Da poche ore siamo entrati nel 2010: un anno che ci auguriamo ricco di soddisfazioni e di gioie per tutti.
Ma anche un anno importante per l'Amministrazione cittadina. Alla fine del 2010 la Giunta Variati avrà percorso metà del suo cammino e si potranno già fare valutazioni e preconsuntivi.
Veniamo da un anno che definisco, senza volere usare toni trionfalisti, soddisfacente.
Nel 2009 la maggioranza ha dimostrato di esserci. Abbiamo fatto quarantatre riunioni di consiglio, approvato centocinquanta delibere circa, effettuato un migliaio di votazioni: non ci sono mai stati problemi di tenuta.
Eppure le decisioni approvate non sono state sempre di routine. Metto al primo posto delle decisioni prese la questione del PAT che è uno strumento di programmazione territoriale che rimarrà in essere per il prossimo quarto di secolo.
Ma non vorrei considerare secondarie decisioni strategiche che hanno cambiato la struttura delle aziende municipalizzate di Vicenza, impostando una concezione diversa dell'approccio con il territorio, riducendo il numero di aziende in cui AIM era stata suddivisa, creando i presupposti per la nascita di Valore Città, che raggruppa l'AMCPS con i rami operativi di AIM, varando un'operazione che ha affidato ad AIM la realizzazione di opere per un valore di nove milioni di euro.
Altre delibere transitate per il Consiglio Comunale sono state quelle di introduzione delle nuove regole sulla raccolta rifiuti, quella sulla revisione delle norme tecniche, la scelta di aree su cui collocare l'ERP cittadino, salvando milioni di euro di contributi della Regione che altrimenti sarebbero andati persi, l'approvazione del bilancio preventivo 2009, del piano triennale degli investimenti, ecc.
Abbiamo in sostanza fatto un buon lavoro, superando anche momenti difficili quando con l'opposizione siamo stati ai ferri corti sulla TARSU (qualcuno ricorderà la lunga notte di febbraio in cui abbiamo dovuto fronteggiare l'atteggiamento ostruzionistico messo in campo da PDL e Lega) oppure nella fase preliminare del PAT quando si cercava di forzare sugli uffici per ottenere dati ed informazioni.
E' stato fatto quadrato quando serviva, e i risultati sono arrivati.
Non metto la testa sotto la sabbia dicendo che nel 2010 le cose non saranno sempre così semplici e facili.
Perchè dovremo entrare nel vivo di decisioni più puntuali e meno generiche, perchè sarà un anno condizionato dalla tornata elettorale regionale, perchè tra i consiglieri di maggioranza potrebbe intensificarsi il desiderio di una maggiore visibilità ed indipendenza.
Andiamo con ordine:
1) il PAT è stato uno strumento importante e di ampio respiro: doveva pertanto caratterizzarsi per ragionamenti generali e non di specifico interesse: ad esempio i BID sono stati considerati nel loro complesso per l'impatto che potranno avere nella superfice edificata, non nell'ubicazione, nella quantificazione precisa, ecc.
Nel 2010 dovremo affrontare il primo Piano degli Interventi in cui si dovranno inserire gli accordi con interlocutori pubblici (Demanio Statale, Regione, Provincia, altri enti, ecc) e con quelli privati, entrando nello specifico dei preaccordi già stipulati. Quando si andrà a parlare di temi come quello dello Stadio o dell'Arsenale, quali saranno le reazioni all'interno della maggioranza??
Ho detto più volte che la nostra è una maggioranza coesa, caratterizzata dall'adesione quasi sostanziale all'area democratica. Ma al suo interno vi sono anche consiglieri che hanno dimostrato di avere sensibilità e provenienze culturali diverse e questo potrebbe prima o poi produrre qualche modesto contraccolpo.
2) Non mi aspetto che la campagna elettorale per le regionali possa fornire motivi sostanziali di problematicità, ma non possiamo dare per scontato che emerga un quadro diverso, più sfrangiato, con ripercussioni sull'attività del consiglio.
