
E' giusto che sia la cultura ad essere penalizzata nei bilanci comunali, come è capitato anche a Vicenza?
Questo è il classico problema della coperta troppo corta; in questo momento con una situazione economica che diventerà sempre più grave bisogna curare gli aspetti legati al sociale, agli interventi a favore delle famiglie bisognose, agli anziani, e naturalmente si finisce con il trascurare altri settori come quello della cultura. Ma il Comune di Vicenza non può e non deve dimenticare la sua forte caratterizzazione di città aperta alla cultura, di cui sono esempi il Conservatorio di Musica, l'Accademia Olimpico, il Centro di Architettura Andrea Palladio, la consolidata tradizione espositiva nel settore dell'architettura, ecc.
La cultura è sempre e comunque da considerarsi di serie B o invece, piuttosto, può diventare una voce importante nell'economia cittadina?
Credo sia molto importante sviluppare la cultura anche in funzione di un rilancio delle attività turistiche che possono essere integrative dell'economia. Vicenza è una città meravigliosa, a cui si potrebbe dare un ulteriore contributo in termini di promozione, mediante lo sviluppo dell'attività espositiva con grandi eventi di richiamo, con la realizzazione del Museo di Arte contemporranea di cui si parla da troppo tempo, con l'apertura del Museo dell'Oro e, sopratutto, con la costituzione in Basilica Palladiana di una sezione fissa sul Palladio; abbiamo visto che la mostra sul Palladio è stato un grande volano per il turismo in città.
Come si può promuovere cultura senza o con pochi soldi in città?
Bisogna usare la fantasia. Bisogna coinvolgere i privati che sono ancora sensibili e che hanno ancora disponibilità economiche. Ovviamente bisogna loro presentare dei progetti qualificati ed ambiziosi e nelle intenzioni dell'Amministrazione questi progetti ci sono.
Dobbiamo cercare di coinvolgere le città con cui sono in atto gemellaggi, o con cui sono allo studio collaborazioni, mettendo in circolo gli operatori musicali, teatrali, ecc. Sono reduce da un viaggio a Timisoara ed Arad città con un grande respiro culturale: la filarmonica di Arad è una delle più quotate e considerate dell'area orientale e potrebbero venire a Vicenza se si concretizzasse questa collaborazione; lo stesso potrebbe avvenire con gli spettacoli classici.
Questo è il classico problema della coperta troppo corta; in questo momento con una situazione economica che diventerà sempre più grave bisogna curare gli aspetti legati al sociale, agli interventi a favore delle famiglie bisognose, agli anziani, e naturalmente si finisce con il trascurare altri settori come quello della cultura. Ma il Comune di Vicenza non può e non deve dimenticare la sua forte caratterizzazione di città aperta alla cultura, di cui sono esempi il Conservatorio di Musica, l'Accademia Olimpico, il Centro di Architettura Andrea Palladio, la consolidata tradizione espositiva nel settore dell'architettura, ecc.
La cultura è sempre e comunque da considerarsi di serie B o invece, piuttosto, può diventare una voce importante nell'economia cittadina?
Credo sia molto importante sviluppare la cultura anche in funzione di un rilancio delle attività turistiche che possono essere integrative dell'economia. Vicenza è una città meravigliosa, a cui si potrebbe dare un ulteriore contributo in termini di promozione, mediante lo sviluppo dell'attività espositiva con grandi eventi di richiamo, con la realizzazione del Museo di Arte contemporranea di cui si parla da troppo tempo, con l'apertura del Museo dell'Oro e, sopratutto, con la costituzione in Basilica Palladiana di una sezione fissa sul Palladio; abbiamo visto che la mostra sul Palladio è stato un grande volano per il turismo in città.
Come si può promuovere cultura senza o con pochi soldi in città?
Bisogna usare la fantasia. Bisogna coinvolgere i privati che sono ancora sensibili e che hanno ancora disponibilità economiche. Ovviamente bisogna loro presentare dei progetti qualificati ed ambiziosi e nelle intenzioni dell'Amministrazione questi progetti ci sono.
Dobbiamo cercare di coinvolgere le città con cui sono in atto gemellaggi, o con cui sono allo studio collaborazioni, mettendo in circolo gli operatori musicali, teatrali, ecc. Sono reduce da un viaggio a Timisoara ed Arad città con un grande respiro culturale: la filarmonica di Arad è una delle più quotate e considerate dell'area orientale e potrebbero venire a Vicenza se si concretizzasse questa collaborazione; lo stesso potrebbe avvenire con gli spettacoli classici.
1 commento:
Posta un commento