lunedì 23 giugno 2008

Rassegna stampa dal 14/6 al 21/6

Il giornale di Vicenza di sabato 14 Giugno
Consultazione per posta
Costa più di 100 mila €
Costerà più di 100 mila euro la consultazione sul Dal Molin che il Comune lancerà nella prima settimana di ottobre. Le prime stime sono emerse al termine di un vertice fra il sindaco Achille Variati e i tre capigruppo di maggioranza: Giovanni Rolando della lista Variati, Federico FORMISANO del Partito democratico e Stefano Soprana della lista Vicenza capoluogo.
Il sindaco ha analizzato con i capigruppo riga per riga del testo che sarà riversato in una delibera che inizierà il suo iter burocratico lunedì mattina in giunta. Poi transiterà per la commissione Affari istituzionali, quindi il 26 giugno approderà in consiglio comunale: venti mesi dopo l’ordine del giorno del 26 ottobre 2006, quattro giorni prima che il Dal Molin venga consegnato agli americani.
Per il 26 giugno è attesa una nuova mobilitazione del popolo del No, che si sta dando appuntamento sotto il municipio, in piazza dei Signori, per ritmare il sentimento contrario alla base americana.
La delibera rimane per ora riservata, gelosamente custodita dal sindaco. Alcune indiscrezioni, tuttavia, trapelano. Viene confermata l’indicazione del quorum: 35 mila elettori, la metà di coloro che si sono recati alle urne al primo turno delle ultime elezioni amministrative. L’indicazione, tuttavia, non è perentoriamente inserita nel dispositivo del deliberato. È invece contenuta nelle premesse, accompagnata da questa tesi: il Comune, prima di agire, chiede un parere ai cittadini; se i votanti saranno almeno 35 mila e si esprimeranno a favore, il Comune agirà; se si esprimeranno contro o il quorum non sarà raggiunto, il Comune non agirà.
Il quesito è ormai noto e sarà circa così: «Volete che il Comune avvii il procedimento per l’acquisizione dell’area del Dal Molin, previa sdemanializzazione, per destinarla ad usi collettivi?».
Il questionario sarà spedito per lettera a tutti i vicentini. Per votare, però, sarà necessario recarsi in una serie di seggi che saranno indicati dal Comune nell’arco di una giornata appositamente dedicata alla consultazione, presumibilmente all’inizio di ottobre.
Il costo dell’impresa, come detto, dovrebbe superare i 100 mila euro. Per questo sarà necessario approntare una variazione di bilancio per stanziare il budget necessario.G.M.M.

Il giornale di Vicenza di sabato 14 Giugno
Difensore civico: Scontro tra i poli
È scontro tra i poli sul nuovo difensore civico. Ieri mattina la conferenza dei capigruppo era convocata per esaminare le 21 candidature pervenute in municipio. Prima dell’avvio dei lavori, il centrodestra ha posto una serie di questioni. La prima: non è il caso di programmare un’ampia revisione dello Statuto comunale, prendendo spunto dall’elezione del difensore civico, dal momento che con la scomparsa delle circoscrizioni è stato stravolto il corpo elettorale? La seconda: ha ancora senso un difensore civico a Vicenza?
Particolarmente attivi nella sfida alla maggioranza sono stati la capogruppo della Lega Nord Manuela Dal Lago, il consigliere Arrigo Abalti che ha sostituito la capogruppo del Popolo della libertà Lia Sartori, e Claudio Cicero della lista “Impegno a 360°”.
Cicero non ha avuto remore nel ritenere la figura del difensore civico superflua: «Per raccogliere le istanze dei cittadini c’è già l’Urp, l’ufficio relazioni con il pubblico. In questo modo il difensore civico sarebbe a costo zero».
Il problema dei costi dell’ufficio non è peregrino: fino a ieri percepiva il medesimo compenso di un assessore. Abalti ha chiesto una revisione generale di uno Statuto che risale alla Prima Repubblica: «Prendiamoci una pausa di sei mesi per ridefinirlo, poi valutiamo quali candidati ammettere».
Coloro che saranno ammessi, infatti, dovranno raccogliere 500 firme a testa per passare alla selezione successiva: non sono poche. Compatta la maggioranza, con i capigruppo Stefano Soprana (Vicenza capoluogo), Federico FORMISANO (Pd) e Giovanni Rolando (lista Variati), che hanno votato e approvato la proposta di proseguire nell’esame delle candidature: e il centrodestra se n’è andato. Sono stati scartati in tre: due perché non vicentini e uno, Pio Serafin, perché consigliere comunale e quindi non eleggibile difensore civico. Restano in gara 17 candidati, un diciottesimo con riserva, previa verifica sulla residenza.
I capigruppo di maggioranza in un comunicato difendono la figura del difensore civico «quale fondamentale punto di collegamento fra cittadini e pubblica amministrazione e quale organo che garantisce imparzialità e la tutela contro abusi, ritardi, disfunzioni». Infine auspicano che la commissione riconsideri la posizione per «una riforma statutaria il più possibile condivisa».G.M.M.

