venerdì 8 maggio 2009

VOTO UTILE ALLE EUROPEE di Enrico Peroni

Ricevo dal vicecoordinatore cittadino del PD Enrico Peroni e volentieri pubblico:

PERCHE' VOTARE ALLE ELEZIONI EUROPEE?

Fra meno di un mese andremo a votare per le elezioni Europee. Un voto importante, più di quanto si pensi. Un voto che molti diserteranno, inconsapevoli del ruolo decisivo che hanno quando scelgono i parlamentari europei.

L’Unione Europea è vista, infatti, nel nostro paese, come un’insieme di istituzioni lontane, complesse e poco trasparenti. In termini generali vi è una grandissima ignoranza su quali siano le tante funzioni e le innumerevoli decisioni politiche generate nel sistema comunitario che hanno ricadute nella quotidianità politica di ognuno di noi.

Come in ogni sistema perché queste decisioni siano veramente capaci di incidere nel modo opportuno servono due requisiti fondamentali: un sistema di istituzioni genuinamente democratico e un’opinione pubblica consapevole di quali partite vengono giocate, di quali scelte vengono intraprese nell’ambito di queste istituzioni.

Per quel che riguarda il sistema istituzionale il limite maggiore nell’Unione Europea è quello degli Stati nazionali, gelosi di alcune prerogative e per questo principali ostacoli alla costruzione di un sistema semplice ed effettivamente democratico. La mancanza di semplicità del sistema, comunque, può essere considerata un problema secondario, se riteniamo giusta l’osservazione di chi ritiene che un sistema politico istituzionale debba avere i giusti pesi e contrappesi. E’ invece decisivo il problema del cosiddetto deficit democratico: sono diverse, infatti, le materie politiche che sono ancora decise a livello di Consiglio Europeo, ossia direttamente dai governi degli Stati, in maniera assolutamente poco trasparente e spesso somma di interessi particolari piuttosto che vero interesse generale.

Il problema maggiore, però, è quello di un’opinione pubblica che non conosce, non sa quali sono le grandi scelte dell’Unione Europea ma soprattutto non capisce quante piccole scelte decise a Bruxelles investono la proprio vita. La mancanza di un’opinione pubblica europea ( se non per piccole elite acculturate) è particolarmente grave nel nostro Paese, in cui i media mai parlano della vita politica del Parlamento o della Commissione. Si parla di Unione Europea solo per quanto riguarda la Politica Monetaria e la Politica Agricola. Su questi temi, d’altronde, l’integrazione è talmente avanzata che sarebbe impossibile non parlarne.

Questi due problemi, deficit democratico e mancanza di un’opinione pubblica consapevole, sono i pre-requisiti per due tragiche conseguenze: il diffondersi di un antieuropeismo dilagante e l’incapacità di molte aziende, lobby, gruppi di pressione e singoli cittadini di farsi valere e di far pesare la propria voce nella costruzione delle politiche comunitarie e nell’ottenimento di fondi comunitari per la costruzione di opere e progetti nei nostri territori.

Non mi voglio dilungare sull’inconsistenza della prima conseguenza e sulla gravità per il nostro Veneto, per l’Italia della seconda. Penso sia nella coscienza di ognuno di noi riflettere su tutto questo e penso sia doveroso, proprio per questo, mandare a Bruxelles persone che chiedono più Europa, che siano a conoscenza dei problemi dell’Unione Europea e che cerchino di coinvolgere il più possibile i cittadini e le organizzazioni economiche nelle grandi decisioni comunitarie.
Servono persone orientate all’Europa, competenti e che comprendono la necessità storica, nell’epoca della globalizzazione economico-finanziaria, di un grande continente unito e capace di rispondere alle grandi sfide odierne con istituzioni forti, pienamente democratiche, legittimate e partecipate.

IL MIO COMMENTO
Concordo sull'importanza del voto del prossimo 7 Giugno. Le preoccupazioni esternate da Enrico sul rischio di una disaffezione verso l'Europa sono condivisibili. Vorrei solo aggiungere che bisogna lavorare molto perchè siano sopratutto i giovani a crescere con una diversa cultura in cui integrazione e superamento delle frontiere siano posti alla massima attenzione. Recentemente, nel mio ruolo di consigliere delegato ai gemellaggi, ho ricevuto quattro gruppi di studenti di Scuole Superiori di Annecy e di Pforzheim che erano ospitate presso famiglie di Vicenza. Tutti sottolineavano l'importanza di queste esperienze di vita utili a superare barriere e diffidenze. Per questo considero importante lavorare sugli scambi scolastici.
L'Amministrazione Comunale inoltre sta mettendo a punti alcuni progetti europei che dovrebbero portare all'ottenimento di contributi dalla commissione Europea.

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