venerdì 25 luglio 2008

Caro Valerio

ti leggo sul giornale di Vicenza di Sabato nell’articolo“Maggioranza: quanta ipocrisia..” e cerco di rispondere nel merito delle tue rimostranze. Ti garantisco di non provare rabbia per le accuse che rivolgi alla maggioranza di cui faccio parte e anche a me personalmente: semplicemente perché mi sembrano dettate da una sorte di impotenza quasi astiosa, dalla delusione per una mancata vittoria che ritenevate quasi scontata, commista alla rabbia di vedere messe in discussione alcuni baluardi del vostro teorema politico. Noi che siamo la vostra controparte, oltretutto, siamo provenienti quasi tutti dalla stessa area politica, quella del Partito Democratico, siamo riformisti e moderati; nessuno ha una cultura comunista o massimalista. E, cosa per voi molto più grave, non saremo caratterizzati dalle divisioni tipichedella sinistra italiana, perché non proveniamo tout court da essa, ma principalmente da quella parte, il Partito Democratico, che agisce con coerenza e senza esasperazioni come è stato dimostrato anche dalle recenti vicende di Piazza Navona. Quindi non potrete liquidarci con gli slogan tanto cari ai vostri leader nazionali. E così non potendo accusarci di radicalismo o di ideologismo preconcetto cercate di buttarci addosso questa presunta ipocrisia. Il dizionario mi dice che si definisce ipocrita la persona che afferma una determinata idea e poi si comporta in una maniera contradditoria ad essa. Cerco di capire in che cosa si possa mai accusare d'incoerenza la maggioranza? Siamo ipocriti quando pretendiamo fortemente il rispetto di Vicenza e dei suoi cittadini da parte dei governi nazionali e dalle amministrazioni straniere? Quando riteniamo che una decisione di questa portata debba essere assunta con il consenso di tutta la città? Quando pensiamo che salvaguardare una parte strategica della città sia un atto di responsabilità per i nostri figli? Quando curiamo anche la volontà dei comitati ( del No o del SI che siano, così che se anche gli amici del Si ci avessero chiesto di poter approntare un maxi schermo li avremmo accontentati, certamente) che in democrazia hanno il pieno diritto di esprimersi per motivare le loro lagnanze? Caro Valerio, non sono antiamericano, non lo sono mai stato, penso che la politica internazionale dell’Italia debba rimanere nell’ambito di schieramenti ratificati dalla storia e dalla tradizione culturale occidentale. Ma non per questo intendo sottoscrivere qualunque rivendicazione provenga dai nostri alleati,soprattutto se tali richieste dovessero mettere a repentaglio la qualità della vita della nostra bella città. E se per questo mi dovessi sentire rimproverare da te di mancata coerenza o di ipocrisia: beh… pazienza....

Federico Formisano Capogruppo del PARTITO DEMOCRATICO
Lettera inviata al Giornale di Vicenza e non pubblicata

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