Ritengo di dover fare chiarezza sulla questione dell'"avviso pubblico" datato 12 luglio 2002, oggi meglio noto come BID (acronimo di un più giornalistico Bando Interessi Diffusi), che ancora suscita l'interesse di cittadini che, comprensibilmente estranei alle complessità tecniche e amministrative, avendo atteso prima il PRG e poi il PAT, ancora presentano proposte e ancora reclamano risposte ad una promessa diffusa partecipazione rimasta per anni inevasa. L'occasione per dare tempestiva ed efficace risposta alle sollecitazioni dei cittadini è stata persa, non adottando un nuovo PRG nell'ambito dell'allora vigente LR n.61/1985.La legge urbanistica regionale non consente più di considerare in termini di diretta ed immediata efficacia, con una variante del PRG, le molteplici proposte presentate dai cittadini sollecitati dall'"avviso pubblico" del 2002, e il PAT è inadeguato, per la sua natura di piano strutturale.Ed è inadeguato anche per la sua forma e i suoi contenuti, a trattare e risolvere in modo specifico e mirato le centinaia e centinaia di richieste e proposte accumulate in Municipio. Non si può non concordare che le istanze del BID erano finalizzate a modificare il PRG e che, dal lontano 2002, sono in attesa di risposta. Peccato che chi doveva, e aveva il tempo per fare, evidentemente non ha fatto. Nonostante i termini stabiliti nel BID del 2002 la precedente GC non chiuse nulla e non diede alcuna risposta. Il BID va oggi visto come un'esperienza incompiuta che ha disilluso i cittadini. Sono senz'altro molti i sei anni trascorsi da quell'"avviso pubblico" e sono senz'altro pochi i nemmeno sei mesi trascorsi dall'insediamento di questa Amministrazione.Ma siamo consapevoli che ai cittadini non si risponde solo mettendo in evidenza i ritardi, troppo lunghi, e le inefficienze di chi ci ha preceduto.Abbiamo la responsabilità di garantire la continuità dell'amministrazione comunale e in tal senso stiamo operando. Lo sanno i cittadini, comprensibilmente impazienti, lo sanno gli operatori economici e lo sanno gli addetti ai lavori, i professionisti: la risposta di questa Amministrazione è il fare. Fare presto e fare bene. Nessuno verrà tenuto sulle spine con promesse che non potranno essere mantenute.Gli Uffici comunali stanno già lavorando per mettere questa Amministrazione nelle condizioni di fare quello che la precedente non ha fatto:- vagliare le richieste e le proposte;- verificare quali di queste possono essere considerate nelle pur limitatissime varianti al PRG che la legge ancora consente;- redigere un PAT che definisca la cornice e le direttive entro cui il PI (Piano degli Interventi) disciplini l'attuazione operativa.I tempi per dare vere e concrete risposte ai cittadini, a tutti i cittadini e non solo quelli che attendono risposte presentate per quell'"avviso pubblico", non sono brevi ma non perderemo tempo:- bisogna perfezionare le varianti urbanistiche ancora giacenti in Regione;- bisogna concludere la formazione del PAT di cui esiste solo una proposta tecnica, mai licenziata dalla precedente Amministrazione;- bisogna, dopo l'approvazione del PAT, approvare il Piano degli Interventi.I mesi che verranno, necessari per produrre i documenti tecnici e poi per assumere i necessari provvedimenti, potranno sembrare troppi a chi aspetta da tanto tempo ma saranno brevissimi se confronteremo i risultati con quel che non si è fatto in sei anni. Infine, ho ritenuto opportuno scrivere una lettera per informare i cittadini interessati che non hanno mai, dall'amministrazione precedente nessuna risposta scritta e concreta in merito alla accoglibilità o meno delle proposte. Il problema non sono i 1380 euro spesi per l'invio postale (ogni euro che informa il cittadino è speso bene ), ma i tanti euro spesi in passato che non hanno prodotto nulla di positivo ed efficace. Non era solo opportuno, ma necessario. La lettera inviata contiene una notizia assolutamente nuova: finalmente le domande saranno oggetto di istruttoria e si valuterà se effettivamente e in che termini il PAT e il PI le possano efficacemente considerare. Le 1408 richieste oggi non trovano alcuna risposta perché non esiste alcun PAT, c'è solo una proposta tecnica, mai adottata dalla precedente Giunta, che il Consiglio Comunale, né questo né il precedente, non ha mai nemmeno esaminato, se così fosse stato il CC precedente avrebbe già avviato, prima delle ultime elezioni, la discussione su questo tema fondamentale. In tale documento esistono solo 13 righe che genericamente recepiscono come "sollecitazioni" le richieste dei cittadini, non ci sono specifici riferimenti. Le domande non sono mai state valutate e ad oggi i criteri rimangono formalmente gli stessi di cui all'"avviso pubblico", ma è evidente che dopo tanti anni dovranno essere rivisti; le domande sono state tutte raccolte e schedate (quelle pervenute precedentemente alla pubblicazione dell'avviso pubblico, quelle pervenute con riferimento all'avviso pubblico entro la data del 31 ottobre 2002, quelle pervenute successivamente a tale termine fino ad oggi, nonché le richieste pervenute con oggetto Variante al P.R.G. per annessi rustici non funzionali al fondo), del lavoro fatto dagli uffici non si deve mai buttare nulla, a meno che il tempo inutilmente trascorso non abbia di fatto pregiudicato il valore di quel lavoro.
