- Tu fai parte del comitato promotore, Più Democrazia. Oggi sei capogruppo del Pd in consiglio comunale. Il motivo per cui i referendum non sono stati messi all'ordine del giorno è solo che ci sono state altre priorità, come Dal Molin, Aim e ora Pat? E perchè i referendum non possono essere considerati una priorità?
E'indiscutibile che il primo anno di attività è stato molto intenso per il Consiglio Comunale di Vicenza: abbiamo proceduto alla media di una seduta alla settimana, il che è molto di più di quanto si faccia in altri organismi ( vedi Regione, Provincia, ecc) Inoltre siamo stati impegnati nell'attività delle commissioni consiliari ed in molte riunioni di maggioranza. Per esempio questa settimana sono stati fatti due incontri di maggioranza, il primo lunedi durato dalle 17-30 alle 20-00 sulla questione delle quattro delibere AIM - AMCPS e il secondo, martedì sulla sistemazione delle strade cittadine con l'Assessore Tosetto.
Entro la metà di luglio quando i lavori consiliari s'interromperanno per la pausa estiva dovremmo approvare:
- pacchetto delibere AIM-AMCPS
- bilancio consuntivo 2009
- delibera tecnica sul PAT (documento prioritario ma indispensabile alla successiva approvazione del PAT stesso)
- delibere urbanistiche, patrimoniali, ecc.
Personalmente mi sono fatto promotore di due incontri sulla questione referendum ma la successiva fase di trasferimento al consiglio comunale si è rivelata complessa. Ciò non significa che non possiamo tornare sulla questione in autunno, una volta approvato il PAT che come è ormai nota sarà l'argomento clou dell'attività consiliare del prossimo mese di Settembre.
- Il comitato sostiene che, pur essendoci stato un cambio di atteggiamento con la nuova maggioranza, tutti i partiti in città sono disinteressati rispetto ad un aumento degli istituti di partecipazione. Il Pd non si è esposto più di tanto a riguardo. Hanno ragione loro? E tu hai più partecipato all'attività del comitato, da quando sei capogruppo?
Io credo negli istituti di partecipazione e oggi sto sostenendo con forza la battaglia per il referendum elettorale assieme ad un comitato vicentino di cui fanno parte vecchi amici referendari e giovani sostenitori dell'Istituto.
In un recente incontro organizzato nell'ambito della festa del Partito Democratico ho sostenuto la tesi che gli istituti di partecipazione dovrebbero essere incentivati a tutti i livelli e che bisognerebbe introdurre meccanismi di semplificazione del quadro per esempio attraverso l'introduzione di un diverso quorum che tenga conto del cosidetto elettorato attivo.
Ho ribadito in quella sede quello che ho sempre sostenuto anche nell'ambito del Comitato Più Democrazia che comunque deve essere previsto un quorum per la validittà della consultazione e che devono essere previsti meccanismi di raccolta firme abbastanza seri.
L'opposizione di centrodestra, contraria per principio, accusa Variati e la maggioranza di essere favorevoli a forme di democrazia diretta solo a parole, perchè essendo ora al governo non conviene più cavalcare questa battaglia. Cosa ribatti?
Credo che questa sia la posizione di tutta la maggioranza e sono convinto che il Sindaco Variati sia un sostenitore di questa filosofia. Basti pensare alla repentina decisione di trasformare la consultazione sul Dal Molin in una autogestita quando pervenne la decisione del Consiglio di Stato che annullava la delibera del Consiglio Comunale. Sapevamo tutti che una consultazione autogestita avrebbe avuto un impatto minore ma siamo andati a misurarci con l'elettorato raccogliendo comunque un segnale indicativo dell'umore della città.-
- I referendum abrogativi-propositivi, vincolanti, con bassa soglia di firme e basso quorum sono oggettivamente uno strumento che limita il potere dei partiti. Perchè un militante del Pd dovrebbe sostenerli? Tu perchè l'hai fatto, quando invece altri esponenti o ex esponenti di primo piano del partito sono in totale disaccordo (Poletto, etc)?
Potrebbe essere anche vero che i referedum siano limitativi della democrazia indiretta, quella rappresentativa espressa dai partiti politici e dagli eletti negli organismi, ma io sono un assertore della necessità di cambiare questa politica e vedo bene le forme di consultazione diretta dei cittadini: sono per le primarie nella scelta dei candidati alle cariche elettive e sono per la consultazione dei cittadini quando se ne imponga la necessità.
venerdì 12 giugno 2009
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