Il giornale di Vicenza di Venerdì 20 Giugno
Inizia il metodo nuovo:più apertura alla città
di Antonio Trentin
La maggioranza variatiana si presenta oggi pomeriggio in sala Bernarda con le sue linee programmatiche, fresche di firma da parte del sindaco e dei suoi dieci assessori. «Sono indirizzi di governo per il lungo periodo» dice Giovanni Rolando capogruppo della lista Variati: valgono per il quinquennio amministrativo che inizia, «ma hanno un orizzonte ambizioso: dieci anni per fare Vicenza più moderna, aperta e sicura»…
Ma se il centrodestra di Lia Sartori & C. già boccia preventivamente gli indirizzi programmatici, dichiarando che hanno dentro troppo e chiamandoli “libro dei sogni”?
«In questa discussione non entriamo - risponde Federico FORMISANO, capo del gruppo più numeroso in sala Bernarda, quello del Partito democratico -. Se il documento dell’Amministrazione fosse stato più stringato, ci avrebbero detto che era senza slancio oppure riduttivo dei problemi... Invece ci interessa che tutto sia ben approfondito e che cambi il metodo: ecco, la novità è proprio quella del diverso approccio ai problemi comunali che ha scelto il nostro sindaco, basato sul confronto con i cittadini, ciò che è mancato negli anni di Hüllweck»….
Ieri sera i 24 consiglieri di Pd, lista Variati e lista civica erano in riunione per concertare l’azione di oggi e per confrontarsi sull’opportunità di qualche documento con cui integrare le linee-guida del sindaco. Forse ne spunteranno a proposito di Irpef da contrattare con il governo nazionale («aderiamo all’iniziativa dei sindaci veneti» conferma FORMISANO), di valorizzazione del personale municipale (come sollecita il consigliere del pd Sandro Guaiti), di avvio dei lavori per la bretella stradale tra Costabissara e Vicenza Ovest



Il giornale di Vicenza ( Mancassola) Sabato 21 giugno
Finalmente la parola andrà ai vicentini»
Federico FORMISANO, capogruppo del Partito democratico, non si è fatto sfuggire l’occasione e ha servito al sindaco Achille Variati l’assist per scrivere nei verbali del consiglio comunale lo storico momento. Ha firmato una domanda di attualità per chiedere informazioni sulle notizie diffuse in mattinata e il sindaco ha volentieri risposto. ««È stata una spiegazione chiara, che ridimensiona la portata di certe dichiarazioni trionfalistiche. Si tratta di una sospensiva - analizza FORMISANO - non di una sentenza definitiva. Ora dobbiamo aprire una riflessione sulla procedura che ci attende».
Il capogruppo del Pd si sente «confortato rispetto alla scelta di avviare una consultazione. Questa è una ordinanza di grande portata, perché sostiene che dovevano essere ascoltati i cittadini».
«È una bella notizia - fa eco Stefano Soprana, capogruppo di Vicenza capoluogo - che lascia il tempo alla città di approfondire il delicato tema del Dal Molin e della base Usa. Il Tar è stato preciso: deve essere fatta chiarezza nella documentazione e negli atti. Il diritto è fondamentale nella legalità. Ora serve equilibrio, ma abbiamo molte speranze che finalmente la città possa esprimersi. La partecipazione sarà fondamentale».
Giovanni Rolando, capogruppo della lista “Variati sindaco”, prende di mira l’ex ministro della Difesa Arturo Parisi, i suoi silenzi e le sue rassicurazioni epistolari sulla fondatezza dell’iter procedurale intrapreso: «Questa ordinanza è chiarificatrice rispetto alla sostanza degli atti e al metodo con cui è stata condotta la vicenda Dal Molin - chiosa Rolando -. È significativo il richiamo alla necessità di una consultazione popolare. Questo è un giorno importante, che premia la grande mobilitazione popolare, dalla quale sono state fatte emergere tutte le contraddizioni di un progetto di grande impatto come quello della Ederle 2. La battaglia continua, ma servirà un grande senso di responsabilità».
Lunedì l’iter del referendum farà un altro passo, con l’esame in commissione. Giovedì 26 il voto in Consiglio.

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