domenica 8 marzo 2009

MA ANDATE A SCOPARE IL MARE....

L’insistenza tignosa con cui le opposizioni attaccano il Sindaco e il Presidente di AIM sulla questione delle retribuzioni del Consiglio d’Amministrazione AIM sono indice di un nervosismo chiaro ed inequivocabile, un nervosismo che fa loro dire e stampare anche cose non vere, pur di attirare attenzioni negative attorno a questa azienda.
Un nervosismo che dal punto di vista della PDL di Vicenza possiamo anche comprendere: attorno ad AIM si dispiega infatti una vicenda amministrativa che interessa direttamente i cittadini di Vicenza. E i vicentini hanno dimostrato di essere tutt’altro che disattenti attorno alle vicende che riguardano la più importante azienda pubblica della nostra città: essi sanno bene che il centro destra ha affidato per dieci anni, questo capitale di tutti, ad amministratori scelti con rigidi criteri partitocratrici. Nessuno ha mai smentito che Balbo prima, Rossi poi, Fortuna per un breve interregno, fossero tutti uomini di un partito ed, anzi di una corrente interna a quel partito. E i nostri concittadini sanno bene che i risultati economici di tale conduzione sono stati disastrosi: nel 1999 AIM aveva un tesoretto di 50 miliardi di vecchie lire (25 milioni di euro circa); dieci anni dopo il deficit sfiorava la paurosa cifra di 160 milioni di euro, il che comportava interessi passivi annui per l’azienda di otto milioni di euro, interessi che gravano e graveranno sull’azienda come un pesante macigno per chissà quanti anni ancora! Più aumentava il deficit e più crescevano, senza alcuna corrispondenza con i risultati, i compensi degli amministratori in carica. E ripensando a quelle fasi, non può che nascere la consapevolezza che oggi siamo in presenza di un atteggiamento sfrontato ed inverecondo che, tuttavia, non serve per coprire nefandezze ed inettitudini.
La nuova Amministrazione ha cambiato registro affidandosi alle terapie di un vero manager e di uno staff di persone competenti, non espresse dalla classe politica al potere. Ed ecco spiegato il nervosismo del centro destra vicentino: Franzina, Zocca, Sorrentino, ex assessori della Giunta Hullweck sanno bene che un risultato positivo di questa conduzione ( di cui peraltro si intravvedono già i primi segnali) dimostrerebbe in maniera oggettiva la differenza fra il vecchio ed il nuovo metodo di amministrare un’azienda di tutti i vicentini: da un lato l’assalto alla diligenza perpetuato per anni con metodo scientifico, oggi al vaglio della Procura della Repubblica; dall’altro lato una conduzione terza, sgravata da vincoli ed oneri politici, libera di impostare le strategie migliori del mercato, anche andando a trattare con il Sindaco leghista di Verona se questo può produrre effetti benefici per il bilancio economico di AIM.
Tra pochi mesi avremo dei riscontri su questo modo di gestire la cosa pubblica: se il buon giorno si vede dal mattino, arriveranno notizie che auspichiamo essere positive per tutti i cittadini di Vicenza e che stoppino polemiche e maldicenze del tutto inutili.

Guerra di manifesti sugli stipendi d’oro
Gian Marco Mancassola
Domani in Consiglio torna lo scontro sulla gestione dell’azienda, ma non ci sarà il presidente Fazioli
Lunedì 09 Marzo 2009
IL GIORNALE DI VICENZA pagina 9

Questa volta è un autentico muro contro muro. Già la chiamano la guerra dei manifesti: dopo l’invasione di cartelloni firmati dal Popolo della libertà, anche la maggioranza prepara una contro-campagna cartacea da appendere a muri e bacheche di Vicenza, come non si vedeva dai tempi di Peppone e don Camillo. Se n’è parlato a lungo nell’ultima riunione delle tre liste che sostengono il sindaco Achille Variati. C’è chi la dà per imminente, come Giovanni Rolando, che annuncia: «In settimana produrremo strumenti di comunicazione ad hoc con i numeri veri sui compensi, i risultati concreti ottenuti e le prospettive reali di Aim». Prima, però, è in programma un nuovo duello in consiglio comunale: domani è iscritto un dibattito sui presunti conflitti di interesse in capo al presidente Roberto Fazioli.
L’OPPOSIZIONE. Dopo la pioggia di manifesti, il Pdl non sembra intenzionato a concedere una tregua e a far tornare il sereno. Il gruppo consiliare continua a mettere in fila le contraddizioni della giunta e dei vertici dell’azienda, sia sul fronte degli accorpamenti societari, sia sul versante delle risposte alle interrogazioni sui compensi degli amministratori nominati dal sindaco: «Nessuno si degna di esibire alcuna delibera assembleare di fusione - si legge in un comunicato diffuso dopo la reazione stizzita di Variati e Fazioli ai manifesti - alcuna delibera assembleare sui compensi delle nuove società, alcun atto formale che dimostri quale è la situazione reale. Agli stessi revisori dei conti comunali è negato l’accesso agli atti sui compensi di Aim».«La morale di questa vicenda è che per avere parziali ed incomplete informazioni l’opposizione consiliare deve attendere mesi, ed alla fine attaccare manifesti di denuncia. Questa gestione che non è trasparente sui compensi, né sulle strategie, né sui programmi.Vedremo se il presidente Fazioli, che per primo ha lanciato la sfida, avrà il coraggio di presentarsi di fronte al consiglio comunale per spiegare questa ed altre imbarazzanti situazioni che lo riguardano direttamente, o se si nasconderà dietro a qualche scusa.
LA MAGGIORANZA. Federico Formisano, capogruppo del Partito democratico, ironizza sull’insistenza permalosa e sul nervosismo manifestati dal Pdl: «Possiamo anche comprendere il nervosismo: attorno ad Aim si dispiega infatti una vicenda amministrativa che interessa direttamente i cittadini di Vicenza. E i vicentini sanno bene che il centrodestra ha affidato per dieci anni, questo capitale di tutti, ad amministratori scelti con rigidi criteri partitocratrici e che i risultati economici di tale conduzione sono stati disastrosi: nel 1999 Aim aveva un tesoretto di 50 miliardi di vecchie lire; dieci anni dopo un indebitamento e un deficit spaventosi. Più aumentava il deficit e più crescevano, senza alcuna corrispondenza con i risultati, i compensi degli amministratori in carica».«Gli ex assessori della giunta Hüllweck - prosegue Formisano - sanno bene che un risultato positivo, di cui peraltro si intravedono già i primi segnali, dimostrerebbe in maniera oggettiva la differenza fra il vecchio e il nuovo metodo di amministrare un’azienda di tutti i vicentini: da un lato l’assalto alla diligenza, oggi al vaglio della Procura della Repubblica; dall’altro lato una conduzione terza, libera di impostare le strategie migliori del mercato, anche andando a trattare con il sindaco leghista di Verona se questo può produrre effetti benefici per il bilancio economico di Aim».

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