTINO L'ISCRIZIONE NELLE LISTE ELETTORALI DI UN COMUNE DELLA CIRCOSCRIZIONE. I SINDACI DEVONO, NEL TERMINE IMPROROGABILE DI VENTIQUATTRO ORE DALLA RICHIESTA , RILASCIARE TALI CERTIFICATI;
2) LA DICHIARAZIONE DI ACCETTAZIONE DELLA CANDIDATURA DI OGNI CANDIDATO. LA CANDIDATURA DEVE ESSERE ACCETTATA CON DICHIARAZIONE FIRMATA ED AUTENTICATA DA UN SINDACO O DA UN NOTAIO, DA UN PRETORE O DA UN GIUDICE CONCILIATORE. PER I CITTADINI RESIDENTI ALL'ESTERO, L'AUTENTICAZIONE DELLA FIRMA DEVE ESSERE RICHIESTA AD UN UFFICIO DIPLOMATICO O CONSOLARE;
3) IL CERTIFICATO DI NASCITA, O DOCUMENTO EQUIPOLLENTE, ED IL CERTIFICATO DI ISCRIZIONE NELLE LISTE ELETTORALI DI UN QUALSIASI COMUNE DELLA REPUBBLICA DI CIASCUN CANDIDATO;
4) UN MODELLO DI CONTRASSEGNO, ANCHE FIGURATO, IN TRIPLICE ESEMPLARE. NON È AMMESSA LA PRESENTAZIONE DI CONTRASSEGNI CHE SIANO IDENTICI O CHE SI POSSANO FACILMENTE CONFONDERE CON CONTRASSEGNI NOTORIAMENTE USATI DA ALTRI PARTITI O RAGGRUPPAMENTI POLITICI OVVERO CON QUELLI DI ALTRE LISTE PRESENTATE IN PRECEDENZA. NON POSSONO ESSERE PRESENTATI, ALTRESÌ, CONTRASSEGNI RIPRODUCENTI IMMAGINI O SOGGETTI DI NATURA RELIGIOSA.
LA DICHIARAZIONE DI PRESENTAZIONE DELLA LISTA DEI CANDIDATI DEVE CONTENERE LA INDICAZIONE DI DUE DELEGATI AUTORIZZATI A DESIGNARE, PERSONALMENTE O PER MEZZO DI PERSONE DA ESSI AUTORIZZATE CON DICHIARAZIONE AUTENTICATA DA NOTAIO, I RAPPRESENTANTI DELLA LISTA PRESSO OGNI SEGGIO E PRESSO L'UFFICIO CENTRALE CIRCOSCRIZIONALE.
_______________________
L'UFFICIO CENTRALE CIRCOSCRIZIONALE, ENTRO VENTIQUATTRO ORE DALLA SCADENZA DEL TERMINE STABILITO PER LA PRESENTAZIONE DELLE LISTE DEI CANDIDATI:
1) VERIFICA SE LE LISTE SIANO STATE PRESENTATE IN TERMINE, SIANO SOTTOSCRITTE DAL NUMERO DI ELETTORI STABILITO E COMPRENDANO UN NUMERO DI CANDIDATI INFERIORE AL MINIMO PRESCRITTO; DICHIARA NON VALIDE LE LISTE CHE NON CORRISPONDANO A QUESTE CONDIZIONI E RIDUCE AL LIMITE PRESCRITTO QUELLE CONTENENTI UN NUMERO DI CANDIDATI SUPERIORE A QUELLO DEI SEGGI ASSEGNATI ALLA CIRCOSCRIZIONE
I DELEGATI DI CIASCUNA LISTA POSSONO PRENDERE COGNIZIONE, ENTRO LA STESSA SERA, DELLE CONTESTAZIONI FATTE DALL'UFFICIO CENTRALE CIRCOSCRIZIONALE E DELLE MODIFICAZIONI DA QUESTO APPORTATE ALLA LISTA.
L'UFFICIO CENTRALE CIRCOSCRIZIONALE TORNA A RADUNARSI L'INDOMANI ALLE ORE 9 PER UDIRE EVENTUALMENTE I DELEGATI DELLE LISTE CONTESTATE O MODIFICATE ED AMMETTERE NUOVI DOCUMENTI O UN NUOVO CONTRASSEGNO E DELIBERARE SEDUTA STANTE.
LE DECISIONI DELL'UFFICIO CENTRALE CIRCOSCRIZIONALE SONO COMUNICATE, NELLA STESSA GIORNATA, AI DELEGATI DI LISTA.
CONTRO LE DECISIONI DI ELIMINAZIONE DI LISTE O DI CANDIDATI, I DELEGATI DI LISTA POSSONO, ENTRO 24 ORE DALLA COMUNICAZIONE, RICORRERE ALL'UFFICIO CENTRALE REGIONALE.
IL RICORSO DEVE ESSERE DEPOSITATO ENTRO DETTO TERMINE, A PENA DI DECADENZA, NELLA CANCELLERIA DELL'UFFICIO CENTRALE CIRCOSCRIZIONALE.
IL PREDETTO UFFICIO, NELLA STESSA GIORNATA, TRASMETTE, A MEZZO DI CORRIERE SPECIALE, ALL'UFFICIO CENTRALE REGIONALE, IL RICORSO CON LE PROPRIE DEDUZIONI.
L'UFFICIO CENTRALE REGIONALE DECIDE NEI DUE GIORNI SUCCESSIVI.
LE DECISIONI DELL'UFFICIO CENTRALE REGIONALE SONO COMUNICATE NELLE 24 ORE AI RICORRENTI ED AGLI UFFICI CENTRALI CIRCOSCRIZIONALI
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento