giovedì 21 giugno 2012

C'è partito e partito


C’E’ PARTITO E PARTITO

Gentile grillino, antipolitico, antipartitico, cittadino qualunque che interpreti ogni segno che provenga dai partiti o dalle istituzioni come l’esalazione di una raccolta di rifiuti indifferenziata, spero che oggi in occasione del voto sull’arresto del senatore Lusi tu ti sia reso conto che tra partito e partito esiste invece un differenza incolmabile. “Ognuno è partito per conto suo” ha detto una volta un tale con i baffi, ma questa ovvia considerazione non trova il favore di larga parte dell’opinione pubblica in questi tempi un po’ bizzarri.
Eppure sarebbe bastato assistere al dibattito in Senato sull’autorizzazione a procedere all’arresto dell’ex tesoriere della Margherita per rendersene conto. E non mi riferisco al fatto che il PD ha votato a favore e il PDL si è astenuto. Con questa presa di posizione infatti il PD ha fatto “la metà del suo dovere”, come si dice dalle mie parti, per significare che si è fatta un’azione corretta, ma scontata, inevitabile.
Voglio invece segnalare la condotta del partito che si colloca all’altro lato della forbice della moralità della politica che invece non ha fatto una normale porcata, ma ha superato tutte le asticelle di tolleranza dell’infamia e anzi è sfrecciato in orbita: il PDL.

Poteva votare contro l’arresto è questo sarebbe già stato uno schiaffo alla decenza, ma ha fatto molto di più: ha abbandonato l’aula. Della serie: si sta parlando di uno dei nervi scoperti della democrazia italiana, la distrazione di denaro pubblico destinato ai partiti, quali strumenti della valorizzazione della democrazia, per arricchimento personale, ma chissenefrega!
Ma è la motivazione dell’abbandono dell’aula che è ancora più abominevole: è un regolamento dei conti interno alla sinistra, quindi se la vedessero loro.

Capito che chiavica di concezione del Parlamento hanno questi? Le Camere non sarebbero luoghi dove si fa l’interesse generale e dove il conflitto tra partiti è rivolto ad affermare diverse concezioni, ma pur sempre del bene comune. Sono invece condomini dove non esistono questioni “generali”, ma ognuno si vede le cose sue in famiglia. E questo perché nei partiti personalistici costruiti intorno alla figura di un leader non esistono questioni “generali”: tutto è banalizzato ad affare di cortile.

Quindi, caro grillino, antipolitico, ecc. ecc., quando ripeti gli slogan del tuo leader a 5 stelle (una per ogni milioni di reddito) ti sfugge che esistono partiti che a volte commettono pure errori, come qualsiasi istituzione umana, alcuni persino gravi, ma che comunque si collocano nell’orizzonte del perseguimento del bene comune, e partiti che non hanno la minima idea di cosa questo significhi.

P.S. Caro grillino, antipolitico, ecc. ecc., di’ per favore al comico di Genova che ha di nuovo cannato: aveva pontificato sul suo blog che il PD avrebbe salvato Lusi. In un consesso civile quando uno spara con tetragona sicurezza un pronostico che non si avvera fa la figura dell’imbecille.
Qualcuno di voi, rivolgendosi magari all’interposta persona di Casaleggio, vuole avere la bontà di farglielo notare?
 

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