Ricevo dall'Ordine dei Giornalisti del Veneto
Il Consiglio regionale dell'Ordine dei Giornalisti del Veneto ha disposto l'archiviazione, nella seduta del 19 gennaio 2010, di un esposto presentato da un giornalista, il quale chiedeva di accertare una presunta violazione deontologica commessa dal giornalista Dino Boffo, all'epoca direttore responsabile del quotidiano "Avvenire", per non aver comunicato di essere stato oggetto di una condanna penale, in relazione ad una vicenda che risale al 2002, ma che é diventata di pubblico dominio nell'agosto del 2009 a seguito di articoli di stampa.
Nel corso dell'istruttoria è stato verificato, innanzitutto, che il giornalista Boffo non ha subìto alcuna sentenza di condanna (neppure a seguito di "patteggiamento" ex art. 444 del codice di procedura penale). Bensì: che è stato emesso nei suoi confronti, in data 9 agosto 2004, un decreto penale di condanna per la contravvenzione di cui all'art. 660 del codice penale (molestia alle persone). risalente al gennaio 2002; che il citato decreto non è stato opposto e che il giornalista ha provveduto al pagamento della relativa ammenda; che il decreto penale non ha alcuna efficacia di giudicato in sede amministrativa, qual è quella dell'Ordine, e che il reato contestato si è oltretutto già estinto da lungo tempo, come prevede l'articolo 460 del codice di procedura penale.
Il Consiglio regionale del Veneto ha ritenuto, inoltre, che il giornalista Boffo, nel caso in esame, non avesse alcun obbligo di dare comunicazione l'Ordine dello specifico provvedimento giudiziario emesso nei suoi confronti, come da costante giurisprudenza, secondo la quale nessun soggetto può essere tenuto a rendere una dichiarazione indiziante contro se stesso ("nemo tenetur se detegere"); principio valido anche in sede disciplinare.
In ogni caso, l'articolo 58, primo comma, della legge 3-2-1963 n. 69, prevede che l'azione disciplinare si prescriva entro cinque anni dal fatto e, di conseguenza, anche nel caso in cui non si ritenessero condivisibili le suddette motivazioni, non sarebbe comunque possibile iniziare alcuna azione disciplinare, in quanto già prescritta per decorrenza dei termini.
Il provvedimento di archiviazione è stato notificato, oltre che a Dino Boffo, anche all'esponente il quale potrà presentare ricorso davanti al Consiglio nazionale.
giovedì 4 marzo 2010
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