Francesca Lazzari, Assessore alla Progettazione, alla innovazione del territorio e alla cultura
Apriamo il dibattito: ecco l’intervento dell’Arch. De Luca
Ho letto con interesse la lettera aperta dell'assessore Lazzari, indirizzata ai 1408 cittadini che a suo tempo hanno presentato i loro "interessi diffusi" alla precedente Amministrazione. Dico subito che sono pienamente d'accordo con le considerazioni svolte dall'assessore. Al momento della proposta avanzata dall'A. Comunale ero rimasto alquanto stupito di questa singolare procedura, basandomi anche sulle mie modeste passate esperienze professionali in proposito, . La disciplina urbanistica infatti insegna, fin dalla legge del 1942, mai contraddetta, che il Piano Regolatore (PRG) ora Piano di Assetto Territoriale (PAT) è uno strumento di iniziativa pubblica. Deve cioè essere l'ente pubblico, il Comune o più Comuni riuniti, che formulano in piena autonomia le previsioni dello sviluppo urbanistico della città e del suo territorio basandosi sulle analisi dello stato di fatto e dei programmi di sviluppo di istituzioni, enti, industrie, imprese e privati anche singoli cittadini. Tutti questi interlocutori dovrebbero avere la possibilità di esprimere, durante la formazione del piano, le loro proposte. Proposte, appunto, non richieste. Proposte che possono andare dall'insediamento di importantissimi servizi pubblici (un ospedale, una scuola ecc.) alla mera valorizzazione di terreni edificabili per speculazione edilizia, passando attraverso il piccolo ampliamento di cui può aver bisogno il singolo. Perciò mi era parsa quantomeno strana, se non altro, la procedura di chiedere preventivamente ai cittadini, attraverso un "bando" con tanto di scadenza temporale di fare le loro "interessate" richieste. Infatti solo i più interessati e i più solerti hanno risposto: non credo infatti che solo 1400 cittadini (o poco più se le richieste erano a più voci) su più di 100.000 abbiano interessi connessi con lo sviluppo della città. Perciò tutti dovrebbero aver modo, fino alla definitiva approvazione del Piano, di avanzare le loro proposte, anche se di esclusivo interesse privato. Ma sta all'Ente pubblico tenerle o meno in considerazione, in base alla loro utilità pubblica e all'interesse generale, anche se espressi attraverso interessi particolari e/o privati. Già la legge del '42 riconosceva questo diritto di enti, associazioni e privati cittadini, attraverso l'istituzione delle "Osservazioni" al Piano, da formularsi però dopo che questo è stato fatto proprio (adottato, si dice in termine tecnico, con evidente significato) dall'Ente pubblico. Questo ha il dovere di esaminarle e di rispondere, ma lo fa confrontandole con una sua base ben già definita. Non è ammissibile invece che possa dare una risposta (come ai 1408 cittadini) su richieste non confrontabili con alcuna impostazione di Piano già presente. Ciò non toglie, come già detto, che proposte possano essere avanzate anche preventivamente, ma esse non devono avere nessun carattere di ufficialità: l'Ente pubblico, il Comune non deve sentirsi minimamente vincolato da esse. Altrimenti si può ingenerare subito il sospetto di pressioni, ricatti ecc. che rendono meno limpido l'operare degli Amministratori pubblici.arch. Antonio De Luca"
IL MIO COMMENTO
Non dimentichiamoci che sul BID qualcuno ha creato le sue fortune...
Andreotti diceva che a pensare male qualche volta ci si azzecca....
Cosa devo pensare se un ex Assessore all'Urbanistica prende un sacco di preferenze nei quartieri e nelle frazioni dove c'è la più alta concentrazione di queste domande, leggi Settecà, Casale, ecc. ??
Questa vicenda va rimessa nella giusta carreggiata della correttezza amministrativa e bene fa l'Assessore Lazzari a mettere le cose in chiaro!!!!
