
Dal giornale di Vicenza del 5/4
Convocata l’assemblea per l’approvazione dello statuto: in un documento critiche al Pd nazionale
Ora prova a ripartire“Vicenza riformista”
È stata convocata per martedì, 7 aprile, alle 20.45, all’Alfa Hotel, l'assemblea degli iscritti all’associazione “Vicenza riformista”, associazione nata sei anni fa «per dare un contributo all'innovazione della politica e del sistema dei partiti nel quale la cultura riformista non ha ancora avuto la possibilità di esplicare tutto il suo potenziale di rinnovamento». L’analisi della situazione attuale è carica di preoccupazione: «Anche nel Partito democratico, sigla presa a riferimento da coloro che sono particolarmente sensibili ad un disegno politico fondato sulla solidarietà, il percorso verso l'atteso cambiamento si sta indebolendo nelle sue due caratteristiche più attese: il risanamento morale e l'innovazione politica», riporta un documento firmato da Alifuoco e Mario Balbo, Antonio Baldo, Diego Bardelli, Marina Cenzon, Lino Ferrin, Federico Formisano, Stefano Giusto, Susanna Pinna, Patrizia Pira, Maria Antonietta Spiller, Adriano Verlato, Lucio Zaltron. Anche a livello cittadino, spiega il documento, «i nove anni di amministrazione conclusisi nella primavera scorsa hanno minato alla base sia l'organizzazione del Comune sia quella dei bracci operativi come le aziende municipali (Aim in primis). L'Amministrazione nata con la vittoria del Pd a Vicenza si trova oggettivamente di fronte, prima di tutto, questo enorme ostacolo che, in concreto, significa: necessità di ricostruzione di un gruppo dirigente; difficoltà nella composizione del bilancio di previsione per l'assenza di risorse a lungo dilapidate; paralisi organizzativa nella principale azienda comunale; problematiche del territorio del tutto sottovalutate. L’impegno amministrativo si presenta difficilissimo».«In questa prospettiva Vicenza Riformista - conclude il documento - intende porsi quale energia tesa a preparare i cambiamenti necessari. L'associazione si candida come laboratorio e tavolo di confronto, ricerca, formazione, con riferimento a tutti i portatori di cultura riformista, sia sociali che politici, disposti a dare contributi anche parziali. Un rinnovato gruppo promotore dovrà farsi carico del rilancio organizzativo». L'assemblea di martedì prevede la discussione è l'approvazione dello statuto «al fine di mettere l'associazione in condizione di piena operatività nel concretizzare le iniziative pubbliche già previste, e sulle quali verrà fornito un aggiornamento completo». L’obiettivo dello statuto è concepire un’organizzazione che «renda possibile il coinvolgimento di tutti coloro che hanno voglia e tempo da spendere».
Ora prova a ripartire“Vicenza riformista”
È stata convocata per martedì, 7 aprile, alle 20.45, all’Alfa Hotel, l'assemblea degli iscritti all’associazione “Vicenza riformista”, associazione nata sei anni fa «per dare un contributo all'innovazione della politica e del sistema dei partiti nel quale la cultura riformista non ha ancora avuto la possibilità di esplicare tutto il suo potenziale di rinnovamento». L’analisi della situazione attuale è carica di preoccupazione: «Anche nel Partito democratico, sigla presa a riferimento da coloro che sono particolarmente sensibili ad un disegno politico fondato sulla solidarietà, il percorso verso l'atteso cambiamento si sta indebolendo nelle sue due caratteristiche più attese: il risanamento morale e l'innovazione politica», riporta un documento firmato da Alifuoco e Mario Balbo, Antonio Baldo, Diego Bardelli, Marina Cenzon, Lino Ferrin, Federico Formisano, Stefano Giusto, Susanna Pinna, Patrizia Pira, Maria Antonietta Spiller, Adriano Verlato, Lucio Zaltron. Anche a livello cittadino, spiega il documento, «i nove anni di amministrazione conclusisi nella primavera scorsa hanno minato alla base sia l'organizzazione del Comune sia quella dei bracci operativi come le aziende municipali (Aim in primis). L'Amministrazione nata con la vittoria del Pd a Vicenza si trova oggettivamente di fronte, prima di tutto, questo enorme ostacolo che, in concreto, significa: necessità di ricostruzione di un gruppo dirigente; difficoltà nella composizione del bilancio di previsione per l'assenza di risorse a lungo dilapidate; paralisi organizzativa nella principale azienda comunale; problematiche del territorio del tutto sottovalutate. L’impegno amministrativo si presenta difficilissimo».«In questa prospettiva Vicenza Riformista - conclude il documento - intende porsi quale energia tesa a preparare i cambiamenti necessari. L'associazione si candida come laboratorio e tavolo di confronto, ricerca, formazione, con riferimento a tutti i portatori di cultura riformista, sia sociali che politici, disposti a dare contributi anche parziali. Un rinnovato gruppo promotore dovrà farsi carico del rilancio organizzativo». L'assemblea di martedì prevede la discussione è l'approvazione dello statuto «al fine di mettere l'associazione in condizione di piena operatività nel concretizzare le iniziative pubbliche già previste, e sulle quali verrà fornito un aggiornamento completo». L’obiettivo dello statuto è concepire un’organizzazione che «renda possibile il coinvolgimento di tutti coloro che hanno voglia e tempo da spendere».
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