martedì 1 dicembre 2009

IL PAT, OVVERO LA CARTINA DI TORNASOLE DI UNA MAGGIORANZA CHE FUNZIONA E DI UNA MINORANZA ALLA RICERCA DI SE STESSA.

Dalla settimana prossima inizieremo la discussione in Consiglio Comunale sul PAT: ci sono voluti mesi di elaborazione, di discussione e di partecipazione per arrivare ad un risultato che ritengo molto positivo per la maggioranza che governa Palazzo Trissino. Soprattutto se sarà suffragato da un consenso ampio e convinto, nell’aula consiliare.
La commissione territorio ha fatto tredici incontri, con presentazioni, audizioni e con il coinvolgimento dei tecnici e degli amministratori cittadini. Non sempre c’è stata una partecipazione adeguata da parte dei consiglieri di minoranza, ma la cosa non mi crea grande stupore. Così come non mi crea meraviglia il fatto che la minoranza dedichi più tempo alle conferenze stampa e alle sterili affermazioni di principio che al lavoro sui banchi consiliari o alle sale delle commissioni.
La strategia del PDL è chiara: si tende a minimizzare da un lato per non dare rilevanza al risultato positivo, a trascinare da un lato su polemiche sterili e fuorvianti dall’altro, sollevando questioni che niente hanno a che vedere con la presentazione di un documento che è un forte atto di governo del territorio della città e che avrà valore per molti anni a venire.
E si cerca soprattutto di nascondere un fatto evidente ai più: l’evidenza del fallimento della politica urbanistica della Giunta Hullweck, ancora più marcato nel secondo quinquennio di governo della città.
Bastano pochi esempi per documentare questo sfacelo:
- la redazione dei documenti urbanistici prodotti dalla Giunta Hullweck sono costati cifre notevolissime di consulenze ma alla fine non hanno prodotto un documento di Assetto del Territorio da presentare alla discussione del Consiglio Comunale. La discussione si è sempre arenata nelle secche della Giunta Comunale dove i veti contrapposti dei partiti e delle correnti hanno impedito di produrre volontà comuni. Nel 2001 la Giunta Hullweck affida l’incarico al Prof. Crocioni di predisporre il Documento Programmatico Preliminare: tra il pagamento di Crocioni e l’assunzione del personale necessario se ne vanno milioni di euro, ma il DPP viene messo a bagnomaria nei cassetti, mentre l’Assessore Franzina porta avanti altre scelte, almeno fino al Giugno 2005 quando Franzina salta dalla sua “carega” per un formidabile attacco sferratogli da settori interni al suo stesso partito. Sale in cattedra l’attuale fustigatore Marco Zocca, ma anche con lui di risultati concreti non si può parlare visto che il PAT rimane solo nelle fumose intenzioni del novello assessore.
- La mancata adozione dei PIRUEA. Il 28/2/2005 la Giunta porta ad una rapida ed improvvida approvazione otto PIRUEA destinati altrimenti a scadere: ebbene dopo qualche mese Hullweck deve fare marcia indietro perché nella sua maggioranza non c’è alcuna intesa. Ricordiamo che quei piani riguardavano: il Campo Federale, Ponte Alto, l’area del casello di Vicenza Ovest, l’area ex-Lanerossi, l’area FTV, San Silvestro, via Torino.
Cito ad esempio il caso dello scandaloso ed improponibile PIRUEA del Federale, che prevede di edificare in una delicatissima zona a vocazione sportiva; Anche questo sarà rimandato al mittente dagli stessi consiglieri di maggioranza e di minoranza, nauseati da una proposta così indecente.
- Il clamoroso flop del Bando per gli interessi diffusi, servito solo per raccattare voti con facili promesse pre-elettorali. Questo Bando, divenuto famoso sotto la sinistra sigla di BID, non era previsto da alcuna legge urbanistica, ma divenne un cavallo di battaglia in funzione di lettere dai toni ambigui che sembravano promettere e ammiccare alla soluzione di tutti i problemi. Nel BID era prevista la nomina di una “commissione consiliare”, per il controllo della trasparenza delle procedure di esame delle 2000 domande raccolta, ma tale commissione non venne mai varata dal Consiglio. Il Bid è rimasto per oltre sei anni completamente fermo. In una clamorosa intervista al Giornale di Vicenza del 29 maggio 2005, Massimo Pecori, allora difensore Civico del Comune sosteneva: “… nel 2002 venne pubblicato il Bid, cui risposero centinaia di persone, nelle quali si generarono molte aspettative. Nella realtà, però, a distanza di anni, la maggior parte di quelle richieste non sono state accolte. … molti cittadini chiedono conto dei risultati di quel bando … Il mio invito all’Amministrazione è di tutelare la propria immagine, difendendola dalle voci su un’operazione puramente elettoralistica del Bid.”