La lettera al Giornale di Vicenza di Luca Balzi
So bene che non è opportuno che un consigliere comunale entri in polemica diretta con un cittadino che ritiene di rivendicare un suo diritto. Ma quando quel cittadino supera i più elementari limiti che una normale pudicizia del dire dovrebbe imporre anche a chi ritiene di sostenere le proprie ragioni, allora è necessario fare qualche eccezione.La signora Sottani si scaglia contro l’assessore Lazzari perché, a suo dire, ha fatto poco per dare risposte ai cittadini che hanno risposto al Bando degli Interessi Diffusi (BID). E, cosa incredibile, loda il precedente assessore Zocca per quanto ha fatto nella passata Amministrazione.Allora è bene che io ricordi alla signora Sottani, che ama dimenticare, che il BID è nato in campagna elettorale nel 2003. L'assessore Franzina, che lo promosse, sarà un caso, risultò il primo eletto: prese un mare di preferenze. Eletto che fu, finita la festa, gabbato lo santo. Il BID fu messo in un cassetto e lasciato a riposo. Poi Franzina fu defenestrato e al suo posto arrivò, per l’appunto, Zocca.Ebbe due anni buoni buoni di tempo per venire incontro agli interessi diffusi. Niente. Non fece assolutamente niente. Si svegliò in campagna elettorale, tirò fuori dal cassetto il BID e andò in giro a fare incontri. Prese, sarà un altro caso, più di mille preferenze. La Sartori fu bocciata, ma lui risultò il consigliere più votato di tutto il Consiglio comunale. È il cosiddetto consigliere anziano.Cinque anni buttati via e adesso la signora Sottani se la prende con l’assessore Lazzari perché in sei mesi non ha fatto quello che il suo diletto Zocca in due anni neanche cominciò a fare.Vada pure a manifestare sotto le finestre dell'assessorato, la signora Sottani, ma, se ha un po' di dignità, passi prima sotto le finestre dove dovrebbe lavorare l’ex assessore Zocca. La signora Sottani l'indirizzo lo sa di sicuro. Ma se così non fosse, mi chiami: glielo fornisco io.
Luca Balzi consigliere comunale gruppo PD
La replica della signora Sottani
Premesso che nella lettera pubblicata mercoledì 8 ottobre c'è un refuso non mio, volevo fare una breve considerazione in risposta alla lettera del consigliere Balzi del giorno 9 ottobre. Non c'entra la politica, come ho scritto nel precedente intervento.Non è il massimo ricorrere alla scusa del pregiudizio politico, ogni qualvolta qualcuno esprime un parere che può non piacerci.Il brutto della politica è proprio questo: rivangare e buttarsi addosso fango gli uni contro gli altri. E questo non è costruttivo. Preciso che anche con le precedenti amministrazioni ho avuto modo per il tramite del Giornale di Vicenza, di manifestare la mia perplessità per il protrarsi del gioco politico e l'indifferenza verso le richieste dei cittadini di Vicenza. (Vedi 9 novembre 2006 "Le domande inevase per gli interessi diffusi e l'improvvisa accelerazione per il Dal Molin"). Faccio notare inoltre che nel nostro meraviglioso paese, anche se osteggiato in più modi, c'è la libertà di parola e pensiero. Sicuramente giovedì 16 ottobre mi troverò, alle 11, davanti al Comune di Vicenza, come anticipato, per vedere di parlare con l'assessore Lazzari, ma non passerò a vedere cosa stia facendo il dottor Zocca, non mi interessa e non ho tempo da perdere, a me interessa quello che farete voi.Mi interessa che si vada avanti.E siccome per andare avanti non si può continuamente soffermarsi a rimuginare il passato, credo che farebbe bene un po' a tutti cercare di utilizzare al meglio il tempo che si ha per svolgere il proprio compito.La pudicizia e la dignità le lascio a lei.
Rosa Sottani
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Ulteriore puntata con nuovo intervento di Luca Balzi
Mi consenta di rispondere alla signora Sottani, che mi chiama pesantemente in causa dopo la mia risposta alla sua prima lettera. "E io la pudicizia e la dignità, che lei mi lascia, me le tengo strette, anzi strettissime. E vorrei trovarle in quante più persone è possibile. Perché vede, signora Sottani, sarà colpa del refuso, ma la sua prima lettera tutto era, e sembrava, salvo che la innocente presa di posizione di un cittadino politicamente non schierato e impegnato in una precisa sponda politica.Tutto era, salvo che una lettera proiettata nel futuro senza considerazioni pesanti sul rapporto tra vecchia e nuova Amministrazione. Tutta colpa del refuso, certamente, ma la sua lettera lanciava un messaggio: la passata Amministrazione, segnatamente l'assessore Zocca, era vicina ai cittadini. La nuova, segnatamente l'assessore Lazzari, dei cittadini se ne frega.Messaggio falso e insieme perfido. Perché, le ripeto, due assessori su quel bando hanno costruito con successo la loro campagna elettorale e quella della loro parte politica, non facendo assolutamente nulla di concreto, lasciando al nuovo assessore la matassa da sbrogliare.Ah, i refusi! Quanti danni combinano. Adesso che scopro che, senza refusi, lei è una cittadina presa solo dal suo problema, che di Zocca e di cosa stia facendo niente le importa, che quindi la sua lettera, salvo il refuso, non era "politica" nel senso deteriore del termine, sono io per primo che, da consigliere comunale e da componente della Commissione Territorio, mi impegno ad aiutarla a risolvere il problema, lieto di incontrarla se lo riterrà opportuno.Non promettendole niente, se non la mia buona volontà e il desiderio di venire incontro ai singoli cittadini in tutto quello che non cozza contro le esigenze del bene comune e collettivo".
Luca Balzi consigliere comunale gruppo PD
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venerdì 10 ottobre 2008
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