LA DOMENICA DI VICENZA
Federico Formisano, capogruppo del PD parla di scelta inevitabile: «I tagli alla cultura sono dolorosi ma ineluttabili nella logica del taglio dei trasferimenti dello Stato. La spesa discrezionale del Comune di Vicenza è scesa negli ultimi anni ben sotto al 5%: il resto delle poste del bilancio di parte corrente sono tutte dedicate al pagamento dei mutui (diminuiti grazie agli ultimi interventi fatti di quasi 15 milioni di euro), degli stipendi, delle spese fisse. Tuttavia la maggioranza ha presentato in sede di Bilancio di Previsione 2010 un Ordine del Giorno che prevede il reintegro dei capitoli di bilancio che erano stati tagliati in prima battuta, ricorrendo all'assestamento di bilancio, che verrà discusso dopo l'estate». Le nuove norme in materia di patto di stabilità impongono ai Comuni di vincolare una cifra molto alta (nel caso di Vicenza, si tratta di un milione di euro) per il fondo di riserva. «Ma in autunno -spiega Formisano- potremo svincolare parte di questa cifra per dedicarla a rimpinguare i capitoli tagliati. Poiché i tagli apportati alla cultura sono di circa 200.000 euro riteniamo di poter tornare senza problemi ai livelli dello scorso anno. Per quanto riguarda l'intervento sul Teatro Olimpico ricordiamo che non si tratta di una spesa che incide (se non indirettamente) sul bilancio corrente. Si tratta infatti di un investimento di lungo termine, attuato mediante stralci successivi e grazie ai contributi di importanti Enti pubblici e privati. Era dal 1987 che all'Olimpico non veniva fatto un intervento globale e sistematico. L'Olimpico è il nostro salotto buono e dobbiamo trattarlo bene: visitato ogni anno da migliaia di persone, sopporta ancora un numero molto elevato di spettacoli e di eventi. Si trattava di un intervento doveroso che altri in passato non hanno fatto».
venerdì 11 giugno 2010
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