- Per otto anni la Regione del Veneto ha continuato a tenere bloccati fondi importanti nel settore dell’Edilizia Residenziale Pubblica perché il Comune di Vicenza non riusciva a reperire le aree. Bisogna attendere il 2009 quando l’Amministrazione Variati sblocca finalmente l’assegnazione di aree importanti nel PP10 e nell’area di Via Farini che permettono di fare arrivare a Vicenza finanziamenti di sette milioni di euro non utilizzati per anni per l’incuria dei precedenti amministratori.
E da pochi giorni sono iniziati i lavori che consentiranno alla nostra città di vedere realizzati un centinaio di alloggi di ERP. Ancora pochi mesi e la Regione avrebbe revocato i contributi concessi.
- Lo Stadio: L’amministrazione di centro destra s’incarta sulle proposte di Vicenza Futura di spostare lo Stadio a Settecà o sui progetti di altri che vogliono rifare il Menti nel sito dove si trova attualmente: si decide di non decidere e tutto rimane nei cassetti per anni, trascinando a lungo discussioni inutili e viziose. Adesso che la scelta è stata presa ed entra nel PAT allora si sostiene che era meglio ristrutturare l’attuale Stadio.
- Questione nomadi: durante la passata legislatura nascono campi nomadi più o meno spontanei a Via Nicolosi, in zona Riviera Berica, alla Stanga; sui campi esistenti, fatiscenti e degradati, di Cricoli e dell’Albera nessun intervento. Il fenomeno non è assolutamente governato, ma vengono fatte scontate affermazioni di principio, senza che le stesse siano sostenute da atti amministrativi. E oggi si attacca chi ritiene semplicemente che la questione vada affrontata. Senza oneri per le casse comunali, senza insediamenti non concordati con i cittadini dei quartieri e delle frazioni.
- Assessorato all’Urbanistica e Commissione territorio: lo stato d’impasse totale dell’Amministrazione si dimostra nella rotazione dell’Assessorato all’Urbanistica, dove transitano lo stesso Sindaco Hullweck, e poi Zanettin, Franzina e Zocca, alla forsennata media di un cambio ogni due anni e nell’incapacità di governare la commissione territorio, dove la guerra fra bande è più accentuata: quando salta Tapparello, le discussioni si protraggono per mesi, finché arriva il blitz delle minoranze che nominano Alifuoco a presidente della commissione più importante. E per anni la maggioranza non avrà né la forza né l’unità d’intenti di riprendere il controllo di quella commissione.

Adesso Franzina, Zocca, e compagni svolgono il ruolo di oppositori: è la stessa legge sugli enti locali che stabilisce l’importanza dell’azione di verifica e di controllo della minoranza consiliare, ma alcuni atteggiamenti sopra le righe appaiono veramente eccessivi: parlare di mancato rispetto del Consiglio perché non è stata fatta adeguata discussione sul PAT quando ci sono consiglieri di minoranza che non hanno mai varcato la porta della commissione una sola volta, pretendere di visionare documenti in itinere, sbraitare sulla scarsa trasparenza, quando tutti gli atti sono in Internet e a disposizione da mesi, sostenere tesi che non si è avuto la forza di portare avanti nei dieci anni precedenti di governo della città, ecc. Credo nella forza del dibattito e della contrapposizione, ma certi atteggiamenti sembrano veramente eccessivi e poco attinenti alla realtà.
Sogno un confronto corretto, ricco di proposte e di suggerimenti nell’interesse della nostra città. Perché sono dannatamente certo che non sarà così???

Federico Formisano
Capogruppo del Partito Democratico

Contributo inviato al Giornale di Vicenza.

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