
Avevo letto alcune recensioni sul film di Tornatore "Baaria". Non dico che Tornatore sia il mio regista preferito però "Nuovo Cinema Paradiso", "la leggenda del Pianista sull'Oceano", sono film che mi sono piaciuti.
Mi suonava strano questo contrasto fra i giudizi taglienti dei critici cinematografici ed una risposta positiva del pubblico. Ho voluto capirne di più e sono andato a vedere il film
A me "Baaria" è piaciuto; quando vado al Cinema faccio un piccolo test. Controllo quante volte mi viene la tentazione di guardare l’ora. Stavolta le due ore e mezza sono filate via lisce, lisce e l’ora non l’ho mai guardata.
Scenografia ottima, fotografia ottima, colonna sonora imponente (azzardato il giudizio di chi la definisce sovrapposta al film), interpretazioni buone. Parlare di banalità della storia mi sembra eccessivo e cito tre momenti del film che mi sembrano paradigmatici e tutt'altro che ovvi e socntati.
- il contrasto sogno (utopia)- realtà ben raccontato nell’episodio dei sassi sulle rocce e del tesoro nascosto; per anni nel fanciullo, nell'adolescente e nell'uomo maturo, questo sogno è presente ma a sessant’anni, quando la vita ormai sfugge, diventa la delusione di un nido di serpenti. E' una significativa parabola della vita, oltremodo presente in chi ha fatto politica: le utopie e le fantasie giovanili, diventano solo consapevolezza del contrasto con una realtà fatta di tradimenti, di parole mancate.
- La storia dell’uomo che predica il riscatto femminile e la non violenza ma poi colpisce la figlia e deve attendere di ritornare bambino (ovvero morire) per riscattarsi da questa sua colpa, recuperando l'orecchino che era caduto alla figlia;
- la sensazione dell'addio ad un figlio che parte (un addio che potrebbe essere definitivo) e che il padre sa di avere trascurato. Ancora una volta cerca solo l'effetto e lo colpisce con un messaggio forte “vorremmo abbracciare il mondo ma abbiamo le braccia troppo corte”. E poi rendersi conto che non c'è più il tempo per correggere gli errori e correre all'inseguimento del treno.
Ho citato tre episodi ma potrei cercare di interpretarne altri,
Certe volte mi chiedo se i critici capiscono i film che vanno a vedere...
Stavolta mi dispiace dirlo ma ho la consapevolezza che la critica abbia fatto un cattivo servizio ad un buon modo di raccontare le cose.
Grazie Tornatore; continua pure ad essere così ovvio.
Federico Formisano
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