Quali saranno per esempio le alleanze politiche in vista delle regionali: il PD attuerà l'alleanza con l'UDC? Oppure farà scendere in campo un candidato che cerchi di ricucire con l'area della sinistra massimalista? Quale sarà il risultato in Veneto dell'Italia dei Valori e questo risultato potrà condizionare chi gravita in quell'area politica? E' del tutto escluso che consiglieri di stretta osservanza PDL non si ritrovino in questa scelta di autoannullamento fatta dal proprio partito? La possibile vittoria di un leghista, potrà produrre una sostanziale diversità nei comportamenti e negli atteggiamenti dei consiglieri espressi da quell'area?
3) Qualche consigliere di maggioranza morde il freno perchè teme di veder stemperata la visibilità personale. Questo non vale per tutti: evito di fare nomi perchè è buona norma in questi casi, ma ho notato che alcuni consiglieri hanno capito molto bene come sia importante svolgere un'azione diretta nel territorio, rapportarsi con gli assessori, organizzare incontri ed eventi, tenere viva l'attenzione su problemi specifici. Altri pensano che la cosa più importante sia avere buona stampa; sanno bene che la polemica è un buon viatico per trovare spazio sulle pagine dei giornali o nelle interviste televisive.
Ma la polemica talvolta viene spinta fino ai limiti della tollerabilità e si rischia di arrivare alla rottura. Nello scorso mandato successe con più di qualcuno degli allora consiglieri di maggioranza: ricordo il caso di Franca Equizi,con la battagliera esponente del Carroccio in tale dissintonia dal suo gruppo da obbligare gli esponenti della lega alla clamorosa decisione di espellerla dal partito, ricordo il caso di Sung He Bettenzoli, uscita dal PDL per aderire al gruppo misto, quello di Chiara Garbin, anche lei uscita da Forza Italia e le situazioni spinose di Ornella Dal Lago e di Fiorenza Dal Zotto, spesso su posizioni critiche rispetto ai vertici del Partito.
Alle fine però queste rotture si sono ritorte contro chi le ha prodotte: Equizi e Garbin, si sono messe a capo di liste che non sono nemmeno riuscite ad approdare ai banchi della Sala Bernarda. Bettenzoli, Dal Lago e Dal Zotto o non si sono presentate o se lo hanno fatto (come nel caso della zarina) non hanno visto premiato il loro sforzo.
Oggi il bipolarismo non lascia spazio per le sfumature!
In sostanza penso al 2010 come ad un anno impegnativo, ricco di occasioni di confronto e di dibattito, di fine lavoro di cesello. Ma sono convinto che supereremo brillantemente la fase che potrei definire della maturità.
Mi aspetto sopratutto risultati in alcuni settori che saranno strategici rispetto al giudizio finale:
1- la partecipazione; dovremo lavorare molto per stimolare un maggior coinvolgimento alle scelte dell'amministrazione, partendo dal territorio dove vanno rivisti completamente i meccanismi del decentramento, e giungendo al ruolo di pungolo e di proposta che deve arrivare dai partiti e dalle loro espressioni territoriali.
2- la riorganizzazione della macchina comunale; per il Comune lavorano oltre mille dipendenti che sono passati attraverso un periodo oscuro, privo di soddisfazioni, durante il quale sono stati tenuti lontani dai processi decisionali. Si sta recuperando molto su questo piano ma ancora qualcosa deve essere fatto: ci sono grandi energie che ancora non sono state riportate nella giusta luce e che possono dare molto se stimolate a partecipare e a credere in un progetto più ampio e coinvolgente.
3- il completamento dell'opera di risanamento e di rilancio di AIM;
4- il graduale e progressivo cambiamento dell'approccio ad una diversa cultura della mobilità cittadina, che rilanci l'uso del mezzo pubblico e dei mezzi alternativi all'automobile per rendere veramente più vivibile la nostra città.
5 - l'adozione del Piano d'interventi che faccia intravvedere la città dei prossimi anni.
A tutti i soggetti che saranno chiamati a partecipare a questo sforzo di cambiamento auguro quindi sopratutto concordia,unità e buon lavoro.
venerdì 1 gennaio 2010
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